Ogni anno, nel silenzio raccolto del Venerdì Santo, il borgo di Torre Calzolari si trasforma. Le pietre antiche delle case, le stradine strette illuminate solo da torce, il respiro trattenuto della folla: tutto diventa parte di un’unica, profonda narrazione. È la rappresentazione della Passione di Cristo, una tradizione che, dal 1984, anima le vie del borgo umbro con una forza evocativa straordinaria.
Dal 1984, con l’eccezione dei due anni di pausa forzata dovuti alla pandemia, la comunità di Torre Calzolari si impegna ogni anno a portare in scena le ultime ore della vita di Gesù. Un evento che ha saputo coinvolgere generazioni di abitanti, unendo giovani, adulti e anziani in una rievocazione corale e condivisa.
Non si tratta solo di una performance teatrale. È una celebrazione spirituale, una testimonianza di fede, un atto d’amore collettivo. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo degli attori-volontari trasmette il desiderio autentico di rivivere e far rivivere il mistero della Passione.
Quest’anno, l’appuntamento è per venerdì 18 aprile, con inizio alle ore 21:30. Il borgo di Torre Alta si trasformerà in un grande palcoscenico all’aperto. Uno scenario naturale e autentico che conferisce all’evento un’atmosfera suggestiva, quasi fuori dal tempo.
Per favorire la partecipazione, saranno disponibili navette gratuite che collegheranno Torre Bassa al borgo alto, con partenza dal parcheggio davanti al “Ciocco”. Una scelta logistica che mira a rendere l’evento accessibile a tutti, senza rinunciare all’intimità e alla solennità del contesto.
Dietro la rappresentazione c’è un intero paese. Fin dalle settimane precedenti, Torre Calzolari si anima di preparativi: costumi cuciti a mano, scenografie allestite nei vicoli, prove serali nel silenzio del borgo. Non c’è ruolo piccolo o secondario: ognuno è parte essenziale del racconto.
“La comunità invita chi ne avrà piacere, a prendere parte a questa straordinaria esperienza di fede e tradizione”
Parrocchia, associazioni locali, famiglie e singoli cittadini si uniscono per dare vita a un’opera che è al tempo stesso arte e preghiera. I figuranti – uomini, donne, giovani e anziani – mettono anima e corpo in ogni scena, trasformando la propria quotidianità in un momento di profonda spiritualità.
Uno degli aspetti più toccanti della rappresentazione è la presenza del coro della comunità, composto da uomini e donne che cantano a cappella, senza alcun accompagnamento musicale. Le loro voci si alzano nella notte come eco di un’antica preghiera, accompagnando il cammino di Cristo con canti che toccano l’anima.
“Al coro si avvicinano sempre più giovani”, segno che la tradizione non si spegne, ma si rinnova, trasmettendo valori di generazione in generazione.
Il 2024 ha segnato il quarantesimo anniversario della Passione di Torre Calzolari. Per celebrare questo traguardo, gli organizzatori hanno deciso da allora di inserire per la prima volta la figura di Erode, arricchendo la narrazione con nuove sfumature simboliche e drammaturgiche.
L’aggiunta del personaggio di Erode, oltre a diversificare i momenti scenici, amplia anche il significato spirituale dell’evento, ponendo l’accento sulle dinamiche del potere, dell’ingiustizia e della verità negata.
Per chi partecipa, la Passione di Cristo a Torre Calzolari è molto più di uno spettacolo. È un’esperienza che tocca il cuore, che scuote l’anima. È un viaggio spirituale che si vive camminando tra le stazioni della Via Crucis, tra le lacrime di Maria, il peso della croce, il volto affranto del Cristo.
Il pubblico non è semplice spettatore: è parte della scena, immerso nelle emozioni, nel silenzio, nella luce calda delle torce. Ogni anno, centinaia di persone si raccolgono con rispetto lungo le vie del borgo, in un silenzio carico di partecipazione.
La rappresentazione segue le tappe della Passione:
L’arresto di Gesù
Il giudizio davanti a Pilato e a Erode
La flagellazione
Il cammino verso il Golgota
La crocifissione
La morte e la deposizione
Ognuna di queste fasi è vissuta con realismo e profondità emotiva, ma anche con un rigore spirituale che trasforma ogni gesto in liturgia. Non c’è finzione: c’è verità, c’è dolore, c’è speranza.
Nel cuore dell’Umbria, tra pietre antiche e ulivi, la fede prende forma ogni anno a Torre Calzolari. La Passione di Cristo è molto più di una rappresentazione teatrale: è un atto collettivo di memoria, di devozione, di identità.
In un mondo dove tutto corre veloce, Torre Calzolari ci invita a fermarci, a riflettere, a sentire. Ci ricorda che la tradizione può essere un ponte tra passato e futuro, tra comunità e spiritualità.
Questa è una Passione che non si spegne, ma si rinnova, ogni anno, con lo stesso ardore. Perché la fede, quando è vissuta insieme, diventa luce.