Un numero unico, gratuito, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per decongestionare i pronto soccorso degi ospedali e ridurre gli accessi impropri alle reti di emergenza. Con l’istituzione della centrale operativa 116117, l’Umbria compie un passo concreto verso un nuovo modello di sanità territoriale. Che secondo la presidente della giunta regionale, Stefania Proietti, dovrà essere più efficiente e vicina al cittadino.
L’obiettivo è ambizioso e sfidante: offrire un canale di accesso immediato all’assistenza sanitaria per situazioni non critiche, evitando il ricorso improprio ai pronto soccorso. Una rivoluzione operativa che, secondo la Giunta regionale, che ha approvato il progetto, potrà migliorare sensibilmente la risposta del sistema sanitario umbro, già sotto pressione per l’aumento della domanda assistenziale.
A dare forma al nuovo servizio sarà l’Azienda USL Umbria 1, che ne coordinerà le attività dalla sede centrale presso la COT Hub di Perugia, in sinergia con le otto centrali operative territoriali regionali. Il servizio sarà completamente operativo entro il 31 dicembre 2025, in linea con gli obiettivi e le tempistiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il collaudo di tutti i servizi e delle integrazioni tecnologiche è atteso per marzo 2026.
A differenza di altri modelli che si appoggiano a call center esternalizzati, la Regione Umbria ha scelto con decisione la strada della gestione diretta. Medici, infermieri e personale amministrativo saranno infatti dipendenti del sistema sanitario regionale. Una scelta che garantisce maggiore integrazione con le strutture sanitarie del territorio e assicura continuità assistenziale, in linea con i principi fissati dal decreto ministeriale 77/2022 sulla riforma dell’assistenza territoriale.
Il numero 116117 non sostituisce il 118, ma lo affianca e lo completa. Il servizio permetterà ai cittadini di ricevere consulenze telefoniche qualificate, essere indirizzati verso il presidio sanitario più appropriato e, se necessario, attivare la continuità assistenziale. Una rete capillare, pensata per decongestionare i reparti di emergenza e restituire centralità alla medicina del territorio.
Come sottolineato dalla presidente della Regione, Stefania Proietti, si tratta di un "investimento strategico che coniuga innovazione, sostenibilità e attenzione al cittadino".
"Con l'attivazione della centrale operativa 116117 - ha dichiarato Proietti - facciamo un passo decisivo verso una sanità più moderna e accessibile. È una risposta concreta alle esigenze degli umbri, un servizio che migliora l'efficienza e rafforza la rete dell’assistenza territoriale."
Per l’attuazione del progetto, la Regione Umbria ha stanziato 4,5 milioni di euro, rimodulando risorse da altri interventi PNRR e reinvestendole su questa priorità. Fondi necessari per garantire la stabilità del personale e sostenere le fasi di attivazione, senza compromettere la qualità dell’assistenza.
La gestione della centrale sarà sviluppata in stretto raccordo con l’Azienda USL Umbria 2, il 118 regionale e la società in house PuntoZero Scarl, cui spetterà la gara d’appalto per l’affidamento tecnico del servizio. Tutti gli attori coinvolti lavoreranno per assicurare l’interoperabilità del 116117 con i numeri 112 e 118, garantendo una copertura completa e senza soluzione di continuità dell’intero spettro dell’assistenza: dall’informazione sanitaria di base, all’emergenza grave.
La nuova centrale si inserisce in un contesto più ampio di riorganizzazione della sanità territoriale. Ospedali di comunità, case di comunità e centrali operative territoriali rappresentano i tre pilastri di un modello che punta sulla prossimità, sull’integrazione dei servizi e sulla prevenzione. Il 116117 sarà il ponte telefonico e digitale tra i cittadini e questa nuova rete.
L’Umbria, con questa iniziativa, si posiziona tra le prime regioni italiane a recepire in modo strutturato la direttiva europea sulla numerazione sociale armonizzata 116. Un segnale chiaro: per rispondere ai bisogni di salute della popolazione serve un sistema che ascolta, orienta e interviene con competenza. Anche, e soprattutto, quando non si tratta di un’urgenza.