Ad Attigliano è emergenza caldo. La piccola città dell’Umbria sita in provincia di Terni, ha registrato ieri la temperatura più alta della regione, con il termometro che ha superato i 38 gradi alle 15:30 di ieri domenica 14 luglio. E le previsioni per le prossime ore non sono di certo migliori: si continuerà ad oscillare fra i 30 ed i 40 gradi.
Questa ondata di calore che riguarda l’intera regione ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine, svuotando le principali città della regione nelle ore centrali del giorno e spingendo la gente verso i laghi e i borghi di montagna in cerca di refrigerio.
Caldo ad Attigliano: è record
Attigliano rappresenta, per distacco, il caso peggiore di questa ondata di caldo che si è abbattuta sull’Umbria. Con la morsa dell’anticiclone africano che non lascia in pace il cuore verde d’Italia. Secondo il Centro Funzionale della Protezione Civile dell’Umbria, infatti, le temperature sono destinate a salire ulteriormente nei prossimi giorni, con punte fino a 40 gradi previste per mercoledì e giovedì.
Gli esperti del sito Perugia Meteo prevedono un aumento della sensazione di afa, soprattutto nelle ore serali, notturne e al primo mattino. Questo peggioramento delle condizioni climatiche potrebbe aggravare la situazione già critica per i residenti.
Impatto sugli Ospedali
Nonostante l’ondata di calore, gli ospedali della regione stanno reggendo. Gli accessi ai pronto soccorso rispecchiano la media del periodo, ad eccezione dell’ospedale di Terni, che registra qualche numero in più. Tuttavia, l’allerta rimane alta e le autorità sanitarie sono pronte a intervenire in caso di emergenze legate al calore e alla disidratazione. Gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) hanno lanciato un allarme sui pericoli del repentino rialzo delle temperature. “Il caldo eccessivo – riporta il Presidente Miani al Messaggero – può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea”.
Caldo ad Attigliano e non solo: è emergenza Siccità in Umbria
L’ondata di calore ha anche portato a un’emergenza siccità, che potrebbe avere ripercussioni devastanti sull’agricoltura regionale. Secondo l’ultimo rapporto dell’ANBI, l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio, in Umbria nel mese di giugno sono caduti mediamente circa 38 millimetri di pioggia.
Nonostante ciò, l’invaso di Maroggia trattiene quasi la metà dei volumi invasabili (2,84 milioni di metri cubi su una capacità di 5,80 milioni di metri cubi). Il lago Trasimeno è al minimo da oltre 20 anni, con un’altezza idrometrica di -1,42 metri (media: -0,61 metri), perdendo ulteriori 26 centimetri rispetto all’anno scorso.
Effetti su Scala Nazionale
Il 2024 è stato fino ad ora l’anno più caldo mai registrato sul territorio nazionale, con una temperatura di 1,47 gradi superiore alla media storica, secondo un’analisi di Coldiretti su dati Isac Cnr. Le temperature record si registrano soprattutto al Sud, con +1,64 gradi rispetto alla media, poco sopra al Centro Italia (+1,63 gradi) mentre al Nord l’anomalia è più bassa +1,20 gradi. Questi dati indicano una tendenza preoccupante verso un riscaldamento globale che ha conseguenze dirette sulla vita quotidiana e sull’ambiente.
Misure di Contenimento
Tornando all’Umbria, alcuni Comuni come Perugia, Castiglione del Lago e Umbertide hanno già adottato ordinanze che vietano il prelievo di acqua dalla rete idrica per scopi diversi da quelli domestici e igienico-sanitari, come l’irrigazione di orti e giardini, il lavaggio di veicoli, cortili e strade private, e il riempimento di piscine e fontane ornamentali. A Perugia sono escluse dal divieto le attività dei servizi pubblici di igiene urbana per i quali, comunque, dovranno essere assunti comportamenti utili a contenere gli sprechi.