06 Jun, 2025 - 17:38

Sanità, in Umbria arriva la cabina di regia per la spesa sanitaria

Sanità, in Umbria arriva la cabina di regia per la spesa sanitaria

In Umbria è stata attivata una nuova misura per garantire maggiore efficienza al Servizio sanitario regionale e controllarne le spese. La Giunta Proietti ha infatti approvato all'unanimità l'istituzione  di una cabina di regia per “la governance della spesa sanitaria”. L'organismo è considerato uno "strumento strategico per il monitoraggio e controllo della spesa sanitaria regionale".

Cosa cambia con la nuova cabina di regia

"L'iniziativa - viene spiegato dalla Regione - risponde alle crescenti sfide del sistema sanitario pubblico in un contesto di vincoli di bilancio stringenti e domanda di servizi in costante crescita, accentuata dall'invecchiamento della popolazione umbra".

Nell’ottica della giunta Proietti, la cabina di regia rappresenta la logica prosecuzione del lavoro già avviato in termini di analisi e monitoraggio economico-finanziario finalizzato all'individuazione delle aree di criticità e delle possibili azioni di miglioramento.

“La sostenibilità del nostro Servizio sanitario regionale costituisce una priorità strategica fondamentale - ha sottolineato la presidente Stefania Proietti - L’istituzione di questa cabina di regia rappresenta l’adozione di uno strumento innovativo per assicurare l’equilibrio economico-finanziario del sistema nel tempo e la qualità del dato contabile alla base di un processo di certificabilità dei bilanci”.

Chi c’è nella Cabina di regia per la sanità in Umbria

La cabina di regia sarà costituita dalla dirigente del servizio Programmazione economico finanziaria, la Dr.ssa Sabrina Socci, in qualità di coordinatore. A le si aggiungono i direttori amministrativi delle aziende sanitarie regionali. Socci si avvarrà inoltre del supporto del gruppo di lavoro per il sistema di reporting del sistema sanitario regionale.

La cabina di regia opererà attraverso il monitoraggio sistematico della spesa sanitaria, l’identificazione tempestiva di eccessivi scostamenti di spesa critici, il supporto decisionale mediante analisi predittive e l’implementazione di un sistema regionale di benchmarking.

La decisione arriva mentre l’Umbria registra una popolazione di 851.954 abitanti, in contrazione demografica ma con forte invecchiamento. In più, l’incremento del Fondo sanitario nazionale non soddisfa le esigenze crescenti del sistema sanitario pubblico, rendendo necessari strumenti di governance avanzati.

“La complessità delle sfide richiede modelli gestionali evoluti - ha aggiunto la presidente Proietti - Questa cabina di regia testimonia il nostro impegno per un sistema sanitario che coniughi sostenibilità economica e prestazioni di eccellenza attraverso metodologie innovative di controllo e valutazione”.

La cabina di regia utilizzerà un sistema di contabilità analitica integrato Regione-Aziende al fine di implementare un cruscotto direzionale regionale per la misurazione delle performance del sistema sanitario regionale, garantendo presidio continuo sulla spesa, maggiore capacità di intervento regionale e rafforzamento della trasparenza e della rendicontazione verso i livelli istituzionali centrali.

I dati allarmanti sulla sanità umbra

Da anni, nella sanità umbra si registrano squilibri finanziari e demografici che sottolineano l’urgenza di cambiare direzione. Un’analisi regionale del 2024 segnalava un deficit complessivo di circa 243,5 milioni di euro nel bilancio di Asl e aziende ospedaliere, con un risultato economico consolidato negativo di 90 milioni.

In più, l’Umbria è fra le regioni con la mobilità sanitaria passiva più alta: sempre più pazienti cercano soluzioni al di fuori dei confini regionali. Solo negli ultimi cinque anni la spesa per pazienti umbri curati fuori regione è aumentata del 23,9%. Il dato è il segnale di bisogni insoddisfatti sul territorio.

Per migliorare l’offerta interna, il Piano sociosanitario dell’Umbria 2025-2030 prevede reti specialistiche regionali, specializzate in oncologia, riabilitazione e salute mentale, e un uso più ampio delle Case della Comunità come presidi intermedi. In futuro, molti pazienti dovrebbero così evitare la corsa fuori regione per cure che possono essere erogate in loco. Per questi motivi, negli ultimi anni, l’assenza di interventi di efficientamento ha portato a un peggioramento dei conti e delle prestazioni sanitarie.

Nel piano si conferma il ruolo centrale dei due ospedali principali di Perugia e Terni, che dovranno occuparsi dei casi più complessi, ma promuove una migliore integrazione con il territorio.

Sul piano demografico poi, secondo i dati più aggiornati, l’Umbria conta circa 854mila abitanti. Fra i residenti, l’età media supera i 48 anni e con 238 anziani ogni 100 giovani, l’indice di vecchiaia è molto elevato. L’aumento della cronicità e delle fragilità sociali rende indispensabile rafforzare i servizi sanitari domiciliari e territoriali

 

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Francesca Secci
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