09 Jun, 2025 - 23:09

Vaiolo delle scimmie a Terni: fonte del contagio ancora sconosciuta

Vaiolo delle scimmie a Terni: fonte del contagio ancora sconosciuta

 Un caso di vaiolo delle scimmie (Mpox) è stato confermato a Terni, in Umbria, e al momento la fonte del contagio resta ignota. Si tratta del primo episodio segnalato in città: il paziente è un giovane uomo ricoverato nel reparto malattie infettive dell’ospedale Santa Maria di Terni, in condizioni giudicate buone dalle autorità sanitarie.

Le indagini epidemiologiche condotte finora non hanno evidenziato viaggi recenti né contatti a rischio che possano spiegare l’origine dell’infezione. Proprio questa assenza di un collegamento chiaro fa sì che l’origine del contagio rimanga non determinata, mentre l’attenzione è alta per ricostruire la possibile catena di trasmissione.

Situazione in Umbria: nessun altro caso di vaiolo delle scimmie oltre quello di Terni

Il caso di vaiolo delle scimmie a Terni è stato comunicato ufficialmente dall’azienda sanitaria locale (Usl Umbria 2) il 7 giugno 2025. Al momento non risultano altri contagi collegati: l’episodio ternano è il primo registrato in città e dalle verifiche effettuate non sono emersi ulteriori casi sul territorio locale.

Anche a livello regionale umbro la situazione appare circoscritta a questo singolo paziente. I medici del reparto di malattie infettive riferiscono che il giovane presenta condizioni stabili e in miglioramento, dovrà però restare ancora in osservazione ospedaliera per alcuni giorni. L’assenza di altri casi correlati suggerisce che, per ora, non c’è un focolaio attivo noto in Umbria, anche se resta fondamentale il monitoraggio continuo.

Le autorità sanitarie rassicurano: “Tutte le misure attivate”

Le autorità sanitarie umbre hanno diffuso comunicazioni rassicuranti ma precise sulla vicenda. La Usl Umbria 2 ha reso noto che il paziente è in buone condizioni generali e che tutte le misure previste dai protocolli nazionali sono state immediatamente attivate. In una nota ufficiale l’azienda sanitaria ha spiegato che l’indagine epidemiologica ha permesso di individuare un unico contatto strettamente a rischio, già sottoposto a sorveglianza sanitaria per 21 giorni.

Questo contatto, la persona convivente con il giovane, è monitorato attentamente per verificare l’eventuale comparsa di sintomi. Inoltre, il caso è stato registrato sulla piattaforma nazionale Premal di sorveglianza delle malattie infettive, consentendo un coordinamento del monitoraggio a livello nazionale. Le comunicazioni ufficiali ribadiscono che “le misure di sorveglianza e prevenzione attivate in Umbria sono efficaci e pienamente operative”, invitando la popolazione a fare riferimento esclusivamente a fonti istituzionali per evitare disinformazione e allarmismi.

Le autorità sanitarie rassicurano: “Tutte le misure attivate”

La notizia del caso di vaiolo delle scimmie a Terni ha attirato l’attenzione della comunità locale, suscitando comprensibile preoccupazione ma anche richieste di chiarimenti. Tra i cittadini ternani c’è attenzione e ci si interroga sul significato di questa nuova minaccia e sulle misure adottate per contenerla. Le istituzioni locali e la direzione sanitaria dell’ospedale Santa Maria seguono da vicino la situazione in coordinamento con l’Usl.

Dai medici e dalle autorità sanitarie arrivano messaggi di rassicurazione: il paziente è isolato in ospedale, le sue condizioni non destano particolare preoccupazione e la situazione viene definita sotto controllo. La stessa Usl Umbria 2 ha lanciato un appello ai cittadini affinché, in caso di sintomi sospetti o dubbi, si rivolgano con fiducia al proprio medico di famiglia o ai servizi sanitari locali, evitando di affidarsi a informazioni non verificate. Questo approccio trasparente e prudente da parte delle autorità mira a tranquillizzare la popolazione e a coinvolgerla nella sorveglianza attiva, senza però alimentare allarmismi inutili.

Come reagisce Terni al primo caso di vaiolo delle scimmie

Le autorità sanitarie hanno rapidamente messo in campo misure precauzionali per prevenire l’ulteriore diffusione del virus. Oltre all’isolamento ospedaliero del paziente, è stato attivato un rigoroso tracciamento dei contatti: come detto, l’unico contatto strettamente identificato (il coinquilino) è sottoposto a quarantena vigilata con sorveglianza sanitaria per 21 giorni. Anche i due gatti domestici del giovane, che convivono nell’abitazione, sono monitorati dai servizi di sanità pubblica veterinaria, poiché il virus Mpox può in rari casi colpire alcuni animali da compagnia. In questa fase gli esperti verificano quotidianamente l’eventuale comparsa di sintomi nel coinquilino e negli animali, pronti a intervenire immediatamente se necessario.

La Usl ha inoltre ricordato la disponibilità del vaccino anti-Mpox come misura preventiva: qualora il contatto a rischio o altri soggetti esposti lo richiedessero, può essere offerta la vaccinazione post-esposizione a scopo precauzionale. Resta fondamentale la collaborazione dei cittadini: chiunque presenti sintomi sospetti (febbre, eruzioni cutanee, linfonodi ingrossati) o tema di essere stato contagiato è invitato a rivolgersi senza indugio alle strutture sanitarie, così da permettere diagnosi e isolamento tempestivi. Le misure di prevenzione attualmente in vigore – dall’uso di dispositivi di protezione individuale in ambito sanitario alla sanificazione degli ambienti frequentati dal paziente – sono allineate alle linee guida nazionali e internazionali, nel tentativo di contenere sul nascere qualsiasi potenziale focolaio.

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Francesca Secci
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