05 May, 2025 - 18:45

Accordo fatto tra Comune e Umbria Jazz, nel 2026 un grande evento originale a Terni

Accordo fatto tra Comune e Umbria Jazz, nel 2026 un grande evento originale a Terni

Scoppia la pace dopo le polemiche tra Comune di Terni e Umbria Jazz. E l'evento col brand giallo di UJ tornerà in città con una formula rinnovata, un'identità esclusiva e, soprattutto, la formula del grande evento, in grado di mettere insieme cultura e turismo e di rendere attrattivo il territorio in un periodo dell'anno ben identificabile. Si partirà nel 2026, per dare tempo al direttore artistico della manifestazione, l'ideatore e patron di Umbria Jazz Carlo Pagnotta, di disegnare un progetto a misura di Terni e dei suoi spazi, da calendarizzare ogni anno in maniera seriale. E per dare il tempo all'assessora al turismo e ai grandi eventi di Palazzo Spada, Alessandra Salinetti, di mettere insieme una programmazione economico-finanziaria in grado di mettere le ali all'edizione ternana del festival musicale. 

È stata proprio Salinetti, entrata in giunta per il rimpasto avvenuto pochi mesi fa, a tessere la tela dell'accordo ritrovato con Pagnotta e col presidente della Fondazione UJ Stefano Mazzoni, ad annunciare l'intesa arrivata subito dopo il via libera unanime del consiglio comunale alla trattativa. 

La soddisfazione dell'assessore al turismo Salinetti dopo l'accordo col presidente di UJ Mazzoni e il direttore artistico Pagnotta

"Nel primo pomeriggio di oggi - dichiara l'assessore al Turismo Alessandra Salinetti - si è tenuto, a Palazzo Spada, un incontro molto positivo con il presidente di Umbria Jazz Stefano Mazzoni e il direttore artistico Carlo Pagnotta. Abbiamo riferito ai massimi responsabili di Umbria Jazz le  indicazioni del sindaco Stefano Bandecchi e le risultanze del dibattito del consiglio comunale di questa mattina. Abbiamo chiesto di valutare insieme la possibilità di fare una grande edizione nel 2026, magari con una connotazione identitaria e una calendarizzazione da ripetersi negli anni. Questo perché per il 2025 i tempi a disposizione sono veramente ridotti e non sufficienti per inserirsi in un circuito internazionale quale il marchio Umbria Jazz e  Terni meritano. Abbiamo condiviso che a Terni spetti un appuntamento internazionale, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo".

Di soldi, per un festival unico, esclusivo e dal progetto artistico distintivo ne serviranno parecchi. Il Comune di Terni, uscito dal dissesto e con la volontà dell'amministrazione Bandecchi di rilanciare l'immagine della città, è pronto a fissare un budget rilevante per dare corpo al progetto. Fino all'anno scorso, la città investiva 180 mila euro, gran parte dei quali provenienti dalla Fondazione Carit. Denaro che era stato utilizzato per l'UJ Week di settembre, manifestazione mai realmente decollata e rimasta la "parente povera" del festival estivo di Perugia e di quello natalizio di Orvieto. 

"Abbiamo anche deciso di valutare la possibilità di convogliare le risorse del 2025 sul 2026 - prosegue Salinetti -, perché per una grande manifestazione occorre un piano economico superiore alle possibilità di quest'anno. Siamo convinti che il clima produttivo di questo pomeriggio possa dare ottimi risultati".

Nuovo incontro tra un paio di mesi, verso il coinvolgimento della Regione

Se l'assessore Salinetti è stata la grande mediatrice con Carlo Pagnotta, il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Stefano Mazzoni ha vestito i panni del pontiere politico. Il clima teso dopo il botta e risposta tra l'assessore alla cultura Michela Bordoni e il direttore artistico di UJ ("Pagnotta ci dice che i 180 mila euro che mette Terni sono briciole", disse Bordoni, alla quale Pagnotta replicò con un tagliente "la manifestazione a Terni non si farà più"), è diventato molto più sereno dopo la verifica delle comuni volontà di andare avanti. 

Non si è parlato del costo della manifestazione. Si è analizzato il calendario per trovare la collocazione, con una ipotesi all'inizio di giugno (anche se a Bandecchi la Pasqua che fu inventata proprio da Pagnotta alla fine degli anni Novanta piace). Ci si rivedrà tra un paio di mesi con le idee più chiare e con un lavoro da fare dietro le quinte. Progettuale e artistico, da parte di Umbria Jazz intesa come associazione musicale, politico ed economico finanziario dalla fondazione UJ e dal Comune di Terni. Sarà coinvolta, infatti, anche la Regione dell'Umbria di cui Mazzoni è espressione sia politica sia di sensibilità. Così come saranno ascoltati i desiderata di un'altra Fondazione, quella della Cassa di Risparmio di Terni e Narni, che è stata negli ultimi anni il grande sponsor dell'evento. 

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE