29 Oct, 2025 - 14:30

Umbria destinazione sport, la Regione scrive una legge con territori e imprese: la giornata con gli enti locali

Umbria destinazione sport, la Regione scrive una legge con territori e imprese: la giornata con gli enti locali

Non un capitolo separato del welfare, ma un asse trasversale delle politiche regionali. È la cornice in cui l’Umbria sta costruendo la nuova legge sullo sport, dopo la tappa dedicata agli enti locali a Palazzo Broletto. Il percorso “Umbria Destinazione Sport” ha raccolto proposte e criticità da amministratrici e amministratori, anche in collegamento da tutto il territorio. L’assessora allo Sport e Turismo Simona Meloni ha rimarcato l’obiettivo: aggiornare la norma in chiave di efficacia e accountability, superando i contributi a pioggia e orientando le risorse su accesso, impiantistica e progetti ad alto impatto economico e sociale.

Il metodo: partecipazione, dati e calendario delle decisioni

La riforma nasce da un metodo codificato: consultazione, mappatura dei fabbisogni, definizione di priorità, attuazione e verifica. È il solco aperto a settembre con la due giorni al Barton Park e dieci tavoli tematici con esperti nazionali. “Questi momenti sono fondamentali per ascoltare i territori e costruire insieme un progetto che riporti lo sport al centro della nostra attività amministrativa”, ha ricordato Meloni. Il percorso pubblico si chiuderà il 27 novembre a Terni, alla presenza del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi: da lì partirà la stesura della norma, con tempi e strumenti esplicitati in una road map.

Le priorità: accesso universale, impianti efficienti, progetti di qualità

Il primo fronte è l’accessibilità: il 30% dei giovani umbri rinuncia alla pratica sportiva per costi o distanza dagli impianti. La Regione punta a voucher, reti di prossimità e riqualificazione diffusa delle strutture. Secondo asse, l’impiantistica: monitoraggio, ammodernamento energetico, semplificazione autorizzativa e partenariati pubblico-privati. Terzo, l’attrattività: meno micro-contributi, più sostegno a progetti e grandi eventi in grado di generare turismo, indotto e reputazione. Il perimetro del confronto coinvolge Sport e Salute, Fondazione SportCity, Camera di Commercio dell’Umbria, CONI e CIP, in un’ottica di filiera.

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La governance: cabina di regia, Piano triennale e Osservatorio

Cuore della riforma è una cabina di regia intersettoriale che riunisce sistema sportivo, enti locali, sanità, scuola e università, turismo e formazione. Il compito: leggere i trend, selezionare le progettualità, misurare i risultati. Per dare continuità, un Piano triennale fisserà obiettivi, risorse e KPI, mentre un Osservatorio regionale sovrintenderà al monitoraggio con rilevazioni periodiche sui bisogni della cittadinanza e un appuntamento stabile con gli Stati Generali dello Sport. L’impianto dialoga con le linee già introdotte in altre regioni (Abruzzo, Basilicata, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna) e con il nuovo articolo 33 della Costituzione che riconosce “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva”.

I Comuni in prima linea: distretti collaborativi e scuola aperta

Gli enti locali passano da beneficiari a coautori. La proposta prevede i “Distretti collaborativi del benessere”, spazi di coprogettazione territoriale tra Comuni, Asl, scuole, associazioni e soggetti privati per mettere a terra politiche integrate. La scuola è un pivot: mappatura degli impianti scolastici, apertura condivisa di palestre e cortili, programmi educativi sul movimento in raccordo con pediatri e società scientifiche. Il fronte formazione è trasversale: aggiornamento per personale pubblico e mondo sportivo, reti per bandi nazionali ed europei, e — in collaborazione con l’Università di Perugia — un campus per profili professionali dedicati a sport e salute.

Salute pubblica e turismo: due leve per la competitività regionale

Sul versante sanitario nasce una Sport & Wellbeing Commission per integrare prevenzione, inclusione e politiche educative: campagne mirate, percorsi per le persone con disabilità, palestre della salute di prossimità e aree outdoor attrezzate. In parallelo, il turismo sportivo diventa driver di sviluppo sostenibile: mappatura delle strutture ricettive adatte a team e eventi, valorizzazione di cammini e percorsi naturalistici, calendario di appuntamenti regionali e nazionali in grado di destagionalizzare i flussi.

L’ambizione politica: dallo slogan agli indicatori

Stiamo lavorando per fare dell’Umbria un laboratorio nazionale di buone pratiche”, ha sintetizzato Meloni. La sfida è passare dall’enunciazione alla misurazione: accesso equo alla pratica, riduzione delle disuguaglianze territoriali, efficienza energetica degli impianti, ricadute economiche degli eventi, partecipazione scolastica e impatto sulla salute pubblica. Parametri chiari, verifiche periodiche e trasparenza degli esiti sono la condizione per fare dello sport — non un costo — ma una politica pubblica che genera valore collettivo, competitività e coesione.

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Giorgia Sdei
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