Nella prima giornata del campionato di Serie C, il Perugia è costretto a sudare le proverbiali sette camicie per strappare un pareggio contro la Pianese. Un inizio di match da incubo per i biancorossi, che nei primi venti minuti si ritrovano sotto di tre reti, frutto di un approccio alla partita completamente sbagliato. Già al 4° minuto, Polidori porta in vantaggio la Pianese, sfruttando una disattenzione difensiva della squadra umbra. I ragazzi di mister Formisano accusano il colpo e al 15′ subiscono il secondo gol, con Mastropietro che trasforma un calcio di rigore dopo un errore grossolano del portiere Gemello in fase di impostazione.

La situazione peggiora ulteriormente al 19′, quando Alessandro Falleni segna il terzo gol con un tiro a giro, lasciando i tifosi perugini attoniti. Il Perugia prova a reagire e accorcia le distanze al 30′ con Ricci, grazie anche alla complicità della difesa avversaria. Nel secondo tempo, i gol di Polizzi al 65′ e di Montevago al 78′ riportano il risultato in parità. Al 96′, la Pianese ha l’occasione di vincere su calcio di rigore, ma Gemello si riscatta parando il tiro di Sorrentino, salvando così il Perugia da una sconfitta pesante.

L’analisi del match: la Pianese parte forte, il Perugia getta il cuore oltre l’ostacolo

Il Grifo approccia alla gara in modo troppo blando, un errore imperdonabile che la Pianese sfrutta immediatamente, infliggendo tre reti in venti minuti. Mister Formisano è stato costretto a schierare una difesa giovanissima, con tre under (Viti, Amoran e Plaia) che hanno subito mostrato le loro difficoltà. L’inesperienza dei tre giovani è stata evidente, con errori ripetuti sia in fase di possesso palla sia in marcatura. La coppia d’attacco della Pianese, composta da Falleni e Mignani, ha seminato il panico nella difesa perugina per tutto il primo tempo, evidenziando le difficoltà di Amoran in marcatura e il disastroso rendimento di Plaia, che ha perso quasi tutti i duelli sulla fascia destra contro Falleni, classe 2003 ex Atalanta.

È importante ricordare che il Perugia ha dovuto fare i conti con diverse assenze in difesa. Lewis, pilastro difensivo, tornerà solo a fine stagione, mentre Dell’Orco è ancora alle prese con problemi muscolari. Formisano aveva recuperato in extremis l’esperto Angella, ma il difensore non era ancora al meglio della condizione fisica. L’ingresso dell’ex Watford e Udinese nel secondo tempo ha portato l’esperienza e l’ordine necessari a una squadra che nel primo tempo sembrava completamente persa.

Anche il centrocampo del Perugia ha mostrato grandi difficoltà nella prima frazione di gioco. Di Maggio alla sua prima esperienza in Serie C è apparso spaesato. Bartolomei e Torrasi hanno provato a imporre ordine, ma il loro ritmo è risultato troppo lento rispetto al pressing asfissiante della Pianese, che ha dominato la scena.

Il gol di Ricci al 30′ ha rappresentato un punto di svolta, infondendo nuova energia al Perugia e seminando incertezza tra i padroni di casa. Nel secondo tempo, Formisano ha effettuato cambi fondamentali, inserendo Polizzi, Sylla e Angella. Queste mosse si sono rivelate decisive, permettendo al Perugia di tornare in partita e di ritrovare la vivacità mostrata nelle prime gare di Coppa Italia.

Equilibrio e ritmo sono le chiavi del successo

Per affrontare un campionato impegnativo come quello di Serie C, il Perugia dovrà trovare il giusto equilibrio tra i reparti. La squadra deve migliorare la gestione del gioco, in particolare quando si cerca di costruire dal basso. Durante il primo tempo contro la Pianese, il Perugia ha mostrato una mancanza di ritmo e precisione, elementi essenziali per il successo del modulo 4-2-3-1 adottato da Formisano. Se non si riesce a mantenere una fluidità di gioco costante, gli esterni rimangono troppo isolati, limitando l’efficacia dell’attacco.

Inoltre, Montevago si è spesso ritrovato solo a lottare contro la difesa avversaria, senza un adeguato supporto da parte dei compagni. Palsson, schierato alle sue spalle, ha faticato a trovare la giusta posizione, rendendo il gioco del Perugia prevedibile e poco incisivo. La squadra dovrà lavorare per garantire che l’attaccante riceva il sostegno necessario, sia da parte dei centrocampisti sia degli esterni.