In una massiccia operazione nazionale denominata Action Day, la Polizia di Stato ha condotto un’importante offensiva contro le truffe online, le frodi informatiche e gli accessi abusivi a sistemi informatici. Coordinata dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, l’operazione ha visto il coinvolgimento di oltre 160 operatori e ha interessato 54 soggetti in diverse regioni italiane, tra cui Campania, Puglia, Veneto, Sicilia, Calabria, Piemonte, Lombardia, Lazio, Toscana, Marche e Friuli-Venezia Giulia.

Una maxioperazione di cruciale importanza che ha, dunque, riguardato anche l’Umbria. Con l’aumento delle truffe informatiche, è essenziale rimanere informati e adottare misure preventive per proteggere i propri dati e risparmi. La Polizia di Stato continua a lavorare instancabilmente per garantire la sicurezza cibernetica e prevenire crimini informatici, proteggendo così la comunità nazionale da truffe sempre più sofisticate.

Truffe in Umbria: alcuni casi

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Umbria (Cosc.) sta conducendo indagini su due distinte denunce trasmesse alla Procura della Repubblica di Perugia. Nel primo caso, una donna di 60 anni della provincia di Perugia ha ricevuto un messaggio apparentemente dalla figlia, che chiedeva di effettuare pagamenti per oltre 1800 euro. La donna, preoccupata, ha eseguito due ricariche verso diverse carte di pagamento, scoprendo solo in seguito di essere stata truffata. Gli accertamenti hanno permesso di individuare il beneficiario della somma trasferita.

Nel secondo caso, un uomo ha ricevuto un SMS da “PosteInfo” seguito da una chiamata di un falso operatore di Poste Italiane. Durante la conversazione, il falso operatore ha invitato la vittima a disinstallare l’app di Poste Italiane e a fornire le credenziali di accesso al conto, permettendo così ai truffatori di trasferire oltre 7.000 euro. Le indagini, supportate dalla tempestività della denuncia e dall’esame dei dati informatici, hanno identificato cinque beneficiari residenti in Italia.

Le tipologie di truffa

Una delle truffe più comuni scoperte è quella del falso operatore, dove i truffatori si spacciano per dipendenti bancari o operatori di polizia, contattando le vittime telefonicamente o tramite SMS. Durante queste chiamate, i truffatori segnalano un accesso anomalo sul conto corrente della vittima e la inducono a trasferire il denaro su un altro conto ritenuto sicuro. Un’altra truffa frequentemente riscontrata è quella del falso figlio. In questo schema, i truffatori si presentano come un figlio o un parente che ha smarrito documenti, cellulare e bancomat, chiedendo denaro per acquistare un nuovo smartphone.

Inoltre, gli investigatori hanno scoperto una serie di annunci di vendita fraudolenti sui social network. I truffatori utilizzano le principali piattaforme social per pubblicare falsi annunci di vendita di beni e servizi a prezzi estremamente vantaggiosi, truffando così gli acquirenti ignari. Tutte queste attività illecite sono caratterizzate dall’induzione in errore delle vittime, con l’obiettivo di carpirne i dati personali, bancari e le credenziali di accesso ai conti correnti.

L’aumento delle truffe online (anche in Umbria)

Nel primo semestre dell’anno, la Polizia Postale ha investigato su circa 14.000 casi di truffe online e frodi informatiche, registrando un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le somme sottratte ammontano a circa 114 milioni di euro, con un incremento del 71% rispetto al primo semestre del 2023. Anche in Umbria si è osservato un significativo aumento dei casi, pari al 50%, in linea con la tendenza nazionale riguardo al danno economico subito dalle vittime.

Accorgimenti e buone regole

La Polizia Postale offre alcuni consigli per prevenire le truffe. In primo luogo, è fondamentale non cliccare sui link contenuti in e-mail o SMS, ma collegarsi ai siti ufficiali tramite motori di ricerca. Inoltre, nessun operatore di polizia, Poste Italiane o banca chiederà mai credenziali o bonifici telefonicamente o via e-mail. In caso di contatti sospetti da parte di presunti parenti in difficoltà, è sempre meglio verificare direttamente con la persona interessata. Infine, è importante diffidare di offerte troppo vantaggiose e verificare l’attendibilità degli annunci di vendita, consultando le recensioni online.