L’estate, stagione tanto attesa per il meritato riposo, può talvolta trasformarsi in un incubo per molti turisti; questo fenomeno, ormai sempre più frequente, si manifesta sotto forma di vacanze rovinate a causa di cancellazioni improvvise di voli, soggiorni in strutture fatiscenti e disservizi di vario genere. In Umbria, le associazioni a difesa dei consumatori come il Codacons e l’Unione Nazionale Consumatori (Unc) hanno raccolto numerose segnalazioni di viaggiatori umbri che, quest’estate, sono incappati in vere e proprie “bufale estive”, ritrovandosi in situazioni molto diverse da quelle promesse.

Uno dei problemi più ricorrenti segnalati dai turisti umbri riguarda i voli aerei. Il caso del volo WizzAir del 15 agosto, che avrebbe dovuto riportare circa duecento italiani da Madeira a Roma, è emblematico. Tra i passeggeri bloccati c’era anche una famiglia perugina, che ha denunciato al Codacons la totale assenza di assistenza da parte della compagnia. Lasciati senza alloggio e con solo un voucher di 5 euro al giorno, i viaggiatori sono stati costretti a cercare soluzioni alternative per ben quattro giorni, prima di riuscire a rientrare in Italia grazie all’intervento della Farnesina. Questa vicenda ha suscitato un forte risentimento, tanto che si sta valutando la possibilità di avviare una class action contro la compagnia aerea.

Ma non si tratta solo di voli cancellati. Un altro caso riguarda un gruppo di turisti perugini che, di ritorno da Santorini, si è visto chiedere dal personale di bordo se ci fossero volontari disposti a scendere dall’aereo perché troppo pieno. Una situazione che evidenzia problemi di overbooking e scarsa organizzazione da parte della compagnia aerea, e che ha messo in seria difficoltà i passeggeri.

Vacanze rovinate anche per chi ha scelto il treno

Non sono mancati disagi nemmeno per chi ha scelto il treno come mezzo di trasporto. A fine luglio, un treno Italo ha accumulato un ritardo di oltre due ore a causa di incendi lungo la linea ferroviaria, costringendo i passeggeri, tra cui molti umbri, a subire un viaggio interminabile e pieno di incertezze. Uno dei problemi maggiori segnalati dai passeggeri è stata la mancanza di comunicazione: nessuno è stato informato adeguatamente sui motivi del ritardo o sulle tempistiche previste per la ripresa del viaggio. Questo ha causato notevole stress e frustrazione, spingendo molti viaggiatori a richiedere un rimborso per il disagio subito.

L’estate 2024 ha visto anche un aumento delle segnalazioni di turisti che, giunti a destinazione, si sono ritrovati in alberghi che non corrispondevano affatto alle aspettative. Un esempio è quello di tre coppie perugine che, dopo aver prenotato un trilocale in Sardegna, non hanno potuto partire a causa di un caso di Covid. Purtroppo, la cancellazione tardiva ha comportato la perdita dell’intero costo del soggiorno, lasciando i turisti senza vacanza e senza rimborso.

Ma anche chi è riuscito a partire ha spesso dovuto fare i conti con strutture alberghiere ben al di sotto degli standard promessi. Sono numerose le segnalazioni di turisti umbri che, prenotando alberghi a 5 stelle in Puglia e Calabria, si sono ritrovati in strutture che a mala pena avrebbero potuto essere classificate come a 3 stelle. Balconi poco sicuri, impianti elettrici scoperti, piscine chiuse o in manutenzione, Spa inesistenti: queste sono solo alcune delle lamentele raccolte dall’Unc. Il problema è aggravato dalla pratica, sempre più comune, di richiedere il pagamento completo al check-in, lasciando i turisti senza possibilità di reclamare una volta scoperti i disservizi.

Strutture alberghiere al di sotto degli standard promessi

Un aspetto particolarmente delicato riguarda il cibo offerto nelle strutture alberghiere. Alcuni turisti umbri hanno segnalato all’Unc menu immangiabili o porzioni ridotte rispetto a quanto promesso. Tuttavia, come sottolinea il presidente regionale dell’associazione, Damiano Marinelli, valutare la qualità e la quantità del cibo è complicato, poiché si tratta di aspetti soggettivi e difficili da dimostrare in sede giudiziale. Nonostante ciò, molte famiglie chiedono risarcimenti per le vacanze rovinate, sperando di ottenere giustizia per l’esperienza deludente vissuta.

Alla luce di questi episodi, emerge la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei turisti nell’organizzare le proprie vacanze. Le associazioni come Codacons e Unc svolgono un ruolo fondamentale nel difendere i diritti dei consumatori, ma è essenziale che i viaggiatori si informino accuratamente prima di prenotare, leggendo le recensioni, verificando le condizioni di cancellazione e, se possibile, scegliendo opzioni che offrano garanzie di rimborso.

Inoltre, è importante denunciare tempestivamente ogni disservizio, raccogliendo tutte le prove possibili, come fotografie, scontrini e testimonianze, che possano essere utilizzate per sostenere eventuali reclami o azioni legali. Le bufale estive, infatti, non sono solo fonte di frustrazione e disappunto, ma possono anche comportare gravi perdite economiche e un impatto negativo sul benessere psicologico dei turisti.