Capodanno a tutta musica a Orvieto per la conclusione della 31esima edizione di Umbria Jazz Winter che ha fatto registrare un successo straordinario. Mentre sono ancora in corso gli ultimi concerti della kermesse, l’organizzazione traccia un primo bilancio più che positivo. Nei cinque giorni del festival partito il 28 dicembre, sono state 13mila le presenze complessive nelle varie location della Città della Rupe con oltre 8mila i biglietti venduti.
La formula del successo di Umbria Jazz Winter
“La manifestazione si conferma un successo che non conosce crisi grazie agli ingredienti che fanno parte della ricetta Umbria Jazz Winter: la musica, l’ospitalità, l’arte, la storia, la buona cucina” così scrivono da UJ. Con la direzione artistica dell’inossidabile Carlo Pagnotta hanno preso piede oltre 90 eventi più gli appuntamenti di UJ4Kids. 25 le band per 150 artisti da tutto il mondo che hanno riempito di musica l’intera città da 6 diversi palchi.
“Un evento connaturato con il tessuto stesso della città – spiegano gli organizzatori nella nota – che non rinuncia alla sua vetrina invernale, richiamando anche quest’anno numerosi visitatori e decretando la riuscita di questa kermesse che ha seguito il trend positivo intrapreso negli ultimi anni“.
Il pubblico è aumentato notevolmente e, in particolare, la platea dei più giovani è andata allargandosi. Gli appuntamenti in calendario “hanno richiamato tantissimi appassionati, che sono affluiti al Teatro Mancinelli, alla Sala 400 di Palazzo del Popolo, al Teatro del Carmine e al Museo Greco, realizzando quasi sempre il tutto esaurito con quasi 8.000 biglietti venduti, con un incremento del 15% rispetto allo scorso anno. Notevoli anche i numeri del Palazzo dei Sette e della Sala Expo di Palazzo del Popolo“. Incoraggianti le presente per UJ4Kids “con il pubblico, composto da bambini e famiglie, che ha testimoniato il successo del format dedicato ai più piccoli“.
L’indotto e la ricaduta sul territorio: UJ si conferma un formidabile attrattore turistico
Eccellenti risultati anche per l’indotto di Umbria Jazz Winter con le strutture ricettive dell’orvietano che hanno fatto registrare il tutto esaurito. Un dato formidabile che conferma la potenza della manifestazione che anche a Perugia si è confermata tra i festival italiani per cui si è speso di più.
Da uno studio condotto da Data Appeal confrontando milioni di dati sull’offerta turistica italiana, emerge infatti che la kermesse umbra è stata tra gli eventi di maggior portata turistica a livello nazionale generando un indotto che sfiora i 29 milioni di euro, seconda solo al Lucca Summer Festival con 33 milioni e prima anche di Rock in Roma dove si sono spesi 25 milioni.
E ora si va dritti verso Umbria Jazz a Perugia
Mentre l’edizione invernale di UJ sta volgendo al termine con il tradizionale concerto gospel di Capodanno in Duomo, si va preparando la manifestazione perugina. Dall’11 al 20 luglio il capoluogo si trasformerà nella capitale del jazz mondiale. Alcuni big che si esibiranno all’Arena Santa Giuliana sono già stati annunciati. Da Lionel Richie a Mika, da Steve Vai a Joe Satriani e Lee Ritenour, da Marcus Miller a Jacob Collier.
Nel frattempo si sono aperte le iscrizioni per le Clinics che si tengono in collaborazione con il prestigioso Berklee College of Music di Boston, la più rinomata scuola di musica degli Stati Uniti dove sono passati negli anni alcuni tra i più noti talenti del jazz. Le Clinics sono un’occasione imperdibile per i musicisti di tutto il mondo che vogliono formarsi con i migliori docenti di musica in ambito internazionale. Ma soprattutto per vivere in prima persona l’alchimia di UJ. Del resto lo stesso Herbie Hancock ha definito Umbria Jazz a Perugia come “il luogo in cui bisogna essere in questo periodo dell’anno“.