In Umbria l’aria è diventata densa di scontro dopo il via libera a una legge di bilancio che ha scatenato un vero terremoto tra gli scranni del Consiglio regionale. Il centrodestra e le forze civiche alzano il tiro, parlando di un'operazione che, a loro giudizio, metterebbe sotto torchio cittadini e imprese, con conseguenze pesanti sull’economia diffusa.
Secondo le opposizioni, i numeri alla base dell’intervento della giunta regionale avrebbero il fiato corto e sarebbero stati usati in modo disinvolto per costruire una narrazione d’emergenza che non trova riscontro nei dati reali. A sottoscrivere questa posizione sono diversi esponenti del centrodestra e delle liste civiche, che accusano l’esecutivo di aver modificato le cifre a proprio piacimento: da 243 a 90, fino a 73 milioni. "Tutto falso", scrivono in una nota congiunta Paola Agabiti, Eleonora Pace, Matteo Giambartolomei, Nilo Arcudi, Enrico Melasecche Germini, Donatella Tesei, Laura Pernazza e Andrea Romizi. Un’accusa pesante che rinfocola la miccia dello scontro politico in Consiglio.
Le forze di minoranza puntano il dito su una stima ufficiale del Ministero dell’Economia, che attesterebbe uno squilibrio nei conti della sanità umbra pari a 34 milioni di euro. Una cifra, sostengono, che si sarebbe potuta azzerare attingendo a risorse già stanziate e pronte all’uso, provenienti dal meccanismo di compensazione sui dispositivi medici. Oltre 40 milioni che, secondo il centrodestra, avrebbero evitato di gravare ulteriormente sulle tasche dei contribuenti.
Nel corso dei lavori a Palazzo Cesaroni, le minoranze hanno avanzato una proposta precisa: destinare ogni entrata derivante dalla manovra esclusivamente al settore sanitario. Una richiesta chiara, ma rimasta lettera morta. La maggioranza ha scelto un’altra rotta, lasciando fuori dai giochi l’ipotesi di un vincolo diretto sulla sanità. "Questo dimostra che i fondi non saranno destinati alla sanità, ma usati per finanziare le promesse elettorali della sinistra", si legge nella nota congiunta delle opposizioni, che bollano la scelta come una manovra di facciata, priva di reale attenzione al sistema pubblico.
Uno dei punti di maggiore attrito riguarda l’accesso agli atti. I rappresentanti di centrodestra e civici denunciano di essere stati esclusi dalla consultazione dei documenti elaborati da Kpmg sui bilanci sanitari, sebbene si tratti di materiali finanziati con fondi pubblici. L'accusa è di essere stati "imbavagliati" e ostacolati nell’esercizio del proprio ruolo di controllo.
La protesta si è concretizzata nel deposito di una mozione di sfiducia verso la presidente Proietti. Gli esponenti della minoranza chiedono che la presidente del Consiglio regionale, Bistocchi, convochi al più presto una seduta per discutere l’atto. "Abbiamo dato battaglia in ogni sede in nome della verità e a tutela di cittadini e imprese", concludono i firmatari del documento.
A rincarare la dose è l’europarlamentare Marco Squarta, che in una nota ha espresso durissime critiche alla giunta regionale. "Con l'approvazione della legge che aumenta le tasse, la Giunta Proietti ha ufficialmente voltato le spalle ai cittadini". Squarta parla di una strategia costruita su allarmismi ingiustificati e su un presunto disavanzo "inesistente, utilizzato come pretesto per alleggerire le buste paga dei lavoratori umbri".
Secondo il rappresentante di Fratelli d’Italia, il provvedimento colpisce soprattutto coloro che rientrano in una fascia reddituale medio-bassa. "Avete capito bene: per questa giunta, chi prende 1.700 o 1.800 euro al mese è un privilegiato". Nella sua analisi, Squarta cita figure professionali come insegnanti, infermieri, tecnici e artigiani, sottolineando come siano proprio queste le categorie penalizzate dall’intervento.
Il parlamentare europeo accusa inoltre la maggioranza di aver ostacolato il dibattito istituzionale. Fa riferimento alla mancata discussione della mozione di sfiducia, a presunte violazioni delle procedure e a un clima di chiusura nei confronti dell’opposizione. Ricorda che i consiglieri contrari alla manovra hanno occupato l’aula e organizzato manifestazioni insieme ai cittadini. "Hanno dovuto ritrattare grazie a chi ha smontato punto per punto ogni menzogna", afferma Squarta.
Infine, il suo intervento si chiude con un impegno a continuare la battaglia politica dentro e fuori le istituzioni. "Fratelli d'Italia non lascerà che questo scempio passi sotto silenzio. Continueremo a raccontare la verità, ad opporci in tutte le sedi, a stare tra la gente. Questa è solo la prima puntata".
A difendere la linea seguita dall’esecutivo umbro è intervenuta Letizia Michelini, consigliera regionale del Partito Democratico. Ha definito il provvedimento approvato a Palazzo Cesaroni come il più rilevante per la tutela del sistema sanitario pubblico della regione. Un’iniziativa giudicata necessaria per mettere ordine nei conti e superare le criticità ereditate dalle precedenti amministrazioni.
Michelini ha parlato di un gesto politico coraggioso e giusto, concepito per risanare una situazione lasciata in condizioni critiche dal centrodestra. Secondo la consigliera, le continue accuse delle opposizioni sarebbero solo un modo per distogliere l’attenzione dalle loro responsabilità nella gestione passata della sanità e del bilancio regionale.
La maggioranza, afferma Michelini, si prepara ora a lavorare a una nuova stagione di riforme, in piena collaborazione con la presidente Stefania Proietti e con tutta la giunta. Il primo passo sarà l’elaborazione di un nuovo Piano socio-sanitario, atteso da tempo e ritenuto fondamentale per garantire servizi efficienti e adeguati ai bisogni della popolazione umbra.