26 Sep, 2025 - 09:09

Umbria, 3,77 milioni per la disabilità: triplicati i fondi per assistenza domiciliare e integrazione scolastica

Umbria, 3,77 milioni per la disabilità: triplicati i fondi per assistenza domiciliare e integrazione scolastica

La Regione Umbria porta a 3.770.619,73 euro lo stanziamento 2025 per l’assistenza domiciliare dei minori con disabilità e per l’integrazione scolastica, dopo il monitoraggio di agosto che ha misurato un fabbisogno in crescita. La svolta, formalizzata con la DGR 933 del 23 settembre, mira a garantire continuità dei servizi lungo tutto l’anno scolastico e maggiore programmabilità per Comuni e Zone sociali.

Disabilità in Umbria: fondi triplicati per assistenza e scuola in base al fabbisogno

Le scuole e le Zone sociali hanno segnalato un aumento delle richieste di supporto educativo individualizzato e di interventi domiciliari continuativi. Il nuovo budget consente più ore coperte e attivazioni più rapide, riducendo i vuoti nelle prime settimane di lezione.

La presidente Stefania Proietti rivendica la scelta: "A fronte di un aumento dei fabbisogni di supporto educativo scolastico per minori con disabilità", dichiara, "come Regione Umbria ci siamo impegnati per il reperimento di ulteriori fondi atti a garantire sostegno pieno e concreto ai minori con disabilità e alle loro famiglie. L’incremento delle risorse è un atto dovuto: l’assistenza domiciliare e l’integrazione scolastica sono pilastri fondamentali per un sistema sociale inclusivo ed equo, e grazie a questo stanziamento potremo rafforzare i servizi su tutto il territorio regionale".

Dal 2023 al 2025, cambio di passo e obiettivi

La traiettoria triennale chiarisce la portata dello scatto: 1.705.843,07 euro nel 2023, 1.023.537,20 nel 2024, 3.770.619,73 nel 2025. Totale 6,5 milioni nel triennio. Il balzo dell’ultimo anno recupera su una fase di sottofinanziamento e intercetta una platea più ampia di alunni con disabilità certificata ai sensi della Legge 104/1992. Per i bilanci locali l’effetto atteso è doppio: minori cofinanziamenti d’emergenza e più certezza nella costruzione dei piani di zona, con procedure meno frammentate e maggiore stabilità dei contratti con i gestori.

Criteri di riparto e tempi di attuazione 

Le risorse rientrano nell’obiettivo specifico k) del Programma FSE+ 2021–2027 e vengono distribuite alle Zone sociali sulla base di parametri demografico‑sociali: numero di minori residenti, incidenza delle certificazioni, diffusione degli istituti, indicatori di fragilità. È già partita l’acquisizione delle richieste da parte di Zone sociali e Comuni; la calendarizzazione anticipata dovrebbe comprimere i tempi tra domanda e attivazione dell’assistente educativo, con benefici immediati per famiglie e scuole.

Triplicati i fondi in Umbria per la disabilità: ricadute economico‑sociali misurabili 

Sul piano finanziario, l’incremento riduce la spesa out‑of‑pocket delle famiglie e attenua la variabilità dei costi a carico dei Comuni, consentendo gare e affidamenti con lotti più efficienti. Per la Regione si attende un effetto leva sulla capacità di cofinanziamento, con margini per sperimentazioni e valutazioni di impatto ex ante. Inoltre, indicatori su soddisfazione delle famiglie, calo delle assenze, stabilità del personale e tempi medi di attivazione permetteranno di misurare l’impatto e correggere in modo tempestivo eventuali squilibri territoriali o amministrativi.

Per valutare l’efficacia serviranno indicatori chiari: ore aggiuntive attivate, rapporto alunno/operatore, continuità degli interventi, riduzione di liste d’attesa e interruzioni nei passaggi tra ordini di scuola. Sul medio periodo un’integrazione scolastica più solida si riflette su frequenza, partecipazione alla didattica e risultati formativi. Per gli enti gestori, un flusso finanziario più prevedibile facilita l’occupazione stabile e riduce il turnover, fattore decisivo per la qualità educativa.

Governance FSE+ e sostenibilità 

L’incardinamento nel ciclo 2021–2027 del FSE+ impone monitoraggio e rendicontazione, con obiettivi e milestone verificabili. La DGR 933 definisce il perimetro amministrativo, ma la durabilità dell’intervento dipenderà da un cruscotto condiviso con scuole e famiglie e da revisioni periodiche del riparto in base all’evoluzione del fabbisogno. Parole chiave per la fase attuativa: inclusione, continuità, qualità e trasparenza. Il salto di risorse va ora tradotto in diritti esigibili e servizi omogenei su tutto il territorio regionale, senza differenze tra comuni centro e aree interne.

AUTORE
foto autore
Giorgia Sdei
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE