31 Oct, 2025 - 18:30

Università di Perugia, passaggio della Mazza Rettorale tra Oliviero e Marianelli: “Un sapere che unisce tradizione e futuro”

Università di Perugia, passaggio della Mazza Rettorale tra Oliviero e Marianelli: “Un sapere che unisce tradizione e futuro”

Una mattinata di emozione, memoria e futuro quella vissuta oggi all’Università degli Studi di Perugia, dove alle 11:30, nell’Aula Magna di Palazzo Murena, si è svolta la Cerimonia di Passaggio della Mazza Rettorale, momento solenne che segna il passaggio di consegne tra il professor Maurizio Oliviero, alla guida dello Studium per sei anni, e il nuovo rettore professor Massimiliano Marianelli, eletto nei mesi scorsi dalla comunità accademica.

Ad accompagnare l’evento, il Coro dell’Ateneo diretto dal maestro Salvatore Silvestro, che ha sottolineato con armonia e intensità il valore simbolico di una cerimonia che rappresenta non solo un cambio amministrativo, ma un vero e proprio rinnovamento della missione educativa e culturale dell’università più antica dell’Umbria, fondata nel lontano 1308.

Il bilancio di Oliviero: “L’università è il senso della vita, la costruzione di valori”

Nel suo intervento di commiato, il rettore uscente Maurizio Oliviero ha tracciato un bilancio intenso e partecipato del suo mandato, caratterizzato da anni complessi, attraversati dalla pandemia, dall’evoluzione digitale e dal rafforzamento del legame con il territorio.

“Oggi è una giornata di festa: l’università per me rappresenta il senso della vita, la costruzione di valori”, ha dichiarato Oliviero, ricevendo un lungo applauso dai presenti. “I numeri che abbiamo visto indicano uno stato di salute, ma il merito va alla condivisione, all’impegno, alla passione. Si tratta, ci tengo a sottolinearlo, di un risultato di squadra, ottenuto grazie all’abnegazione di tante persone normalmente invisibili, che operano con dedizione nei loro uffici”.

Il rettore uscente ha ricordato come il sostegno agli studenti sia stato il pilastro dell’azione di governo accademico: “Il sostegno ai nostri studenti è stato il nostro grande e più importante punto di riferimento. Siamo stati una governance molto compatta, coesa, misurandoci sulle scelte e sulle priorità. Il vero grande obiettivo era quello di ridare un senso di forte appartenenza alla nostra comunità. Un’università è forte se un territorio è forte, e il territorio è altrettanto forte se l’università è forte”.

Con tono emozionato, Oliviero ha voluto sottolineare il valore umano dell’esperienza vissuta: “Riscoprire questo senso di appartenenza e di sfide congiunte è molto importante e accompagnare per sei anni una comunità sempre collaborativa e disposta a mettersi in gioco è stato un vero privilegio. Abbiamo affrontato momenti difficili, scoprendo la straordinaria potenzialità di questo Ateneo. Oggi guardo avanti e vedo un bel futuro: al nuovo Rettore, rivolgo i miei sentiti auguri”.

Prima di concludere, ha voluto ringraziare l’intera comunità universitaria: “Guidare un Ateneo come il nostro è un grande privilegio: io ho imparato molto da ognuna e ognuno di voi. Se siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi o meno lo valuterà la comunità universitaria, ma di una cosa sono certo: ci abbiamo messo tutto il nostro impegno. Grazie al personale tecnico-amministrativo, al corpo docente, alle studentesse e agli studenti, alle istituzioni del territorio. Alla straordinaria comunità universitaria i miei migliori auguri per il prossimo sessennio”.

Marianelli: “L’università è una comunità viva, fatta di persone e relazioni”

Accolto da un lungo e caloroso applauso, il professor Massimiliano Marianelli, nuovo rettore dell’Università di Perugia, ha aperto il suo mandato con parole dense di significato e una visione fortemente centrata sull’umanità e la responsabilità sociale del sapere.

“Provo una grande emozione: il passaggio di consegne non è solo rito, ma segno della vitalità di una comunità che serve il sapere e le persone”, ha esordito Marianelli. “Un sentito ringraziamento al Rettore Oliviero per aver guidato l’Ateneo con dedizione e passione in anni complessi. Raccolgo il testimone con senso di responsabilità: eredito risultati e, soprattutto, una comunità di persone. L’università è comunità viva: non solo edifici e regolamenti, ma relazioni che tessono la vita accademica”.

Il nuovo rettore ha insistito sulla necessità di concepire lo Studium come “una comunità umana e intellettuale, dove la differenza diventa ricchezza”, invitando a “trasformare le idee condivise in azione collettiva, fondata sulla fiducia reciproca”.

“Il governo dell’Ateneo - ha proseguito Marianelli - è cura di un equilibrio: autonomia e collaborazione, decisione e ascolto, innovazione e tradizione. Quattro parole guideranno il nostro cammino: persone, conoscenza, comunità, relazioni. Ogni scelta parte dalla valorizzazione del lavoro e delle competenze di ciascuno e dalla centralità del benessere. Il diritto allo studio è strumento concreto di giustizia, di un’università pubblica che accoglie, accompagna, promuove”.

Per Marianelli, il legame tra università e territorio resta un pilastro: “Siamo Ateneo nel territorio e del territorio: ogni sede universitaria è centro vitale e finestra sul mondo. La nostra identità è ‘con e per gli altri’, come ricorda Mounier, con l’obiettivo di contribuire al bene comune oltre la somma dei beni individuali”.

Nel suo primo discorso da rettore, Marianelli ha delineato una visione etica e internazionale dell’università, sottolineando il valore del sapere come bene comune. “Viviamo l’apertura internazionale come responsabilità etica e culturale: ogni relazione è un gesto di pace. Siamo la terra di Francesco e di Aldo Capitini, con la volontà di educare alla pace, alla responsabilità, alla libertà e alla speranza”.

“Il sapere è bene pubblico; la libertà della ricerca è strumento di progresso; l’umanità, la nostra misura”, ha aggiunto citando la filosofa Simone Weil:Nella pace si gioca l’umanità degli esseri umani”.

Il nuovo rettore ha quindi promesso un governo basato su “lealtà istituzionale e cura della comunità”, annunciando che nel 2028, quando lo Studium compirà 720 anni, l’obiettivo sarà “essere orgogliosi di essere un ‘tra’ nella grande tradizione dell’Ateneo”.

“Iniziamo insieme, con coraggio ed equilibrio, credendo nella potenza delle relazioni e nella bellezza del futuro”, ha concluso Marianelli.

AUTORE
foto autore
Lorenzo Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE