Il Comune di Terni si è ritrovato coinvolto in una situazione che, a prima vista, potrebbe apparire esagerata rispetto alle reali implicazioni. La sospensione di alcuni bambini dalle scuole dell’infanzia, per il mancato rispetto degli obblighi vaccinali imposti dalla legge del 2017, ha attirato l’attenzione mediatica, generando un dibattito che in molti hanno considerato poco necessario. Nonostante si tratti di una prassi prevista dalla normativa vigente, la questione ha assunto contorni più ampi, in una città dove negli ultimi mesi non si sono registrate emergenze sanitarie di rilievo.
Vaccini a scuola, la legge del 2017 e il nodo delle sospensioni
Si parla della legge 119 del 2017, quella che obbliga i bambini a essere vaccinati per accedere ai servizi educativi, e non stiamo parlando di vaccini facoltativi. È il pacchetto delle cosiddette “vaccinazioni base”, quelle che ogni bambino deve fare. La questione, però, è emersa ad aprile 2024, quando l’Azienda Usl Umbria 2 ha comunicato al Comune che alcuni bambini iscritti ai servizi educativi non erano in regola con le vaccinazioni obbligatorie.
Da qui, la classica trafila burocratica: avvisi alle famiglie, solleciti, raccomandate non ritirate. E alla fine, il Comune si è trovato costretto a prendere provvedimenti, sospendendo la frequenza scolastica a partire dall’11 settembre 2024. Il dirigente della Direzione Istruzione di Terni, Francesco Saverio Vista, ha firmato la determinazione che ha ufficializzato la sospensione per i bambini non in regola, che, pur essendo iscritti alla scuola, avrebbero dovuto regolarizzare la loro posizione per essere riammessi in classe.
Le famiglie richiamate, a questo punto, hanno provveduto, per la maggior parte, a vaccinare i bambini, che sono potuti tornare all’asilo, che, com abbiamo spiegato non appartiene al circuito della scuola dell’obbligo.
Viviana Altamura, assessore al Welfare rassicura: “Chi doveva vaccinarsi è già stato vaccinato”
La vicenda, già di per sé poco movimentata, è stata ulteriormente sgonfiata dalle parole dell’assessore al Welfare, Viviana Altamura, che ha gettato acqua sul fuoco: “Non c’è nessun allarme”, ha detto l’assessore, chiarendo che la stragrande maggioranza delle famiglie ha già regolarizzato la propria situazione. Insomma, si parla di pochi casi isolati. La situazione, come ha sottolineato la stessa Altamura, è in fase di completa risoluzione: “Ad oggi, chi doveva vaccinarsi è stato vaccinato”. Nessun allarmismo, solo una questione amministrativa che sta giungendo al termine.
La normativa in vigore non lascia spazio a interpretazioni, come ricorda Altamura: il mancato rispetto degli obblighi vaccinali comporta conseguenze precise, come la sospensione temporanea dalla frequenza scolastica. Tuttavia, è legittimo chiedersi se la reazione pubblica sia stata proporzionata, considerando che si tratta di un tema già regolato in modo chiaro, anche se resta importante mantenere aperto il dialogo su questioni che riguardano la salute pubblica.
Il ruolo della scuola dell’infanzia e le differenze con l’obbligo scolastico
È bene ricordare che il caso riguarda esclusivamente le scuole dell’infanzia, che non rientrano nell’obbligo scolastico. In questo contesto, la legge impone che senza le vaccinazioni obbligatorie i bambini non possano frequentare. La situazione è diversa per le scuole dell’obbligo, dove i bambini non vaccinati possono continuare a frequentare, anche se con l’ammonizione e la comunicazione obbligatoria ai genitori. La legge qui è chiara e non ammette interpretazioni: niente vaccini, niente scuola.
Alla fine, tutto si riduce a una questione di regole da rispettare. Nessun grande allarme, nessuna emergenza sanitaria, nessun rischio per la comunità. L’assessore Viviana Altamura ha contribuito a riportare serenità nella discussione con parole chiare e rassicuranti rilasciate in esclusiva a Tag24: “Ad oggi la situazione quasi del tutto normalizzata, gli altri si sono messi tutti in regola, non c’è nessun allarmismo, chi doveva vaccinarsi è stato vaccinato”.
Altamura ha inoltre confermato che la macchina amministrativa ha lavorato con precisione chirurgica, e che la situazione si sta normalizzando. La vicenda è così arrivata a un chiarimento.