L’ultimo rapporto del Centro Studi della Fondazione Art.49 celebra l’Umbria come esempio nazionale nel contrasto all’abbandono scolastico. Con un tasso del 5,6%, la regione si conferma ben lontana dalla media italiana del 10,5% e supera brillantemente l’obiettivo europeo del 9% previsto dalla Strategia 2030. E non parliamo di fortuna: qui dietro c’è sudore, programmazione e, diciamolo, un pizzico di orgoglio regionale.

Abbandono scolastico, la ricerca presentata durante un evento istituzionale

I dati sono stati illustrati durante l’incontro “InClasse: radici per il futuro – Imparare, comprendere, partecipare, per crescere cittadini consapevoli”, che si è svolto a Roma. Un’occasione dove i soliti abiti blu della politica si sono sfilati la cravatta per parlare di scuola. Con il patrocinio della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica e della Commissione europea in Italia, l’evento ha visto anche il coinvolgimento delle Regioni Puglia e Sardegna. Insomma, una platea niente male per sottolineare che l’istruzione, quando si fa bene, diventa una medaglia da appuntarsi con fierezza.

Contrasti regionali nella dispersione scolastica

Non tutte le regioni brillano come l’Umbria, però. Se Lazio e Marche possono fare il classico sorrisetto soddisfatto con il loro 6,1%, altrove si registrano numeri che fanno stringere i denti. Sardegna e Sicilia, con il 17,3% e il 17,1%, sembrano lontane anni luce dagli standard europei. E poi c’è Bolzano, che nonostante l’immagine da cartolina registra un preoccupante 16,2%. La differenza tra Nord e Sud, ancora una volta, mostra una spaccatura difficile da sanare, nonostante i proclami e i buoni propositi che, troppo spesso, restano appesi.

Nuove iniziative per le scuole

“I numeri che emergono dall’analisi dimostrano che il Paese deve compiere un’inversione di rotta”, dichiarano dalla Fondazione Articolo 49. E l’Umbria, in questo caso, ha dato lezioni a tutti. La Regione, infatti, non si è limitata alle solite parole: ha messo mano al portafoglio. Ha avviato progetti di educazione civica capaci di portare gli studenti al centro, non solo come numeri da conteggiare nelle statistiche, ma come futuri cittadini. Una strategia che si è rivelata vincente.

Umbria virtuosa anche a settembre scorso

Era vero anche a settembre: con una percentuale del 5,6% di giovani che abbandonano gli studi, l’Umbria si conferma la più virtuosa tra le Regioni italiane nella lotta alla dispersione scolastica. Lo aveva sottolineato l’assessore all’Istruzione della Regione Umbria, Paola Agabiti, commentando un’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati Eurostat e Istat. “Siamo orgogliosi di questo risultato – aveva dichiarato Agabiti – che deriva dal lavoro di qualità ed impegno della Regione e di tutte le istituzioni scolastiche e formative coinvolte sul territorio”.

L’assessore aveva spiegato come il tasso fosse sceso dal 9,3% del 2019 al 7,3% nel 2022, fino al 5,6% attuale. E non è un caso: questo miglioramento è stato reso possibile da un significativo incremento degli investimenti regionali sulla formazione professionale, passati da poco più di 4 milioni di euro nell’anno formativo 2022/2023 a oltre 7 milioni per il 2023/2024. Il numero di iscritti ai corsi di formazione è cresciuto rapidamente, da 150 nel 2021 a 441 nell’anno formativo 2023/2024.

Oltre a potenziare i percorsi formativi, la Regione ha sostenuto le famiglie attraverso l’erogazione di quasi 24.000 borse di studio dal 2020 al 2023, per un totale di oltre 10 milioni di euro. Attualmente sono in corso le istruttorie per altre 10.675 borse di studio per l’anno scolastico 2023/2024, per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro. “Investire nello studio e nelle competenze professionali – aveva aggiunto Agabiti – significa creare cittadini liberi, capaci di affrontare il cambiamento e di emergere nel mondo del lavoro”.