Procede secondo la tabella di marcia, l’attuazione delle misure finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per mitigare il rischio idrogeologico in Umbria. Lo evidenzia l’assessore regionale Enrico Melasecche. Che traccia anche un quadro di quanto si sta facendo in Umbria e dei positivi traguardi già raggiunti.
La Regione Umbria, in virtù di una convenzione sottoscritta con il Dipartimento nazionale di Protezione Civile, ha svolto il ruolo di “Amministrazione Attuatrice”. Ed ha designato quali “Soggetti attuatori” i singoli Comuni, le Province ed i Consorzi di Bonifica. Ad oggi sono state rispettate tutte le milestone e i target, e dunque i traguardi e gli obiettivi assegnati. Innazitutto pubblicazione bandi di gara e avvio della procedura di affidamento entro il 30 novembre 2023. Poi la stipula del contratto di appalto entro il 31 marzo 2024. E, infine, l’inizio effettivo dei lavori entro il 15 aprile 2024.
Quanto ai fondi PNRR, la Regione è risultata beneficiaria di 20,5 milioni di euro per l’attuazione di interventi pubblici volti a fronteggiare il rischio di alluvione ed il rischio idrogeologico. Con un totale di investimenti che supera i 25 milioni. E il Servizio regionale Rischio Idrogeologico, idraulico e sismico ha predisposto un Piano di interventi. L’obiettivo è quello di favorire l’aumento della resilienza del territorio dal fenomeno del dissesto idrogeologico e il contrasto ai cambiamenti climatici.
Il Piano consta di 25 interventi:
- 11 nel settore idraulica, per un importo di 12,7 milioni di euro,
- 14 nel settore frane, per un importo di 7,8 milioni di euro,
- cui si sommano 5 milioni di euro circa a valere su fondi regionali, per un totale di 25,5 milioni di euro.
Rischio idrogeologico, interventi in Umbria contro frane e pericolo alluvioni
Per quanto riguarda il settore frane, gli interventi hanno previsto il ripristino delle strutture e delle infrastrutture pubbliche danneggiate. Con l’obiettivo di mettere in atto interventi a più largo raggio con l’impiego di opere di regimazione delle acque superficiali e profonde. Interventi anche per la mitigazione della vulnerabilità di porzioni di aree prossime a centri abitati. Dove la scarsa o errata regimazione delle acque, unita alla morfologia dei luoghi, rendono precaria la stabilità superficiale dei versanti. Con conseguenti rischi per le abitazioni sovrastanti.
Nell’ambito del settore idraulico, gli interventi sono finalizzati a ridurre la popolazione esposta a rischio idraulico. I lavori sono stati incentrati prioritariamente su tratti caratterizzati da una diffusa urbanizzazione e dalla presenza di infrastrutture viarie e ferroviarie. L’obiettivo è quello di ripristinare le condizioni iniziali di efficienza degli alvei dei corsi d’acqua. Per garantire, in futuro, la resilienza dei territori interessati da eventuali nuove calamità. Inoltre, previsto un recupero di un corretto deflusso dei fiumi e il consolidamento e la protezione di presidi idraulici esistenti. Il tutto per diminuire le condizioni di fragilità dei territori emerse durante gli eventi di piena.
L’assessore regionale Melasecche: “Interventi difficili per i vincoli territoriali, ma i tempi sono rispettati”
“Tutti gli interventi – sottolinea l’assessore Enrico Melasecche – hanno riguardato territori con la presenza di molteplici vincoli: paesaggistico, archeologico, idraulico e ciò ha comportato la necessità di sottoporre i progetti elaborati all’esame ed al confronto con gli Enti deputati al rilascio delle relative autorizzazioni, che hanno reso impegnativa la fase istruttoria, al fine di arrivare a scelte progettuali in grado di conciliare gli obiettivi con le normative di riferimento”.
Fondamentale, spiega l’assessore della giunta Tesei, è stato il ruolo svolto dagli uffici regionali. Che hanno supportato Comuni, Province e Consorzi fornendo consulenze qualificate su molti temi, connessi ai rapidi cambiamenti normativi, alla specificità delle normative PNRR e ai nuovi procedimenti di rendicontazione nella piattaforma informatica Regis.
“È stata prestata assistenza tecnica a tutti i soggetti interessati – conferma Melasecche – che hanno riscontrato difficoltà sia nella redazione della documentazione progettuale, per garantire l’indispensabile conformità degli interventi al principio DNSH (Do No Significant Harm, Non arrecare un danno significativo all’ambiente, ndr). Grazie al supporto specialistico e all’assistenza tecnica fornita – conclude l’assessore – tutti gli interventi hanno rispettato i traguardi assegnati. Attualmente sono stati ultimati tre interventi, altri quattro sono prossimi alla conclusione, i rimanenti sono in corso e saranno conclusi, come previsto, entro il 30 giugno 2026”.