L’Umbria fa bene nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) ovvero le prestazioni che il servizio sanitario nazionale eroga gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket ai cittadini. Nel 2022 il punteggio totale degli adempimenti della Regione ai LEA, infatti, è di 247,89 su punteggio massimo di 300.

E’ quanto emerge dall’analisi della fondazione Gimbe secondo la quale l’Umbria si posiziona al settimo posto tra le Regioni e province autonome d’Italia. Il cuore verde d’Italia risulta “adempiente” per i canoni del Nuovo sistema di garanzia presentato al ministero della Salute.

Il Nuovo Sistema di Garanzia

Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) è lo strumento che consente, con le numerose informazioni ad oggi disponibili sul Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), di verificare – secondo le dimensioni dell’equità, dell’efficacia, e della appropriatezza – che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (LEA).

Gli indicatori fissati dal Nuovo sistema di garanzia (Nsg) per l’analisi e la valutazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) rispettati dalle Regioni italiane nell’erogazione dei servizi del sistema sanitario nazionale, sono numerosi. Essi vanno dalle vaccinazioni alle cure ospedaliere, e sono valutati con un punteggio da 0 a 100, dove 60 rappresenta la soglia di sufficienza.

Nella fattispecie, gli indicatori individuati dal DM 12 marzo 2019 sono 88, distribuiti per macro-aree:

  • 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica.
  • 33 per l’assistenza distrettuale.
  • 24 per l’assistenza ospedaliera.
  • 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario.
  • 1 indicatore di equità sociale.
  • 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali – PDTA (BPCO, scompenso cardiaco, diabete, tumore mammella nella donna, tumore colon e tumore retto).

Umbria fa bene in classifica LEA

Nel 2022, l’Umbria riesce a ottenere risultati elevati in tutte e tre le principali aree di assistenza: prevenzione collettiva e sanità pubblica, area distrettuale e area ospedaliera. Eppure, bisogna sottolineare che rispetto al 2021, nel 2022 i punteggi della Regione Umbria, sebbene abbastanza alti, sono lievemente peggiorati (-0,03).

In dettaglio, la Regione Umbria è settima per l’area della prevenzione; ottava per l’area distrettuale; e sempre ottava per l’area ospedaliera.

Guardando all’intera penisola, rispetto al 2021 le Regioni adempienti in tutte e tre le aree di valutazione (assistenza ospedaliera, territoriale e prevenzione), inoltre, scendono da 14 a 13: Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.

Umbria, i dati LEA per area

Partendo dall’area della prevenzione collettiva e sanità pubblica, l’Umbria raggiunge un punteggio di 79,6, leggermente inferiore rispetto al 2021, quando aveva ottenuto un punteggio di 92. Nonostante il calo, il punteggio rimane comunque ben al di sopra della soglia di sufficienza (60). Tuttavia, scendendo nel dettaglio delle aree tematiche, l’analisi evidenzia un peggioramento in tutti gli indicatori “Core” di questo settore rispetto al 2021, soprattutto per quanto riguarda le coperture vaccinali.

L’area distrettuale, invece, misura un miglioramento, con un punteggio di 83,9 rispetto ai 73,6 del 2021. Alcuni indicatori, però, come quello relativo al numero di deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative, mostrano ancora margini di miglioramento; il punteggio è 58,6 nel 2022 rispetto a 49,2 nel 2021. Altri indicatori, viceversa, registrano dei punteggi eccellenti: ne è un esempio importante quello relativo all’assistenza domiciliare che segna il massimo valore di 100 nel 2022, rispetto al 57,1 dell’anno precedente.

Nell’area ospedaliera, infine, l’Umbria ottiene un punteggio di 84,4, mantenendosi su livelli elevati di qualità. Ciò nonostante, permangono alcune criticità da risolvere. In modo particolare, l’indicatore relativo alla percentuale di pazienti anziani (65+) con diagnosi di frattura di femore operati entro due giorni evidenzia un peggioramento, con un punteggio di 35,5 nel 2022 rispetto a 47,7 nel 2021.