Presentati i nuovi labari per le Università dei Mestieri di Gubbio presso la sala consiliare alla presenza tra gli altri del sindaco Filippo Stirati.

I Calzolari con il Presidente Marco Francioni, i Fabbri con il Presidente Andrea Martinelli, i Falegnami con il Presidente Roberto Filippetti e i Sarti con la Presidente Manuela Marchi hanno consegnato alla città i nuovi vessilli, ideati e realizzati da Antonella Vagnarelli che ha voluto riportare con la maggior fedeltà possibile i segni e le immagini delle storiche bandiere delle quattro Associazioni.

I nuovi labari saranno mostrati durante la sfilata il 15 maggio

Non potevano mancare i caratteri di manualità e professionalità che caratterizzano da sempre le quattro corporazioni eugubine. Gli elementi a complemento sono infatti stati così elaborati: le strutture in ferro che sorreggono a terra i vessilli sono stati realizzati dall’Università dei Fabbri, le unità in legno dall’Università dei Falegnami e le cinte e supporti in cuoio per i portatori dall’Università dei Calzolari, gli elementi di rifinitura dei labari dall’Università dei Sarti. Il giorno della discesa dei Ceri sono stati per l’ultima volta portati i vecchi stemmi. Il prossimo 15 maggio i nuovi labari faranno bella mostra lungo la sfilata per il primo appuntamento pubblico con un nuovo capitolo della loro storia.

La Fondazione Università delle Arti e dei Mestieri di Gubbio, costituita nel 2015, è l’ente che ha organizzato e sviluppato il Museo delle Arti e dei Mestieri di Gubbio e che raccoglie in sé le quattro corporazioni tradizionali.

Le quattro Università dei Mestieri raccolte in una Fondazione

La Fondazione è composta da più enti, sia pubblici che privati. Quasi tutti i soggetti che fanno parte della Fondazione sono le Università delle arti e mestieri tradizionali di questo territorio. Queste Università sono aggregazioni degli antichi enti cittadini nati intorno alla metà del 1300 e, in realtà, rappresentano le tradizioni e le radici dell’antica città di Gubbio. I membri di queste Università sono tutti artigiani che operano nel proprio settore, mantenendo inalterate molte delle modalità di lavorazione dei materiali. Gli enti pubblici che fanno parte della Fondazione sono il Comune di Gubbio e la Diocesi di Gubbio.

Le Università di Arti e Mestieri a Gubbio

L’Università dei Muratori è l’erede dell’antica “Arte dei Petraioli”, di cui già si parla nello statuto del libero Comune di Gubbio del 1338. L’attività di questa corporazione medievale era regolata da uno statuto già nel 1369, di cui si conosce l’edizione in lingua volgare del 1584: “Breve dell’Arte delli Maestri delle Pietre”

L’Università dei Sarti riunisce tutti gli individui che svolgono l’arte sia in bottega che in fabbrica, al fine di migliorare e tutelare l’arte stessa, di mantenere vive le tradizioni di qualità dimostrate nella sua storia, con prodotti che siano il risultato di conoscenza, abilità, fantasia e creatività.

Il nuovo statuto, sottoscritto con atto notarile in data 30 settembre 1998, riconferma che l’Università dei Sarti è la continuazione dell’antica e gloriosa Corporazione dell’Arte dei Sarti già denominata lungo i secoli.

Lo statuto dell’Arte dei Sarti oggi esistente, è composto da 60 Rubriche e datato 21 gennaio 1625, ed è conservato nell’archivio di Stato di Gubbio.

L’Università dei Calzolai è già presente a Gubbio al tempo del libero comune dal 1338. Lo statuto dell’università viene approvato dal Consiglio Comunale il 29 agosto 1341. La vita di questa università, nei secoli, fu molto dinamica. Alcuni fatti lo dimostrano: nel 1725, in occasione dell’Anno Santo.

L’Università dei Fabbri è già presente a Gubbio al tempo del maggior splendore del libero comune. La sua esistenza venne riconosciuta già nello Statuto del libero Comune di Gubbio, nel 1338.

Lo statuto dell’Università viene approvato dal Consiglio Comunale il 20 giugno 1346. Riconfermato nel 1598.

Abolite da Pio VII, alcune corporazioni si salvarono mentre altre dovettero aspettare tempi migliori

Il 16 dicembre 1801 il Papa Pio VII pubblica un editto con il quale ordinava la soppressione delle Corporazioni. Gubbio faceva parte dello Stato della Chiesa, e tutte le università eugubine furono colpite, ma mentre alcune riuscirono ad ottenere rapidi provvedimenti di ripristino, come l’Università dei Calzolari, altre invece videro messa in serio dubbio la propria esistenza, come l’Università dei Fabbri, che chiese invano di essere ripristinata nel 1819.

A questa Arte appartenevano, nel Medioevo, anche gli artigiani dei metalli nobili come gli orafi.

La importantissima funzione dei Fabbri era un tempo quella di costruire e fornire gli attrezzi da lavoro a tutte le altre corporazioni di artigiani e al mondo agricolo. Ma la loro funzione fu anche quella di creare opere di eccezionale bellezza per gli esterni e gli interni delle case.

Nel tempo i Fabbri si sono dedicati anche alla costruzione di armi, di chiavi, ed inoltre di monete.

L’Università dei Fabbri, dopo le difficoltà del XIX sec. è stata rifondata nel 1947.

Oggi ad essa sono iscritti un numero elevato di soci che realizzano soprattutto opere in ferro battuto di grande valore artistico.