Non una gara, ma un’esperienza. Il 13 e 14 settembre la bassa Umbria si prepara ad accogliere la nuova edizione dell’Umbra Walking Ultramarathon, una manifestazione che coniuga il fascino del trekking con l’energia di un evento sportivo collettivo. 126 chilometri da percorrere sulle tracce dell’antica via Amerina, attraversando borghi, paesaggi e storie: un invito a rallentare, a vivere i luoghi con lentezza e a trasformare ogni passo in un ricordo, con l’Umbria che si conferma terra ideale per il turismo lento e lo sport outdoor.
La partenza è prevista da Attigliano, piccolo centro che per due giorni diventerà il cuore della manifestazione. Il percorso più impegnativo misura 126 chilometri, una distanza che richiede resistenza e determinazione, ma l’evento è pensato per tutti. Accanto alla sfida regina, infatti, ci saranno tracciati più brevi: 45, 30 e 14 chilometri, studiati per permettere anche a famiglie e camminatori meno esperti di partecipare.
L’obiettivo non è solo sportivo, ma soprattutto culturale: trasformare la maratona in un viaggio che unisce il piacere del movimento con la bellezza del paesaggio, valorizzando borghi e sentieri spesso fuori dalle rotte più battute.
Protagonista assoluto sarà il Cammino della Pietra Bianca, l’anello inaugurato nel 2024 che si snoda tra i Monti Amerini e la valle del Tevere. Strade bianche, dislivelli impegnativi e panorami mozzafiato caratterizzano un tracciato quasi interamente su sterrato, riconoscibile dai segnavia bianco‑arancio. Il percorso può essere affrontato a piedi, in bici e persino con la joëlette, la carrozzina monoruota che consente anche alle persone con disabilità di vivere l’avventura grazie a uno o più accompagnatori. È una scelta che racconta lo spirito dell’evento: uno sport aperto, accessibile, capace di mettere al centro la comunità.
L'Umbra Walking Ultramarathon è anche un itinerario tra 14 borghi che diventano stazioni di un racconto collettivo. Da Giove con il suo Palazzo Ducale ad Amelia, custode di mura poligonali antichissime; da Dunarobba, con la suggestiva Foresta Fossile, ad Avigliano Umbro, celebre per i murales e il teatro in stile Liberty; fino a Lugnano in Teverina, tra i Borghi più belli d’Italia, e al Castello di Alviano affacciato sull’oasi WWF.
Ogni paese aggiunge fascino e carattere al percorso, offrendo ai camminatori l’opportunità di entrare in contatto con l’anima più autentica dell’Umbria.
I 126 chilometri dell’anello presentano un dislivello totale vicino ai 3.950 metri: un dato che racconta subito la natura “muscolare” dell’evento. Si cammina prevalentemente su strade bianche e sterrate, con tratti collinari e cambi di ritmo frequenti. La segnaletica è omogenea (bianco‑arancio), ma resta fondamentale studiare la traccia, portare con sé una mappa offline e rispettare le regole di autosufficienza.
L’organizzazione prevede checkpoint e aree di ristoro lungo i percorsi, ma la dotazione personale fa la differenza: borraccia o sacca idrica, barrette/gel, mantellina antipioggia, lampada frontale per i passaggi serali, kit anti‑vesciche e bastoncini telescopici per gestire meglio le pendenze.
Oltre all’ultra da 126 chilometri con partenza e arrivo ad Attigliano, sono previste tre opzioni “pop”: una marathon intorno ai 45 chilometri con base ad Attigliano, un tracciato intermedio di circa 30 chilometri che coinvolge Avigliano Umbro, e una proposta da 14 chilometri con cuore ad Alviano, pensata per chi vuole assaggiare l’evento senza strafare.
Per chi desidera conoscere il Cammino della Pietra Bianca con più calma, invece, esiste anche una scansione in sei giornate adatta a un camminatore medio: tappe tra 19 e 24 chilometri circa, che collegano in sequenza le principali località dell’anello e consentono di modulare lo sforzo con pernottamenti e visite ai borghi.
L’Umbra Walking Ultramarathon è una leva di promozione territoriale: porta persone sui sentieri, sostiene l’economia locale e rafforza il senso di appartenenza delle comunità. La regione vanta un’alta densità di cammini e investe su un modello di accoglienza diffusa che unisce sport, cultura e natura. In un contesto in cui i viaggiatori cercano esperienze immersive e sostenibili, un appuntamento come questo diventa un richiamo potente, capace di trasformare un weekend in un racconto da condividere.