La Chiesa Museo di San Sebastiano di Valfabbrica apre le sue porte a una nuova e suggestiva esposizione capace di unire memoria storica e sensibilità contemporanea. Si intitola “Di Legno e di Sacro – Tra Medioevo e Contemporaneo sulla via di San Francesco” la mostra ideata da Giuliana e Roberto Belardi e organizzata dal Comune di Valfabbrica insieme alla Happennines Soc. Coop.. L’inaugurazione è fissata per venerdì 5 dicembre alle ore 18, mentre il percorso resterà visitabile fino al 6 aprile 2026.
L’iniziativa si colloca in un anno di particolare rilevanza simbolica, quello dell’Ottocentenario della morte di San Francesco, e nasce dal desiderio di rileggere la sua figura e il suo messaggio attraverso una forma di espressione che mette in dialogo antico e nuovo, sacro e umano, memoria e ricerca contemporanea.

Fulcro dell’esposizione è il legno, materiale primordiale e profondamente legato alla tradizione artistica medievale. Le opere in mostra – crocifissi, tavole lignee e sculture a grandezza naturale – sono il risultato di un lungo lavoro di studio e sperimentazione che i Belardi portano avanti da anni. Le tecniche utilizzate ripercorrono fedelmente quelle degli antichi maestri: dalle miscele di colore agli strumenti di lavoro, fino allo studio della luce naturale che caratterizzava i luoghi di produzione artistica del Medioevo.
Il visitatore viene così immerso in un’esperienza che va ben oltre la semplice osservazione estetica. Qui l’arte diventa riflessione sul rapporto tra materia e spiritualità, tra corpo e trascendenza, in un continuo rimando tra l’uomo di oggi e quello di ieri.
Uno degli elementi più suggestivi della mostra è il dialogo diretto con le opere storiche custodite nella Chiesa Museo di San Sebastiano, che conserva importanti testimonianze del Tardo Manierismo e del primo Barocco. Le installazioni contemporanee non si sovrappongono al patrimonio esistente, ma lo accompagnano, creando un ponte tra epoche e sensibilità artistiche diverse.
Accanto alle opere dei Belardi, una sezione dell’esposizione è dedicata a figure storiche fondamentali per la tradizione artistica umbra, ormai scomparse, con lavori provenienti da collezioni private e fondazioni. Il percorso si arricchisce inoltre del confronto con i maestri del Novecento e con le suggestioni bizantineggianti dell’Abbazia di Santa Maria Assunta, sottolineando la continuità di una tradizione che nei secoli ha saputo rinnovarsi senza spezzarsi.
Come evidenziato nel comunicato dell’Ufficio Stampa di Happennines Soc. Coop., la rassegna si inserisce idealmente lungo la via di pellegrinaggio dedicata a San Francesco, rafforzando il legame profondo tra arte e spiritualità. Le opere diventano così testimonianza di devozione e di ricerca interiore, evocando figure centrali della storia dell’arte come il Maestro di Sant’Alò, Rainaldetto di Ranuccio da Spoleto, Gentile da Fabriano, fino alle preziose miniature del Libro d’Ore della regina Maria di Navarra.
In questo intreccio di rimandi, il Medioevo non viene semplicemente rievocato, ma reinterpretato con uno sguardo contemporaneo, capace di parlare anche all’uomo di oggi.
Soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dall’amministrazione comunale attraverso le parole del vicesindaco Annalisa Mierla, con delega alla cultura: «Questa mostra è un omaggio autentico alla ricchezza creativa dell’Umbria. Racconta il dialogo tra memoria e presente, tra maestri affermati e nuove voci che rendono il nostro territorio vivo e culturalmente fertile».
Un messaggio che racchiude lo spirito dell’iniziativa: fare della cultura non solo un’eredità da custodire, ma anche un motore di crescita e confronto.
Dal 2023 la Chiesa Museo di San Sebastiano è divenuta custode di importanti reperti civici ed ecclesiastici, affermandosi come luogo privilegiato per raccontare la storia e la cultura di Valfabbrica. Con “Di Legno e di Sacro” questa vocazione si rafforza ulteriormente, trasformando la visita in un’esperienza che unisce conoscenza, emozione e spiritualità.
Il Comune di Valfabbrica conferma così la volontà di valorizzare il proprio patrimonio artistico e identitario, offrendo al pubblico e ai pellegrini un’occasione di incontro tra il passato e le nuove forme di espressione contemporanea.

“Di Legno e di Sacro” si propone come un vero invito alla riflessione su ciò che siamo stati e su ciò che siamo, attraverso un linguaggio artistico che attraversa i secoli senza perdere forza e significato. Il visitatore è chiamato a interrogarsi sul senso del sacro oggi, sulla persistenza dei simboli e sulla capacità dell’arte di farsi ponte tra dimensione umana e trascendente.