La tutela della salute dei cittadini rappresenta “il primo obiettivo” dell’azione di governo della Giunta regionale dell’Umbria. A ribadirlo è stata la presidente Stefania Proietti nel corso di una conferenza stampa convocata per tracciare il bilancio del primo anno di legislatura e per illustrare le linee strategiche del nuovo Piano socio-sanitario regionale, strumento cardine di programmazione destinato a orientare le politiche pubbliche in materia di salute e welfare nei prossimi cinque anni.
Nel corso dell’incontro con la stampa, Proietti ha rivendicato un impegno costante dell’esecutivo regionale, definendo il primo anno di mandato come un periodo caratterizzato da un’intensa attività amministrativa e politica, svolta con continuità e senza interruzioni. Un lavoro, ha sottolineato la Presidente della Regione, portato avanti con spirito di servizio e con l’obiettivo di ricostruire una visione organica del sistema sanitario regionale, dopo una fase segnata da criticità strutturali e organizzative.
Proietti ha spiegato come la sanità rappresenti il fulcro attorno al quale ruota l’intera azione di governo regionale, sia per l’impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini sia per il ruolo strategico che il settore riveste in termini economici, occupazionali e sociali.
Nel tracciare il bilancio dell’attività svolta, Proietti ha rimarcato il metodo adottato dalla Giunta: "lavoro sette giorni su sette, 24 ore al giorno", ha dichiarato, rivendicando un approccio improntato alla continuità dell’azione amministrativa e alla rapidità delle decisioni, soprattutto su un fronte delicato come quello della salute pubblica.
Secondo la presidente, la risposta ai bisogni sanitari non può più essere frammentata o emergenziale, ma deve poggiare su una programmazione solida, fondata su dati, competenze e un coinvolgimento ampio delle professionalità del settore.
Cuore della strategia della Giunta è il nuovo Piano socio sanitario regionale, che Proietti ha definito una vera e propria "operazione ciclopica che sta alla base della programmazione dei prossimi cinque anni". Un documento che, ha spiegato, non si limita a fissare obiettivi astratti, ma che nasce con l’ambizione di essere immediatamente operativo.
"Abbiamo rifatto le squadre - ha aggiunto -, coese e convinte. Che possono vincere quel campionato nazionale che significa tornare a essere regione modello. Al piano hanno lavorato oltre 400 professionisti e mentre lo scriviamo lo mettiamo in pratica", ha dichiarato la presidente, sottolineando l’ampiezza del lavoro svolto e il coinvolgimento trasversale di competenze sanitarie, sociali e amministrative.
Uno dei concetti chiave illustrati da Proietti riguarda l’approccio complessivo alla persona. "La parola chiave è la presa in carico a 360 gradi della persona", ha affermato, chiarendo che il nuovo modello di sanità regionale punta a superare la logica delle singole prestazioni per costruire percorsi integrati di cura e assistenza.
Un'impostazione che mette in relazione ospedali, territorio, servizi sociali e prevenzione, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione, agli anziani, ai malati cronici e alle nuove emergenze sociali e sanitarie.
Nel suo intervento, la presidente ha voluto dedicare ampio spazio al riconoscimento del lavoro svolto dal personale sanitario e amministrativo. "I direttori generali delle Aziende ospedaliere e territoriali e le 15 mila e 600 persone che lavorano al servizio dei nostri enti e dei cittadini", ha ricordato Proietti, rivolgendo loro un ringraziamento. Un passaggio che sottolinea la volontà della Giunta di valorizzare il capitale umano del sistema sanitario, considerato un elemento imprescindibile per qualsiasi progetto di riforma e rilancio.
Nel quadro delineato dalla presidente Proietti, il sistema sanitario regionale è chiamato a evolvere verso un modello sempre più vicino ai cittadini, capace di intercettare precocemente i bisogni di salute prima che si traducano in situazioni di emergenza e di garantire condizioni di equità nell’accesso alle cure sull’intero territorio umbro.
In questa prospettiva, la programmazione sanitaria assume un valore strategico che va oltre l’organizzazione dei servizi, configurandosi come strumento di coesione sociale e territoriale, finalizzato alla riduzione delle disuguaglianze e al rafforzamento del rapporto di fiducia tra istituzioni e comunità locali.