A Foligno esplode un caso di gestione del personale che non rispetterebbe, secondo i sindacati, sensibilità e inclusione all’interno della USL Umbria 2. Il gruppo aziendale della UIL FPL denuncia infatti la “completa disapplicazione delle tutele previste per i lavoratori fragili”, nonostante lettere, segnalazioni e diffide inviate all’Azienda negli ultimi due anni.
Secondo quanto riferito dal sindacato, due lavoratrici si trovano oggi in una condizione definita “grave e intollerabile”: ogni giorno sono costrette a percorrere oltre 200 chilometri per raggiungere la sede di lavoro, senza che la Direzione aziendale abbia preso in considerazione soluzioni più eque e compatibili con le loro esigenze personali e familiari.
Le situazioni contestate riguardano, nel dettaglio, una dipendente titolare della Legge 104 per l’assistenza al coniuge con gravissima disabilità e un’altra madre di due bambini in tenera età. In entrambi i casi, la UIL FPL sottolinea che esistono posti vacanti in sedi prossime alla loro residenza, che potrebbero essere assegnati senza impatto sull’organizzazione dei servizi.
Il sindacato parla di “ingiustizia incomprensibile”, sottolineando come la Direzione continui a negare il trasferimento, ignorando i principi basilari di tutela, equità e umanità sanciti dalla legge e dal buon senso.
La UIL FPL evidenzia anche la contraddizione tra le dichiarazioni pubbliche della Direzione dell’USL Umbria 2 e la gestione concreta delle risorse umane. Da un lato si parla di “valorizzazione del personale” e di “potenziamento delle risorse”, dall’altro – afferma il sindacato – nei fatti si ignorano situazioni di fragilità evidenti e documentate.
Il gruppo aziendale parla senza mezzi termini di atteggiamento “inaccettabile e disumano”, non degno di un ente pubblico che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini e, allo stesso tempo, garantire il benessere organizzativo dei propri dipendenti, come previsto dal D.Lgs. 81/2008 e dal CCNL Sanità.
“La dignità delle persone e il rispetto dei diritti non sono opzionali”, dichiara la UIL FPL aziendale. “Non si può parlare di innovazione e partecipazione se, allo stesso tempo, si ignorano situazioni di fragilità così evidenti. Chiediamo un intervento immediato della Direzione affinché venga ripristinata la legalità e la giustizia nei confronti delle lavoratrici coinvolte.”
Secondo la sigla sindacale, l’inerzia dell’Azienda rischia di minare la fiducia interna e di alimentare un clima di disagio diffuso tra i dipendenti. Una condizione che, a lungo termine, potrebbe riflettersi sulla qualità dei servizi sanitari e sull’immagine stessa della USL Umbria 2.
Il gruppo aziendale della UIL FPL annuncia che proseguirà la propria azione a tutela delle due lavoratrici, valutando ogni iniziativa sindacale e legale utile a garantire il rispetto dei loro diritti.
Il sindacato ribadisce la volontà di portare la questione all’attenzione degli organi regionali e, se necessario, del Ministero della Salute, per segnalare quella che definisce una “palese violazione dei principi di buon andamento e trasparenza”.
Nella nota si legge infine che “la UIL FPL continuerà a seguire e sostenere le colleghe fino a quando non verrà restituito loro il diritto al lavoro in condizioni di reale tutela e dignità”.
L’auspicio del sindacato è che la Direzione dell’USL Umbria 2 apra finalmente un confronto costruttivo e dimostri, con atti concreti, la volontà di conciliare organizzazione e umanità, due principi che dovrebbero rappresentare il fondamento di qualsiasi amministrazione pubblica.