Festeggia la 31esima edizione Umbria Jazz Winter che animerà Orvieto dal 28 dicembre 2024 al primo gennaio 2025. E dopo le conferme dei grandi nomi al Teatro Mancinelli, è arrivato il programma completo e si prospetta un festival davvero imperdibile. Con la direzione artistica dell’inossidabile Carlo Pagnotta ci saranno 90 eventi in 5 giorni, più gli appuntamenti di UJ4Kids, 25 band per 150 artisti da tutto il mondo che suoneranno da 6 diversi palchi. Musica, storia, eccellenze del territorio, artigianato faranno dell’acropoli della Città della Rupe il perfetto “the place to be” per ritrovarsi in quel periodo dell’anno. Perché come ribadiscono da UJ “in nessuna altra città italiana è possibile ascoltare in questo periodo dell’anno tanta musica“. Vediamo più nel dettaglio cosa si va preparando.

Umbria Jazz Winter abbraccia tutto il centro storico di Orvieto

Per Umbria Jazz Winter si parte dalle prime ore del mattino per arrivare, senza soluzione di continuità, fino a notte inoltrata. Un continuum musicale ininterrotto dove a ospitare la kermesse sarà ancora una volta tutto il centro storico di Orvieto tra Palazzo del Capitano del Popolo (Sala Expo e Sala dei 400), Teatro Mancinelli, Museo Emilio Greco, Teatro del Carmine, Palazzo dei Sette. Oltre ovviamente alle vie cittadine con gli immancabili Funk Off e al Duomo.

Il momento clou della manifestazione sarà ovviamente Capodanno, con i due cenoni, uno alla Sala Expo e l’altro a Palazzo dei Sette e il lungo concerto con i Funk Off “on stage” nella Sala dei 400 con Mwenso & the Shakes e, all’una, il gospel al Mancinelli. Radio Montecarlo sarà ancora una volta l’emittente ufficiale del festival.

Gli artisti della 31esima edizione

È quasi impossibile rendere merito a tutti i numerosi protagonisti della prossima edizione di UJ Winter. Alcuni nomi, come quello di Paolo Fresu, li avevamo già anticipati. E ancora l’esclusiva con Ethan Iverson nella nuova produzione della Umbria Jazz Orchestra; l’astro del vibrafono, Joel Ross e i vari trii degli italiani di Dino Rubino, Francesca Tandoi e Lorenzo Hengeller.

Jazz d’annata con gli Chicago Stompers, i Dixie Blue Blowers e gli Hot Gravel Eskimos e poi, ovviamente, il coro gospel Benedict Gospel Choir oltre alla già citata marching band dei Funk Off. Jazz dal mondo con Michael Mwenso e i suoi Shakes e nuove proposte con la bella scoperta della venticinquenne Ekep Nkwelle oltre ad anteprime italiane assolute con Jazzmeia Horn e Samara Joy.

Presente anche la resident band di UJ con il quintetto di Pietro Odorici e Daniele Scannapieco. In programma aperture sulla sperimentazione perché il jazz è anche questo. Da segnarsi in agenda c’è l’appuntamento con Enzo Pietropaoli e Michele Rabbia al Teatro del Carmine e quello con Ashley Kahn, uno dei critici contemporanei di jazz fra i più noti al mondo che sottoporrà Ethan Iverson ad un Blindfold Test, in collaborazione con DownBeat, la rivista che lo “inventò” 60 anni fa.

Largo anche ai giovani con UJ che ha scelto Orvieto per dare spazio allo Scannapieco – Geremia 5et, vincitore del Conad Contest di quest’anno e alla band con i migliori allievi delle Clincs estive in collaborazione con il Berklee College of Music di Boston.

UJ4KIDS e la collaborazione con il territorio

Alla conferenza stampa di presentazione era presente anche la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani che ha voluto sottolineare “come anche quest’anno la proposta artistica confezionata da Carlo Pagnotta sia coinvolgente e di grande qualità con una piccola grande novità molto significativa ovvero il coinvolgimento per la prima volta di bambini di appena 3 anni nel progetto Umbria Jazz 4 Kids“.

Fortissima è la sinergia con l’intero territorio orvietano per un evento di straordinario spessore che porta cultura e turismo di qualità. Un compiuto e consolidato “esempio di come gli eventi assumano valore nel momento in cui si integrano nella comunità e vengono percepiti come elemento di crescita“.

Il manifesto di questa edizione

Insieme al programma è stato presentato anche il manifesto ufficiale di Umbria Jazz Winter che quest’anno porta la firma di Becoming X – Art+Sound Collective, un collettivo che al suo interno riunisce artisti, disegnatori, fumettisti, designer, fotografi, stampatori artigiani e musicisti. Tante anime diverse per un solo corpo che per UJ Winter ha realizzato “un’immagine multi-soggetto, unita da alcuni elementi di coerenza vincolanti come i colori e la tematica, che possa declinare più immagini per la stessa edizione“.

L’aspetto interessante e tutto da scoprire durante il festival è che l’arte riprodurrà idealmente quella molteplicità, in una jam session visiva dove saranno utilizzate più di 30 immagini nel corso della manifestazione. Una restituzione delle tante componenti della musica jazz quale “espressione e un linguaggio universale, sia dal punto di vista sonoro che culturale.