13 Jun, 2025 - 19:32

Umbria, ordinanza: stop ai lavori all’aperto nelle ore più calde

Umbria, ordinanza: stop ai lavori all’aperto nelle ore più calde

La Regione Umbria ha varato un’ordinanza urgente che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole nelle ore più calde della giornata. Il provvedimento, firmato dalla presidente Stefania Proietti, si applica ai settori agricolo, florovivaistico e ai cantieri edili all’aperto, nella fascia oraria dalle 12:30 alle 16:00, come misura straordinaria per proteggere la salute dei lavoratori durante l’eccezionale ondata di caldo estivo.

L’ordinanza entra in vigore immediatamente e resterà valida fino al 31 agosto 2025. La decisione è stata presa in anticipo rispetto allo scorso anno – quando un provvedimento analogo fu emanato solo a fine luglio – vista l’attuale situazione meteo già ben al di sopra delle medie stagionali.

Caldo record in Umbria: firmato il divieto per lavorare sotto il sole

L’ordinanza stabilisce il divieto assoluto di svolgere attività lavorative all’aperto esposte al sole dalle 12:30 alle 16:00, nei comparti agricolo, florovivaistico e edile, su tutto il territorio umbro. Tale divieto non sarà in vigore tutti i giorni, ma soltanto nelle giornate in cui è previsto un rischio climatico elevato: infatti lo stop scatta limitatamente ai giorni segnalati con livello di rischio “Alto” dalla piattaforma Worklimate (il sistema di allerta caldo per i lavoratori esposti al sole). 

Lavori agricoli e cantieri edili fermi dalle 12:30 alle 16:00

Sono previste alcune eccezioni: il divieto non si applica in caso di interventi di pubblica utilità, di protezione civile o di emergenza per la pubblica incolumità svolti da enti pubblici o servizi essenziali. In queste situazioni, comunque, i datori di lavoro sono tenuti ad adottare tutte le misure organizzative possibili per ridurre il rischio da calore per gli operatori coinvolti.

La stessa ordinanza specifica che eventuali disposizioni più restrittive emanate a livello locale (ad esempio dai sindaci) rimangono valide. Sul fronte delle sanzioni, chi non rispetterà il divieto andrà incontro alle conseguenze previste dall’art. 650 del Codice Penale: si rischiano fino a tre mesi di arresto o un’ammenda fino a 206 euro in caso di inosservanza dell’ordinanza.

Rischio caldo “Alto”: come funziona la mappa Worklimate

Il meccanismo di applicazione dell’ordinanza si basa sui bollettini forniti dal portale Worklimate (sviluppato dall’INAIL in collaborazione con il CNR), che offre una mappa del rischio caldo specifica per le attività lavorative all’aperto. Questa piattaforma scientifica analizza in modo automatizzato diversi parametri meteo-ambientali e fornisce previsioni fino a tre giorni sui livelli di rischio da stress termico per fasce orarie (ore 8, 12, 16 e 20). Solo in caso di livello “Alto” di rischio – corrispondente a una situazione di emergenza caldo – scattano le restrizioni: ciò equivale, in pratica, ai giorni di allerta rossa per il caldo lavorativo.

Worklimate utilizza l’indice WBGT (Wet Bulb Globe Temperature), un indicatore impiegato in ambito occupazionale per valutare lo stress da calore combinando temperatura, umidità e irraggiamento solare. Quando le mappe previsionali indicano un rischio alto alle ore 12:00 per i lavoratori al sole con attività intensa, l’ordinanza dispone il fermo delle attività nelle ore più calde di quel giorno.

Temperature oltre i 37°C: ondata di calore anticipata sull’Umbria

La presidente Proietti ha definito il provvedimento come “contingibile e urgente” in materia di salute pubblica, proprio in considerazione delle temperatura eccezionalmente elevate registrate in questi giorni. L’Umbria si trova infatti a fronteggiare la prima ondata di calore significativa della stagione, nonostante l’estate debba ancora iniziare sul calendario.

Già a partire da questo venerdì e ancor più nel weekend, un robusto anticiclone nord-africano sta portando temperature massime ben oltre la media del periodo su tutto il territorio regionale. In alcune località umbre si toccheranno 37°C a Terni, 36°C a Foligno, Orvieto e Assisi, e 35°C a Perugia – valori di circa 8-10°C superiori alla norma di metà giugno. L’aria rovente e la quasi assenza di ventilazione rendono il clima particolarmente gravoso nelle ore centrali, tanto che gli esperti raccomandano alla popolazione di evitare l’esposizione diretta al sole e di mantenersi idratati.

In vigore da oggi fino al 31 agosto: chi è escluso dal divieto

Le condizioni di caldo estremo non riguardano solo l’Umbria ma gran parte d’Italia. Tra oggi e domani le masse d’aria sahariane faranno registrare punte oltre i 37-38°C in molte aree interne del Centro-Sud, con picchi addirittura sopra i 40°C in Sardegna. Il Ministero della Salute ha diramato per la giornata odierna il bollino rosso (livello 3 di allerta) in diverse città, tra cui Perugia, Roma, Bolzano e Campobasso. In altre città come Bologna, Firenze e Torino vige un’allerta arancione (livello 2), segno di un’ondata di calore anticipata e intensa che sta mettendo sotto pressione tutto il Paese. In questo contesto climatico eccezionale, l’ordinanza umbra mira a prevenire situazioni potenzialmente letali per chi lavora sotto il sole cocente.

Cosa rischiano le aziende che non rispettano l’ordinanza

La mancata osservanza degli obblighi previsti comporterà sanzioni previste dall’ordinamento: l’articolo 650 del codice penale prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro, salvo che il fatto non costituisca un reato più grave. La Regione ha disposto che l’ordinanza sia trasmessa a Prefetti, sindaci, Asl, ANCI Umbria e associazioni datoriali e sindacali per garantirne la massima diffusione.

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Francesca Secci
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