L’aria dell’Umbria è sempre più pulita. E’ quanto emerge dal report di Arpa Umbria, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, relativo all’anno 2023, che è stato presentato questa mattina, martedì 26 marzo, in sede a Terni, presso la Sala Maurizio Santoloci.

Alla presentazione hanno preso parte il Direttore generale di Arpa Umbria Luca Proietti, l’assessore regionale all’Ambiente Roberto Morroni, il Direttore della Direzione regionale “Governo del territorio, Ambiente, Protezione civile” Stefano Nodessi Proietti.

Umbria, aria più pulita nel 2023

I dati di Arpa Umbria relativi alla qualità dell’aria nella nostra regione durante il 2023 attestano che sono stati rispettati i valori limite del particolato atmosferico 𝐏𝐌𝟏𝟎 in tutte le postazioni di misura attive 24 ore su 24, sia come valore medio annuale sia come numero di superamenti della soglia giornaliera.

Dall’analisi risulta altrettanto evidente come negli anni si sia registrata una costante e generalizzata riduzione soprattutto per il numero di superamenti giornalieri, sebbene i valori più elevati si continuino a rilevare nell’area della Conca Ternana. Qui, presso la postazione di Terni – Maratta, nella fattispecie, si è constatato il maggior numero di superamenti giornalieri, ovvero 41, dei quali almeno 8 sono, tuttavia, dovuti al contributo da eventi naturali – come, ad esempio, il trasporto di polveri dal Sahara – e, pertanto, essi vengono esclusi dal conteggio per il confronto con il limite di 35 superamenti annuali previsto dalla normativa.

Sono stati altresì rispettati i valori limite degli altri inquinanti previsti dalla legge: biossido di azoto, polveri 𝐏𝐌𝟐.𝟓, biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene e piombo.

Riguardo ai metalli pesanti per i quali la legge individua un valore obiettivo, e non un limite, nel 2023 arsenico e cadmio sono apparsi di gran lunga inferiori ai rispettivi valori obiettivi. Il solo nichel, di contro, ha mostrato valori più alti nella sola area di Terni con la postazione di Prisciano dove è stato superato anche quest’anno il valore obiettivo, probabilmente a causa della presenza delle emissioni dalle attività del vicino polo siderurgico.

La norma fissa un valore obiettivo pure per il benzo-a-pirene, che è il composto principale della famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici: nel tempo, i valori di benzo-a-pirene in Umbria hanno avuto una iniziale riduzione e poi, da circa 5 anni a questa parte, sono risultati stabili e sempre inferiori al valore obiettivo stesso.

Discorso a parte merita l’ozono, un inquinante diffuso specialmente in estate. Nel 2023, 6 stazioni su 9 hanno rispettato il valore obiettivo mentre solo 2 su 9 hanno rispettato l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana. Ciò è accaduto in quanto l’aumento di eventi di caldo estremo e l’assenza di precipitazioni hanno nel tempo favorito la crescita dei valori misurati di ozono.

Soddisfazione per il direttore di Arpa Umbria, Luca Proietti

I dati registrati dalla nostra rete di monitoraggio confermano il progressivo miglioramento della qualità dell’aria in Umbria. Le misure introdotte dai decisori politici – ha spiegato il Direttore Generale di Arpa Umbria, Luca Proiettisupportati da Arpa per la parte scientifica stanno portando risultati positivi” nonostante permangano alcune criticità nella Conca ternana.

Per questo motivo “C’è ancora molto da fare – ha sostenuto l’assessore regionale all’Ambiente Roberto Morroni – dobbiamo mettere a sistema le importanti risorse economiche che abbiamo a disposizione su questo versante“.

Occorre sottolineare – ha specificato Morroni – il lavoro di sinergia tra Regione e Arpa sia dal punto di vista delle nuove autorizzazioni, sia per quanto concerne la raccolta e l’elaborazione dei dati da parte dell’Agenzia che sono alla base per le decisioni politiche. Il mantenimento degli obiettivi di legge garantisce una migliore qualità dell’aria che si trasforma in migliore qualità dell’ambiente e della vita delle persone’.

Da qui, la volontà di mantenere l’attenzione alta, specialmente alla luce degli obiettivi a cui tendere nel lungo termine per la nuova direttiva dell’Unione Europea sulla qualità dell’aria in via di approvazione, la quale, oltre a porre valori limite decisamente più ambiziosi e in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, richiederà il potenziamento delle capacità analitiche da mettere in campo per essere in grado di valutare nuovi inquinanti come le Polveri Ultra Fini, le particelle carboniose o la stessa composizione e tossicità delle polveri in aria.