In Umbria i reati contro la libertà personale non si sono limitati a salire, hanno preso il razzo spaziale, con un impressionante +510% tra luglio 2023 e giugno 2024. Il procuratore generale Sergio Sottani ha messo questa fotografia sotto i riflettori durante il suo intervento per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Una foto che non ha bisogno di filtri: è il ritratto di una regione in ginocchio, dove la libertà personale non è più un diritto garantito, ma un campo di battaglia.
Numeri da capogiro: +397% per i crimini informatici e un surreale +1051% contro l’ambiente. Tentati omicidi raddoppiati, furti in crescita vertiginosa e spaccio a pieno ritmo completano un quadro da incubo. Le case e i negozi non sono più un rifugio sicuro, mentre i tribunali cercano di tamponare un’emorragia di reati.
Il processo penale telematico, seppur promettente, inciampa ancora tra burocrazia e difficoltà tecniche, lasciando magistrati e avvocati a combattere su due fronti: quello della giustizia e quello della tecnologia. Il futuro sembra carico di aspettative, ma la strada è tutta in salita.
Reati informatici e ambientali in escalation
I numeri sulla criminalità digitale sembrano usciti da un videogioco, con un +397% che fa rabbrividire chiunque. Ma se il web fa paura, l’ambiente non sta certo meglio: +1.051% di crimini contro la natura, un dato che urla l’urgenza di fermare questo scempio. E se non bastasse, i tentati omicidi sono addirittura raddoppiati. Un quadro che sembra il trailer di un noir, ma è la realtà umbra di oggi.
Reati da codice rosso
Gli uffici giudiziari umbri sono in trincea contro i reati “codice rosso”, che abbracciano episodi di violenza domestica e stalking. Qui non si parla di semplici statistiche, ma di vite spezzate, come dimostra il tragico primato dell’Umbria: il primo femminicidio del 2025, con suicidio successivo.
Un bollettino che grida disperazione e che spinge Sergio Sottani, procuratore generale, a lanciare un monito sulla deriva sociale. “Reati minorili, che siano autori o vittime, e quelli contro la persona”, ha detto, dipingono un quadro sempre più cupo. Una società che sembra perdere pezzi, mentre i tribunali fanno i salti mortali per proteggere le vittime e arginare il fenomeno.
Crimini legati alla pubblica amministrazione
Il bilancio del procuratore generale racconta di un lieve aumento nei reati contro la pubblica amministrazione, ma con una buona notizia: frodi comunitarie, falsi in bilancio e reati fallimentari sono in caduta libera.
Escalation della criminalità minorile
I reati dei minorenni in Umbria sono il campanello d’allarme che suona più forte. Una generazione che in alcuni casi finisce nella spirale della devianza, tra le aree urbane e i centri commerciali trasformati in nuovi campi di battaglia.
Giovani senza lavoro e spesso immigrati si trovano invischiati in giri di spaccio e consumo di sostanze. Lesioni, furti e reati sessuali sono ormai cronaca quasi quotidiana. Lo stupefacente qui è protagonista, con lo spaccio che corre a briglia sciolta. E i minorenni stranieri non sono solo spettatori, ma spesso attori principali di questo scenario. L’impegno richiesto è doppio: serve educare e punire. Un equilibrio delicato che i tribunali cercano di mantenere, nonostante tutto.
Criminalità organizzata e riciclaggio
L’Umbria, pur non avendo un clan mafioso che ci mette radici stabili, rimane il parco giochi ideale per i riciclatori di denaro. Qui, i soldi sporchi vengono ripuliti con una precisione svizzera, grazie a cosche che preferiscono restare nell’ombra. “L’infiltrazione mafiosa assume caratteristiche diverse rispetto alle aree di matrice storica”, spiega Sottani. E poi ci sono le criptovalute, il nuovo oro dei furbetti digitali, che rendono tutto più rapido e meno tracciabile. Per combattere questa giungla economica, le interdittive antimafia sono l’arma principale, ma è una battaglia senza esclusione di colpi.