La soluzione della questione dei costi dell’energia per AST di Terni è stata affrontata in un tavolo con la Presidenza del Consiglio, il Dipartimento politiche europee, la Regione e i nostri tecnici del ministero“, lo ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in Aula alla Camera.

Abbiamo fatto alcune ipotesi, la cui fattibilità stiamo verificando in queste ore. Soprattutto in chiave di compatibilità con l’Unione europea e sarà mia cura informare l’Aula, i sindacati e l’azienda di questi sviluppi“.

La questione dei costi dell’energia, denunciata da Acciai speciali Terni, è approdata a Montecitorio con un’interrogazione del PD nel corso del question time. E il ministro ha ripercorso l’evoluzione delle trattative in corso per dotare di un Accordo di programma dedicato il piano di rilancio dell’impianto siderurgico.

Noi ci siamo subito attivati – ha detto – sin dall’inizio della legislatura, per dare concretezza a quella che era soltanto una cornice. Dopo l’aquisizone di Arvedi del 2022, abbiamo sviluppato una lavoro comune con Mase, le altre istituzioni regionali e il gruppo Arvedi. Finalizzato alla predisposizione di un Accordo di programma con risorse per gli investimenti. Ai fini di un piano di rilancio e la riconversione industriale e lo sviluppo economico e produttivo nonché alla messa in sicurezza permanente dell’area industriale“.

AST, il ministro Urso: “Accordo di programma in ritardo per la questione energetica, emersa successivamente”

Il ministro Urso ha spiegato che la questione energetica per AST è emersa in una fase successiva della discussione, quando il lavoro preparatorio dell’Accordo di programma era già stato impostato.

Mentre stavamo realizzando questo Accordo di programma – ha detto in aula alla Camera – l’azienda ci ha rappresentato come primaria la questione dei costi dell’energia. Sono due questioni diverse che rispondono a diverse regole europee. Come voi ben sapete, gli interventi di sostegno ai costi operativi per l’energia sono delimitati, circoscritti da regole europee. Ben diversamente da quelli che possono determinare il supporto agli investimenti“.

Per Urso la risposta di lungo termine è rappresentata dal nucleare di ultima generazione. Anche se il Governo ha messo in campo la soluzione del decreto ministeriale Energy Release. Dedicato a quegli energivori che realizzano nuova capacità di rinnovabili in cambio di un prezzo calmierato sulle tariffe elettriche di approvvigionamento.

In ogni caso, come emerge anche nel raffronto con la Francia, con la Germania, con la Spagna e con altri Paesi, la differenza sul costo energetico è dovuto principalmente al fatto che quei Paesi utilizzano l’energia nucleare. L’unica soluzione strutturale al costo dell’energia in Italia è riaprire, come il Governo ha fatto, la strada del nucleare pulito e sicuro, come quello della terza generazione avanzata e su questa linea procederemo con celerità“.

Istituzioni e sindacati convocati dalla Regione a Palazzo Donini, lunedì summit

Dopo la risposta alla Camera del ministro Urso, la presidente dela Regione, Donatella Tesei, ha convocato un vertice con istituzioni e sindacati a palazzo Donini per lunedì alle 15. All’incontro parteciperanno anche il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza, le segreterie territoriali di CGIL, CISL, UIL, UGL e FISMIC e i rappresentanti delle RSU di viale Brin.
In ballo, a livello territoriale, non ci sono le questioni energetiche poste da AST. Ma anche le discussioni sullo stato di avanzamento dell’Accordo di programma. A cominciare dai circa 860 milioni di investimenti che devono essere sbloccati con la firma dell’intesa. Alcuni dei quali sono fortemente connessi alla progettazione legata ai fondi PNRR per il miglioramento ambientale, la decarbonizzazione delle produzioni e la sostenibilità delle lavorazioni. È su questi interventi, che arrivano grazie a una strumentazione comunitaria unica e irripetibile, che si è puntato il faro dei sindacati. Che temono che ulteriori slittamenti della firma possano mettere in discussione la destinazione di questi importanti finanziamenti.