09 Aug, 2025 - 12:00

Umbria, Terranostra di Coldiretti e gli agriturismi in crescita: cibo autentico e esperienze lente conquistano i turisti

Umbria, Terranostra di Coldiretti e gli agriturismi in crescita: cibo autentico e esperienze lente conquistano i turisti

In Umbria, l'estate 2025 segna un momento di svolta per gli agriturismi, dove il binomio tra cibo locale e turismo esperienziale emerge come motore principale di attrazione. Non più solo oasi di relax, queste strutture diventano hub per viaggiatori in cerca di connessioni autentiche: dai cammini rurali al cicloturismo, passando per la riscoperta di borghi dimenticati. Secondo Terranostra Umbria, l'associazione di Coldiretti che riunisce le realtà di Campagna Amica, il settore registra un incremento significativo di presenze, sia italiane che internazionali, spinto da un'offerta che va oltre l'ospitalità tradizionale e abbraccia sostenibilità e immersione nella vita contadina.

I numeri confermano il trend: elaborazioni Coldiretti su dati Istat 2023 indicano 1.307 strutture agrituristiche in Umbria, di cui 439 dedicate alla ristorazione, 335 alla degustazione e 518 ad altre attività. Circa un agriturismo su sei (222) è in montagna, e il 44,8% è gestito da donne. I posti letto ammontano a 21.402, quelli a tavola a 14.777.

Oltre all'alloggio e al cibo, spiccano proposte sportive e naturalistiche: cammini, ciclovie, ippovie e sentieri che esplorano angoli nascosti del territorio.

Le proposte innovative, le sfide e le prospettive future degli agriturismi umbri

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Elena Tortoioli, presidente regionale di Terranostra, non nasconde l'entusiasmo per questa evoluzione. “Il buon cibo e il turismo esperienziale spingono negli agriturismi, con una sempre più vasta offerta che va oltre la semplice ospitalità”, dichiara, sottolineando come l'enoturismo stia guadagnando terreno, affiancato da nicchie emergenti come birraturismo, oleoturismo, turismo caseario e del tartufo. I visitatori, incuriositi dai segreti delle produzioni tipiche, partecipano attivamente: dal contatto diretto con i produttori a corsi di cucina tenuti da cuochi contadini, fino a escursioni sportive immerse nella natura.

Tortoioli guarda con ottimismo ai mesi autunnali, puntando su un turismo lento che caratterizza l'intera regione. “C’è fiducia anche per i prossimi mesi per un turismo “lento” e rurale, che sta caratterizzando sempre di più l’intera offerta regionale”, aggiunge, evidenziando come le strutture abbiano arricchito la loro proposta negli ultimi anni. L'ospitalità autentica favorisce la riscoperta dei centri minori nelle campagne, con servizi innovativi che mirano a destagionalizzare l'offerta.

Tuttavia, non mancano sfide: dai costi di gestione alla necessità di un piano condiviso per potenziare il turismo rurale. “Occorre condividere un piano che potenzi tutta l’offerta turistica, non solo in alta stagione, con i proventi della tassa di soggiorno che vanno indirizzati per opere e attività che interessino tutto il territorio pure quello rurale delle campagne”, conclude Tortoioli, invocando un coinvolgimento omogeneo dei Comuni umbri per armonizzare regolamenti e azioni.

Elisa Polverini, vicedirettore di Coldiretti Umbria, rafforza questo quadro positivo. “Il nostro impegno punta ad accrescere di anno in anno la competitività e la centralità del segmento agrituristico”, afferma, notando come i visitatori scelgano queste vacanze per combinare passione per il cibo e la natura con hobby sostenibili. Gli agriturismi, centrali nelle aree rurali e nei piccoli borghi, fungono da presìdi di sostenibilità e valorizzazione territoriale.

Polverini insiste sull'investimento in formazione, promozione e reti locali per rendere ogni struttura un punto di riferimento stabile. “Stiamo investendo su formazione, promozione e reti locali per far sì che ogni struttura diventi un punto di riferimento stabile per il turismo esperienziale e rurale”, prosegue, auspicando un potenziamento delle infrastrutture, dai trasporti alle comunicazioni nelle zone interne, alla luce dei recenti dati positivi sul turismo umbro.

Esempi concreti di successo e testimonianze dal territorio umbro

Dalle parole ai fatti: Daniele Mecarelli, titolare dell'agriturismo Cerqueti a Baschi, inserito nel Cammino dei Borghi Silenti, illustra i benefici del turismo lento. “Grazie al turismo lento abbiamo l’opportunità di far conoscere il nostro lavoro, i nostri prodotti e la bellezza autentica di questi luoghi”, spiega, enfatizzando come questi percorsi favoriscano socialità ed economia nelle aree interne, creando reti che arricchiscono la comunità sia umanamente che economicamente.

Similmente, Marco Angeletti del Casale Viridi a Narni punta sul cicloturismo. “Offrire un’esperienza autentica di relax, immersi nella natura e nella cultura del nostro territorio, è ciò che guida ogni nostra scelta”, racconta, descrivendo come i tour in bici uniscano movimento all'aperto con la scoperta di paesaggi e tradizioni umbre. I visitatori, rigenerati, spesso tornano, confermando il potenziale di queste attività.

In sintesi, l'agriturismo umbro non è solo un rifugio estivo, ma un ecosistema vivo che integra agricoltura, turismo e comunità. Con presenze in crescita e un'offerta sempre più varia, il settore guarda al futuro con strategie per attrarre visitatori tutto l'anno, superando ostacoli infrastrutturali e promuovendo un sviluppo equo nelle aree rurali.

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Federico Zacaglioni
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