L’Umbria è al quarto posto in Italia per la perdita di artigiani. È il dato che emerge dall’indagine della CGIA di Mestre che monitora la riduzione degli artigiani e delle loro imprese. Numeri drammatici per un comparto che in dieci anni, dal 2012 al 2023, ha perso circa un quarto dei lavoratori attivi nel settore. In una regione, peraltro, nella quale l’incidenza di arti e mestieri sull’economia dei territori e sulla qualità delle produzioni ha sempre avuto un ruolo trainante.
Si tratta di persone che, in qualità di titolari, soci o collaboratori familiari, svolgono un’attività lavorativa prevalentemente manuale. Pertanto, per poter contare sulla copertura previdenziale devono iscriversi nella gestione artigiani dell’INPS.
Se nel 2012, In Umbria, erano poco più di 32 mila unità, nel 2023 la platea complessiva è crollata di oltre 8.300 soggetti. Ora il numero totale degli artigiani sfiora quota 24 mila. In pratica, in questi undici anni abbiamo assistito a una caduta verticale che si è interrotta solo nell’anno post Covid a livello nazionale.
“Se questa tendenza non verrà invertita stabilmente – affermano dalla CGIA di Mestre, che ha condotto lo studio – non è da escludere che entro una decina d’anni sarà molto difficile trovare un idraulico, un fabbro, un elettricista o un serramentista in grado di eseguire un intervento di riparazione/manutenzione presso la nostra abitazione o nel luogo dove lavoriamo“.
Artigiani, l’Umbria ne perde il 25,4%. A Perugia situazione peggiore che a Terni
L’SOS è lanciato dall’Ufficio studi della CGIA che ha elaborato i dati dell’INPS e di Infocamere/Movimprese.
I dati aggregati per l’Umbria sono impietosi. Dei 32.280 lavoratori artigiani iscritti all’INPS nel 2012, ne sono rimasti nel 2023 appena 23.965, con un calo secco di 8.315 occupati. Il -25,8%, pone l’Umbria al quarto posto in Italia per riduzione del numero degli artigiani. La percentuale è la stessa del Piemonte, ma in valore assoluto il numero dei lavoratori persi dalla regione sabauda è molto più elevato.
Perugia va peggio di Terni. Il capoluogo regionale si attesta al 19esimo posto in Italia per riduzione degli iscritti alla categoria artigiani INPS. Dai 24.891lavoratori del 2012, si è passati ai 18.308 del 2023. Il crollo è stato di 6.583 posizioni contributive, con un -26,4% che è peggiore della media regionale.
Meno marcato il calo a Terni, che si piazza al 46esimo posto in graduatoria con una diminuzione di artigiani di 1.732 unità, che corrisponde al -23,4%, dato migliore della media umbra. Gli artigiani erano 7.389 nel 2012, dei quali ne sono rimasti 5.657 nel 2023.
Artigiani cercansi, in riduzione anche il numero delle imprese e a rischio i servizi di manutenzione e riparazione nel futuro
Secondo i dati Infocamere/Movimprese, anche il numero delle aziende artigiane attive è in forte diminuzione. Una riduzione in parte riconducibile al processo di aggregazione/acquisizione che ha interessato alcuni settori dopo le grandi crisi 2008/2009, 2012/2013 e 2020/2021. Purtroppo, questa “spinta” verso l’unione aziendale ha compresso la platea degli artigiani, aumentando però la produttività di alcuni comparti. In particolare, del trasporto merci, del metalmeccanico, degli installatori impianti e della moda.
“La contrazione degli artigiani e delle loro attività si può notare anche a occhio nudo – spiega il Centro studi della CGIA di Mestre -. Girando per le nostre città e i paesi di provincia, sono ormai in via di estinzione tantissime botteghe artigianali. Insomma, non solo diminuisce il numero degli artigiani e le aziende di questo settore, ma anche il paesaggio urbano sta cambiando volto“.
Sono ormai ridotte al lumicino le attività storiche che ospitano calzolai, corniciai, fabbri, falegnami, fotografi, lavasecco, orologiai, pellettieri, riparatori di elettrodomestici e Tv, sarti, tappezzieri. Attività, nella stragrande maggioranza dei casi a conduzione familiare, che hanno contraddistinto la storia di molti quartieri, piazze e vie delle nostre città, diventando dei punti di riferimento per le persone che sono cresciute in questi luoghi.