23 May, 2025 - 17:45

Valnerina: l'autovelox fa più multe del tutor e il Comune di Terni apre al confronto con i residenti

Valnerina: l'autovelox fa più multe del tutor e il Comune di Terni apre al confronto con i residenti

Le sanzioni elevate lungo la SS209 Valnerina sono aumentate da quando il sistema tutor è stato convertito in autovelox fissi. Il dato è stato confermato dal vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, a seguito di un’interrogazione presentata dal capogruppo del Partito Democratico, Emidio Gubbiotti. Al centro della discussione, la sicurezza stradale nei tratti urbani della statale e la richiesta dei comitati locali di intervenire in modo più mirato. 

Il sistema tutor, installato nel 2023, è stato disattivato nel dicembre 2024 per lasciare spazio a due autovelox fissi. Una decisione motivata, come ha ricordato l’amministrazione comunale, dalle numerose contestazioni ricevute in Prefettura dagli altri enti locali della Valnerina, che hanno spinto a modificare il sistema di controllo della velocità. Secondo quanto sostenuto dai comitati locali, ai quali ha dato voce il PD, questa scelta non avrebbe risolto i problemi di sicurezza nei tratti considerati più critici dai residenti.

La richiesta di soluzioni alternative da parte dei comitati locali della Valnerina

"I comitati per la sicurezza stradale di Collestatte hanno rappresentato più volte alle istituzioni la necessità di trovare soluzioni alternative", ha spiegato Gubbiotti rivolto al vicesindaco Corridore, sottolineando come, a detta dei residenti, gli attuali dispositivi siano posizionati "in punti lontani dal centro abitato, con criticità inferiori" rispetto agli incroci ritenuti più pericolosi: quelli per Collestatte Paese, Torre Orsina e via ex Carburo.

L'interrogazione ha sollevato anche questioni economiche, mettendo in dubbio la spesa di circa 250mila euro sostenuta per l'acquisto dei due tutor ora utilizzati come semplici autovelox, quando – secondo i proponenti – strumenti dedicati avrebbero potuto costare intorno ai 60mila euro.

"Vogliamo sapere se l'amministrazione intende accogliere la richiesta dei comitati di individuare una nuova soluzione per aumentare la sicurezza stradale", ha incalzato il consigliere dem, chiedendo anche i numeri precisi sulle multe elevate con entrambi i sistemi.

Corridore: "Tutor efficace ma contestato, servono proposte concrete"

Il vicesindaco non ha girato intorno alla questione. "Il tutor poteva essere una soluzione valida", ha dichiarato senza mezzi termini, "ma dopo una serie di contestazioni arrivate sul tavolo della prefettura, abbiamo dovuto trasformarli in autovelox".

Una scelta obbligata, dunque, ma che ha prodotto effetti evidenti: "Le sanzioni sono di gran lunga più elevate con gli autovelox rispetto ai tutor", ha confermato Corridore, che non aveva ancora ricevuto i dati ufficiali dal Comando della Polizia locale.

La questione, però, è più complessa di quanto sembri. "Secondo un protocollo prefettizio, gli autovelox non possono essere accesi contemporaneamente", ha spiegato il vicesindaco ternano, evidenziando un vincolo tecnico non banale. "Se installiamo nuovi dispositivi nei punti indicati dai residenti, dovremmo necessariamente spegnere quelli esistenti. In questa vicenda ci sono troppe contraddizioni: prima è stato contestato il tutor, che garantiva maggiore sicurezza. Quando lo abbiamo trasformato in autovelox se ne contesta il costo. Mi auguro che si evitino in futuro strumentalizzazioni e si facciano proposte coerenti e costruttive".

Quanto alla sicurezza, Corridore ha ricordato che "durante la sperimentazione del tutor i riscontri furono positivi, con una significativa riduzione degli incidenti". Ma il rovescio della medaglia era stato rappresentato dalle polemiche: "Abbiamo raccolto numerose proteste, con la sindaca di Ferentillo che lamentava tempi di percorrenza fino a un'ora per raggiungere il proprio comune".

L'apertura del Comune al confronto con il territorio: "A patto che vi siano proposte oggettive e concrete"

Nonostante le difficoltà, l'amministrazione di Palazzo Spada ha teso una mano ai comitati locali, dichiarandosi disponibile a valutare proposte "oggettive e concrete", purché non limitate a "500 metri di strada, perché poi si accontenta uno e si scontenta l'altro". Esclusa, invece, la possibilità di un pattugliamento costante "per mancanza di organici adeguati, soprattutto nelle ore notturne, quando le velocità sono più elevate".

Una disponibilità al dialogo che Gubbiotti ha colto al volo: "Se i comitati non hanno ancora formalizzato una richiesta di incontro, lo facciamo noi per loro con questa interrogazione". Il confronto sulla sicurezza in Valnerina resta aperto, con amministrazione e residenti chiamati a trovare un punto d'incontro.

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Federico Zacaglioni
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