Donare il sangue può salvare la vita. Ad oggi, nonostante i progressi della scienza e della medicina, non esiste infatti nessun'altra alternativa terapeutica valida e la disponibilità di sangue dipende interamente dalla generosità di chi sceglie di donarlo. Eppure in Umbria nel 2025 le donazioni, sia di sangue che di plasma, sono calate. A renderlo noto è il presidente regionale dell'Avis Umbria, Enrico Marconi, che ha fatto il punto della situazione in occasione della presentazione alla sala Fiume di Palazzo Donini, a Perugia, del calendario Barbanera Avis e del Piccolo Barbanera 2026.
In generale fra gennaio e novembre 2025 la flessione è stata dell'1.66% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando le donazioni erano arrivate a 36.406 contro le 35.801 attuali. Il calo ha riguardato entrambe le province. In quella di Perugia le donazioni sono state 30.527, 488 in meno rispetto al 2024, mentre in quella di Terni 5.274, in calo di 117 rispetto all'anno scorso.
A fronte della flessione emergono però anche alcune note positive. Il trend infatti non è stato negativo ovunque. Perugia ad esempio è stata tra le poche città in controtendenza con 5.896 donazioni totali, 169 in più del 2024. Ancora meglio all'Avis di Spina a Marsciano che si distingue come la più generosa della regione con un incremento del 35,1% di donazioni.
Marconi ha descritto il 2025 come "un anno molto faticoso" dove la contrazione delle donazioni è stata il risultato di diversi fattori. Nei primi mesi ha pesato la coda delle influenze che ha inciso "in maniera forte" a ciò si si sono aggiunti "disagi anche per l'entrata in funzione del nuovo sistema gestionale del sistema trasfusionale". Il presidente dell'Avis regionale ha inoltre evidenziato che sono stati riscontrati "problemi nei centri di raccolta, soprattutto nella Usl Umbria 2, dovuti alla carenza di personale medico".
La sinergia con il sistema sanitario regionale è essenziale e a fronte delle rassicurazioni, l'Avis ha chiesto "delle risposte concrete su molte domande che abbiamo avanzano tramite i nostri rappresentanti nel centro regionale sangue". I problemi da affrontare "sono soprattutto di carattere strutturale e anche di coordinamento delle campagne promozionali mirate soprattutto alla raccolta del plasma".
L'Avis parallelamente continua a lavorare per ampliare la rete dei donatori partendo anche dai giovanissimi. Mauro Santarelli dell'Avis provinciale di Perugia ha sottolineato in questo senso l'importanza dell'interazione con le scuole ed i giovani "con i quali cerchiamo di allargare la nostra area per cercare sempre più donazioni".
Donare il sangue è un gesto di generosità e solidarietà. Il sangue è infatti un elemento insostituibile nella cura di molte malattie, nei servizi di primo soccorso e di emergenza-urgenza, oltre che negli interventi chirurgici e nei trapianti.
Diventare donatore è sempilice e contattando uno dei numerosi centri Avis presenti sul territorio nazionale si può prenotare un primo colloquio al fine di ottenere l'idoneità.
Donare il sangue presenta inoltre dei benefici importanti per la salute di chi lo fa. Anzitutto si è sottoposti a controlli periodici che costituiscono una sorta di prevenzione gratuita; si preserva la salute di cuore e fegato e pacreas poiché la donazione periodica consente di ridurre lo stress ossidativo e aumentare il flusso di sangue arterioso; si riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2; i donatori inoltre, proprio perché più controllati, sono incentivati ad adottare uno stile di vita sano e infine c'è l'aspetto del benessere psicologico derivante dal sentirsi utili per gli altri (Fonte: Avis)
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Niccolò Cusano
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