In occasione della Giornata mondiale dell’obesità che cade il 4 marzo, Cia Agricoltori Italiani dell’Umbria e Cittadinanzattiva hanno stretto un accordo per contribuire ad abbattere lo stigma e i pregiudizi legati all’obesità, che spesso rischiano di frenare la presa di coscienza di chi ne soffre e ostacolare il percorso di cura, partendo dal presupposto che l’insorgere di un sovrappeso patologico frequentemente dipende da una carente educazione rispetto alla corretta alimentazione.

Tema obesità in Umbria, l’idea di Cia

Secondo il presidente di Cia Umbria e vicepresidente nazionale Matteo Bartolini: «Bisogna informare e promuovere una corretta educazione alimentare e corretti stili di vita già in ambito scolastico, ma anche investire maggiori risorse per le mense scolastiche».

Secondo Paola Giulivi, segretaria regionale di Cittadinanzattiva Umbria: «La sfida della prevenzione ha bisogno del coinvolgimento attivo dei cittadini, anche per incrementare una cultura del rispetto e dell’accettazione di tutti i corpi. Dobbiamo smettere di giudicare le persone in base all’aspetto fisico. Promuovere la dieta mediterranea inoltre significa contrastare il cibo spazzatura e lo stile di vita obesogeno».

I dati sul sovrappeso in Italia

Dalla ricerca di Cittadinanzattiva Aps è emerso che il numero di persone in sovrappeso e affette da obesità è in costante crescita in tutto il mondo. In Italia si stima che le persone in sovrappeso siano il 46,3% della popolazione, mentre le persone obese rappresentano l’11,4% per un costo sociale attuale di circa 28 miliardi di euro. Inoltre il 27,2% dei bambini e ragazzi tra i 3 e 17 anni risulta essere in sovrappeso o addirittura obeso.

Non si tratta solo di inestetismo, tutt’altro. Il sovrappeso incontrollato può infatti portare all’obesità, una patologia che può comportare lo sviluppo di gravi complicanze. A questo proposito, si stima sia responsabile di circa l’80% dei casi di diabete, del 55% dei casi di ipertensione, del 35% di casi di cardiopatia ischemica e del 35% dei tumori.

L’obiettivo

Lo scopo della collaborazione è incentivare una rivoluzione culturale che promuova l’educazione alimentare nelle scuole e che abbia il duplice scopo di formare il bambino e reindirizzare le famiglie verso scelte d’acquisto basate non tanto sul prezzo quanto piuttosto sulla qualità e salubrità dei prodotti agricoli e agroalimentari.