“Valnerina e comprensorio del ternano risultano essere un’area quasi abbandonata, senza le necessarie risposte e coperture in termini di interventi nei casi di emergenza urgenza”. A denunciarlo in una interrogazione sono i consiglieri regionali Tommaso Bori (Pd) e Thomas De Luca (M5S) che chiedono alla giunta regionale se sia a conoscenza della difficile situazione dell’area, se intenda effettuare una verifica dell’adeguatezza della gestione della rete di emergenza e se intenda attivarsi con la direzione aziendale della Usl Umbria 2 per sollecitare l’estensione della copertura della rete 118 presente in Valnerina da h12 a h24, l’attivazione di una ulteriore postazione di soccorso infermieristico h24 per la città di Terni e la riconvocazione di un tavolo regionale sull’emergenza – urgenza tra Regione, Usl2 e aziendale ospedaliera di Terni.
Valnerina e comprensorio ternano: necessita nuovo assetto nel distretto sanitario
“Il sistema di emergenza viene predisposto in Umbria nel 1999 e negli anni – affermano Bori e De Luca – è andato incontro ad una serie di riassetti. Nel distretto Terni 1, che conta 135mila abitanti e comprende i comuni di Terni, Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini e Stroncone, sono previste: 3 postazioni h24 con infermiere a bordo, 1 h12 con infermiere a bordo, 1 auto medica h24 con medico e infermiere a bordo con un rapporto mezzi di soccorso / popolazione di 1 a 38.500“.
“ In questo distretto la zona c’è un’area che conta un elevato rapporto popolazione per chilometro quadrato e questo fa sì che si determini una situazione preoccupante per il sistema di emergenza poiché il rapporto tra mezzi di soccorso e popolazione è squilibrato rispetto agli altri distretti e a quelli dell’area nord. Questo permette anche che non vengano rispettati i tempi medi di intervento: dal 2014 ad oggi i tempi si sono allungati di 2 minuti l’anno”.
“L’area geografica a cui ci riferiamo – continuano Bori e De Luca – solo nel periodo invernale conta una popolazione residente di 6mila abitanti (Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino), ai quali si aggiungono più di 25mila utenti provenienti dal versante est del comune di Terni dove Piedulico, Marmore e Torre Orsina sono mete turistiche importanti soprattutto nel periodo estivo. Attualmente la postazione 118 collocata presso il Comune di Ferentillo è attiva 12 ore (8-20) ma non riesce a garantire risposte concrete alle molteplici richieste di intervento provenienti sia da quel territorio che da quello ternano. La situazione si fa più critica nel periodo estivo quando il numero delle richieste aumenta notevolmente per l’afflusso di turisti nei territori”.
“Ad aggravare la situazione c’è la carenza di medici – proseguono Bori e De Luca – che ha determinato la riduzione di apertura della sede della guardia medica presso un altro comune della zona (Arrone); questo territorio rischia quindi di essere lasciato senza alcun presidio sanitario poiché spesso succede che l’unica ambulanza disponibile viene attivata anche per supportare le esigue risorse dedicate al comune di Terni. I cittadini dunque si trovano a lamentare l’indisponibilità di mezzi, di fronte a richieste di soccorso, tanto da dover spesso provvedere al trasporto in ospedale con mezzi propri.“
“Occorre anche prendere atto che ci sia in atto un sensibile aumento delle richieste di intervento sul territorio di almeno 3mila casi, in un contesto in cui manca l’ambulanza dedicata ai trasferimenti secondari h24 per Terni. La gravità del quadro è dato dalla riduzione, dalla pandemia ad oggi, delle sedi di continuità assistenziale (Arrone, Acquasparta, Otricoli chiuse) ed è in corso anche una seria destrutturazione dei Ppi di Narni e Amelia. Addirittura il nuovo mezzo di soccorso nel Piano di riorganizzazione dell’azienda ospedaliera di Terni giace inutilizzato”.