Il centro fieristico Umbriafiere si prepara a un significativo cambiamento grazie a un intervento di ristrutturazione che comporterà un investimento di circa 6,1 milioni di euro. I dettagli di questo ambizioso progetto sono stati presentati durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Donini.
Umbriafiere, l’investimento da 6,1 milioni di euro accolto con clamore
Questo ambizioso intervento di ristrutturazione promette di dare una nuova vita a Umbriafiere, rendendolo un luogo ancora più attraente e competitivo per eventi di vario genere. Questi lavori sicuramente rappresenteranno un’ulteriore opportunità per far conoscere e visitare il territorio umbro, incrementando il turismo e anche le casse.
La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha sottolineato l’importanza di questo intervento, definendolo un’opera attesa da tempo. “Umbriafiere è diventato un punto di riferimento non solo per il centro Italia, ma per tutto il paese“, ha dichiarato. “Per continuare a crescere, è fondamentale trasformarlo in una struttura moderna ed all’avanguardia, in grado di ospitare eventi di rilevanza economica“.
Il presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri, ha espresso la sua gratitudine alla Regione Umbria per il sostegno dimostrato al centro fieristico. “Era necessario intervenire subito”, ha affermato Ansideri, “perché le strutture sono datate e necessitano di essere ammodernate per consentire anche attività diverse da quella fieristica”.
Anche la sindaca di Bastia Umbra, Paola Lungarotti, ha sottolineato l’importanza di Umbriafiere per l’intera regione. “Il centro di Umbriafiere è un polo attrattivo”, ha affermato la sindaca, “e come amministrazione ci siamo sempre mossi in sinergia con tutti gli altri soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto”.
Un polo fieristico pensato anche per eventi nazionali
La notizia della ristrutturazione di Umbriafiere arriva in un momento di rinnovato interesse per le fiere e gli eventi in tutta Italia. Dopo mesi (per non dire un anno e mezzo) di restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19, l’industria degli eventi sta lentamente riprendendo fiato, e l’investimento nella modernizzazione di strutture come Umbriafiere è un segnale positivo per il settore.
Con i suoi tre padiglioni e la sua posizione strategica nel cuore dell’Umbria (si trova a Bastia Umbra, Piazza Moncada), Umbriafiere ha il potenziale per diventare un importante polo fieristico non solo a livello regionale, ma anche nazionale. La sua capacità di ospitare eventi di vario genere, dalle fiere commerciali alle conferenze e agli spettacoli, lo rende un punto di riferimento per il mondo degli affari, della cultura e dell’intrattenimento.
Il progetto di ristrutturazione prevede anche il coinvolgimento di professionisti del settore dell’architettura e dell’ingegneria per garantire che Umbriafiere diventi una struttura moderna ed efficiente. Ciò include l’aggiornamento dell’impiantistica, l’installazione di nuovi sistemi di illuminazione e la creazione di spazi flessibili che possano adattarsi alle esigenze di eventi di diverse dimensioni e tipologie.
La ristrutturazione di Umbriafiere, infatti, non si limita alla sola struttura fisica, ma include anche miglioramenti infrastrutturali che renderanno più agevole l’accesso al centro fieristico. Questo è particolarmente importante per attrarre visitatori e espositori da altre regioni e paesi, contribuendo così a promuovere lo sviluppo economico dell’intera area.
UmbriaFiere in numeri
Umbriafiere attualmente ha una superficie di 61.000 metri quadrati, e rappresenta un vero e proprio quartiere fieristico. Ogni anno attira oltre 450.000 visitatori, confermando il suo status di destinazione per eventi e mostre. Gli espositori annuali sono circa duemila, e ospita ben 29 fiere ed eventi ogni anno.
Le fiere a Bastia Umbra hanno radici nel 1800, con fiere del bestiame che richiamavano agricoltori da tutta l’Umbria. La “Fiera dell’Agricoltura” nel 1969 fu un successo regionale. Nel 1980, con la creazione del quartiere fieristico, nacque l’Associazione Regionale Manifestazioni Fieristiche Agriumbria. Lodovico Maschiella, figura chiave, intuì il potenziale del mercato fieristico, oggi onorato con il Centro Fieristico Regionale a lui dedicato.