La Cgil di Perugia alza la voce contro le scelte di Umbra Acque, partecipata che gestisce il servizio idrico per 38 comuni della provincia. Il sindacato denuncia un crescente ricorso alle esternalizzazioni e una gestione poco trasparente delle risorse umane, che rischia di compromettere il ruolo strategico della società. In particolare, la Filctem Cgil ha deciso di non firmare l’accordo proposto dall’azienda per l’uscita anticipata di lavoratori prossimi alla pensione, puntando il dito contro la mancata valorizzazione delle professionalità interne.

Esternalizzazioni e aumento dei compensi: la Cgil denuncia le scelte discutibili di Umbra Acque

Da tempo diciamo, in tutte le occasioni, che per la Cgil il ruolo delle partecipate è un ruolo strategico di sviluppo del territorio”. Queste le parole di Euro Angeli, segretario generale Filctem Cgil Perugia, e Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia. Le partecipate infatti, specificano, “non sono soltanto aziende che vendono servizi, come molti vorrebbero. Ma sono in primo luogo degli strumenti economici e industriali che possono mettere a terra fattivamente i progetti e lo sviluppo del territorio che gli enti locali disegnano dentro una dialettica politica e di partecipazione con le proprie comunità. Per fare questo però occorre che la mission sia anche quella di custodire gelosamente le professionalità ed il know-how acquisito negli anni. Purtroppo, a queste sollecitazioni non abbiamo avuto risposta”.

La direzione di Umbra Acque, secondo la Cgil, non avrebbe accolto le richieste avanzate, procedendo comunque con l’accordo grazie al sostegno di altre sigle sindacali. Il sindacato, però, non si è limitato a rifiutare l’intesa, ma ha anche portato dati concreti per spiegare la propria posizione.

Numeri che parlano chiaro

I dati parlano chiaro”, proseguono Angeli e Pampanelli. “Su 104 uscite tra cessazioni e pensionamenti, 54 (più della metà) hanno interessato operai della gestione operativa, mentre su 154 assunzioni soltanto un quarto sono state destinate a questo settore”. Proprio per questo, si legge nel comunicato di Cgil, “la Filctem Cgil, in accordo con la Camera del Lavoro di Perugia, ha deciso di non firmare, chiedendo all’azienda un po’ di tempo per aprire un dibattito con l’azienda e tutti i lavoratori”.

La mancanza di attenzione verso la gestione operativa rappresenta, secondo il sindacato, un rischio per la qualità del servizio. Ma non è tutto, a questo si aggiunge anche un utilizzo crescente delle esternalizzazioni, che non sembra aver portato i benefici sperati.

Umbra Acque, esternalizzazioni e compensi al centro della critica di Cgil

I segretari generali di Cgil Perugia e Filctem Cgil Perugia, sul nodo esternalizzazioni, dichiarano: “Facciamo anche notare che in un momento di difficoltà come questo, il Cda ha deliberato l’aumento dei propri compensi. E rispetto ad una attività strategica di ‘cerca perdite’, necessaria per ridurre sprechi ed inefficienze economiche, hanno deciso di cederla in favore ad un nuovo subappalto finanziato dal PNRR. Ad oggi non ci sono evidenze migliorative sperate da questa scelta, ed i mancati risultati non vanno nella direzione auspicata per ridurre la tariffa a carico degli utenti”.

Secondo il sindacato la questione è chiara: queste scelte penalizzano non solo i lavoratori ma anche gli utenti finali. La Cgil insiste, infatti, sul fatto che l’acqua deve rimanere un bene pubblico e che la gestione deve rispettare la professionalità di chi opera quotidianamente per garantire il servizio.

Un appello alle istituzioni

La Cgil infine annuncia l’intenzione di promuovere un incontro con tutte le istituzioni coinvolte nella gestione della partecipata. A partire, ovviamente, dalla neo-sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, che rappresenta la quota di maggioranza relativa (30%). “La Cgil ricorda che l’acqua è un bene pubblico ed un diritto per tutti e come tale deve essere gestita”, si legge nella nota diffusa. “Rispettando ed ascoltando i lavoratori che con responsabilità e professionalità cercano di risolvere tutte le problematiche e le inefficienze acuite negli ultimi anni”.

Con questo appello il sindacato spera di riportare l’attenzione su una gestione più trasparente e responsabile. Che sia capace di garantire qualità del servizio e rispetto per chi contribuisce a renderlo possibile ogni giorno.