La campagna regionale “Umbria contro ogni genere di violenza” prosegue con una serie di incontri che, nelle ultime settimane, hanno visto i Carabinieri dialogare con centinaia di studenti degli istituti di Città di Castello e del territorio. Un percorso capillare che punta a rafforzare la cultura del rispetto e della legalità tra le nuove generazioni, affrontando il tema della violenza in tutte le sue forme.
Dopo l'incontro dei giorni scorsi nel Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi” di Foligno, ora tocca all'Alta Valle del Tevere. Qui i Carabinieri hanno incontrato gli studenti degli istituti del territorio per un confronto in vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.
A Città di Castello il lavoro dell'Arma si è sviluppato attraverso numerose tappe che hanno coinvolto istituti di diverso ordine e grado, in collaborazione con l'Amministrazione comunale e le realtà educative del territorio. Il 21 ottobre i Carabinieri hanno incontrato gli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore "Patrizi – Baldelli – Cavallotti", guidato dalla dirigente Valeria Vaccari. Il 12 novembre è stata la volta della Scuola "Bufalini", diretta da Marco Menichetti, mentre il 18 novembre l'attenzione si è spostata sulle classi terze della scuola media "Alighieri–Pascoli", sotto la supervisione del dirigente Filippo Pettinari.
Un nuovo appuntamento si è svolto il 21 novembre all'Istituto Professionale Alberghiero, Commerciale e Socio Sanitario dello stesso polo scolastico, dove ad accogliere i militari era il vicepreside Lamberto Crulli. A questi si aggiunge l'incontro del 10 novembre alla Scuola Media di Pietralunga, diretta da Paola Avorio, con la partecipazione dei Carabinieri della Stazione locale.
Durante gli incontri, i Carabinieri hanno guidato gli studenti in un percorso di analisi dedicato ai concetti fondamentali della convivenza civile. Si è partiti dal valore della legalità per arrivare al cuore della campagna regionale: riconoscere e contrastare ogni forma di violenza, da quella fisica a quella psicologica, passando per quella economica e sessuale. I militari hanno illustrato le dinamiche che possono caratterizzare il rapporto tra vittima e aggressore, spiegando come i segnali di abuso possano manifestarsi in modo sottile ma persistente, dando vita a cicli difficili da interrompere. Particolare attenzione è stata dedicata alle parole chiave “rispetto”, “parità” e “consenso”, analizzate non solo dal punto di vista normativo, ma anche da quello psicologico e relazionale, per fornire agli studenti strumenti concreti di riconoscimento e prevenzione.
Un capitolo centrale del percorso didattico è stato dedicato alla rete di sostegno che il territorio mette a disposizione delle vittime. Gli studenti hanno conosciuto servizi fondamentali come il numero verde 1522, attivo h24, il Numero Unico di Emergenza 112, i servizi sociali, le associazioni specializzate e i “percorsi rosa” presenti negli ospedali, strutturati per garantire un'accoglienza protetta. È stato ricordato come chiedere aiuto rappresenti un atto di coraggio, mai un motivo di vergogna.
Accanto agli strumenti operativi, i Carabinieri hanno evidenziato il ruolo determinante dell’educazione, della testimonianza e della responsabilità collettiva: fermare la violenza significa mettere al centro la dignità delle persone e costruire una comunità capace di riconoscere e interrompere le situazioni di rischio. Gli incontri, animati da domande e confronti aperti, hanno mostrato quanto il dialogo tra scuola e Arma sia un presidio educativo essenziale per le nuove generazioni.
La campagna regionale proseguirà fino alla fine di novembre, con nuovi appuntamenti già programmati in tutta l’Umbria. L’Arma dei Carabinieri conferma il proprio impegno nel percorso di prevenzione e sensibilizzazione, ribadendo l’importanza della collaborazione tra istituzioni, famiglie e scuole nel contrasto a un fenomeno che coinvolge l’intera società.