Umbria Energy compie vent’anni dalla nascita. Era il 2004 quando il Comune di Terni spinse con forza per la costituzione di una joint venture tra due società leader nei rispettivi settori di riferimento. Da una parte ASM Terni spa (50%) nella distribuzione elettrica. Dall’altra Acea Energia spa (50%) nel trading e nella vendita di energia. Oggi l’azienda si è allargata su tutto il territorio nazionale, fattura quasi 200 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 8 milioni e utile di 2 milioni e mezzo.
Numeri importanti, quelli del 2022, che l’azienda conta di migliorare con l’ultimo esercizio. Ma intanto il management, il presidente Carlo Alberto Befani e l’AD Laura Caparvi, guardano a dare una nuova identità green all’azienda elettrica.
Umbria Energy prepara il primo bilancio di sostenibilità
Nella sede di Confindustria Terni, i vertici aziendali hanno presentato lo stato di avanzamento del lavoro peer la predisposizione del primo bilancio di sostenibilità. Un obiettivo per il quale Befani e Caparvi hanno chiesto la collaborazione di Andrea Bellucci, docente di Economia aziendale all’Università degli studi di Perugia, che in qualità di advisor ha affiancato la società nella preparazione del bilancio di sostenibilità.
L’azienda ha presentato il progetto agli stakeholder territoriali, proponendo un metodo di lavoro condiviso. In pratica, i portatori di interesse sono stati chiamati a valutare insieme i temi materiali di declinazione concreta che incidono sulla creazione del valore per la società sia nel breve sia nel medio termine.
ESG e green: ecco i parametri virtuosi per continuare a crescere
Umbria Energy, insomma, si è affidata alle logiche ESG (Environmental, Social and Governance), tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare, controllare e sostenere l’impegno in termini di sostenibilità di una impresa o di una organizzazione. E poi c’è la sfida green dell’azienda umbra, tra riduzione delle emissioni, welfare, radicamento territoriale, sicurezza sul lavoro.
Insomma, una pietra miliare nel percorso ormai consolidato, da parte della utility ternana, di coniugazione delle performance economico-finanziarie con l’adozione di pratiche di sostenibilità ambientale, sociale, di governance. Così da realizzare un ecosistema di valori e comportamenti virtuosi.
L’evento ha visto la partecipazione di una nutrita platea di portatori di interesse sia in presenza sia in streaming. Un parterre composto da rappresentanti istituzionali, enti, soci, clienti, fornitori, banche, organi societari, personale aziendale, che hanno raccolto la proposta e animato il dibattito con contributi e suggerimenti di grande qualità.
Il presidente Befani: “Cambio di visione per garantire solida sostenibilità globale”
“La generazione di profitto – ha esordito il presidente Carlo Alberto Befani – costituisce il presupposto necessario per la continuità d’impresa. Per la remunerazione del capitale, per la soddisfazione della pluralità di stakeholder che rappresentano l’ambiente naturale, socio-relazionale, normativo. Il momento di ascolto di oggi si pone dentro la sfida di proporre una giusta composizione di questi interessi. Vogliamo far evolvere la società, in linea con le migliori pratiche. Da organizzazione economica con responsabilità sociale a organizzazione sociale con responsabilità economica. Così da garantire una solida sostenibilità globale di medio periodo.”
L’evento è proseguito con la presentazione degli aspetti tecnici, illustrati dal professor Andrea Bellucci, docente di Economia aziendale all’Università degli studi di Perugia. Nel suo intervento l’approfondimento sui criteri ESG. Che permettono di misurare in modo preciso e sulla base di parametri standardizzati e condivisi le performance ambientali, sociali e di governance di un’azienda.
Umbria Energy: per l’AD Caparvi varata una strategia di creazione di valore
“I progetti e i numeri che abbiamo rappresentato – ha spiegato Laura Caparvi, amministratore delegato Umbria Energy – sono la traduzione concreta delle nostre strategie, dei nostri piani, dei nostri budget. E li ritroviamo nel bilancio che ci apprestiamo ad approvare nei prossimi giorni. Ci sono però azioni che tutti i giorni mettiamo in campo in modo sempre più convinto. E tali comportamenti pesano in modo rilevante sul valore che attribuiamo all’azienda e ai risultati di business. È proprio per rendicontare questi comportamenti eticamente rilevanti, che abbiamo redatto, al fianco del bilancio, la dichiarazione non finanziaria su base volontaria. Il coinvolgimento degli stakeholder – ha concluso Caparvi -, rafforza la fiducia tra l’organizzazione e i suoi portatori di interesse con ricadute positive anche a livello reputazionale. Ma lo scopo ultimo vuole essere quello di uno sviluppo sociale più equo e sostenibile, dando a chi ha il diritto di essere ascoltato l’opportunità di essere coinvolto nei processi decisionali”.