01 Jul, 2025 - 12:58

Umbertide, forestali salvano sette tartarughe abbandonate nella fontana della città: si cercano i responsabili

Umbertide, forestali salvano sette tartarughe abbandonate nella fontana della città: si cercano i responsabili

Sono state abbandonate senza alcuna protezione all'interno di una fontana pubblica nel cuore di Umbertide, in via Gabriotti. Sette tartarughe palustri, appartenenti a specie non autoctone, sono state recuperate nella mattinata del 1 luglio dai carabinieri forestali, dopo le segnalazioni arrivate da cittadini preoccupati. Gli animali, secondo quanto si apprende, si trovavano da alcuni giorni nei giardini pubblici della città e il loro arrivo aveva subito insospettito i frequentatori della zona verde della città. 

Specie non autoctone rilasciate impropriamente in libertà

Gli esemplari di tartaruga individuati e messi in salvo non sono originari del territorio italiano. Si tratta infatti di tartarughe d'acqua dolce appartenenti a specie esotiche, verosimilmente introdotte come animali da compagnia. Come sempre più spesso accade, però, complice la loro lunga aspettativa di vita e le difficoltà di gestione, questi animali finiscono per essere abbandonati in ambienti urbani o naturali non idonei alla loro sopravvivenza.

Una pratica dannosa non solo perché pericolosa per la vita stessa delle tartarughe, che potrebbero non sopravvivere in un ambiente non adatto, ma anche e soprattutto perché favorisce l'inserimento di specie alloctone nei nostri ecosistemi, con conseguenze negative sulla fauna autoctona.

A sottolinearlo sono stati gli stessi carabinieri forestali, i quali evidenziano in una nota diffusa che questi esemplari, appartenenti a specie non autoctone, se rilasciati in ambienti naturali, possono costituire una seria minaccia per la fauna indigena, mettendo in pericolo in particolare la Emys orbicularis, unica tartaruga palustre nativa del territorio italiano.

Tartarughe salvate a Umbertide, ora si trovano al Centro Ittiogenico della Regione Umbria

Dopo il recupero, le sette tartarughe sono state trasferite al Centro Ittiogenico della Regione Umbria, situato a Sant’Arcangelo di Magione, una struttura dotata delle competenze e degli spazi adeguati per garantire la corretta custodia degli animali acquatici. Qui potranno essere curate, monitorate e ospitate in condizioni controllate, evitando rischi sia per la loro salute che per l'equilibrio ambientale.

Il caso però punta di nuovo l'attenzione su un fenomeno purtroppo diffuso - specialmente in estate - come quello dell’abbandono di animali, in particolar modo quelli esotici. A differenza di cani e gatti, più tutelati anche sotto il profilo della sensibilizzazione pubblica, rettili e pesci ornamentali spesso vengono liberati con leggerezza in corsi d’acqua, parchi o fontane urbane. Una scelta che può sembrare innocua ma che, nel tempo, altera profondamente la biodiversità locale.

Un atto di crudeltà e un reato punito dalla legge

L’abbandono di animali è vietato dalla normativa italiana e rappresenta un illecito penale. Come ricordano i forestali, "l’abbandono di animali è innanzitutto un atto di crudeltà (devono fronteggiare carenze di cibo, ferite, malattie, predatori, competitori, pericoli) e un pericolo per la sopravvivenza di altre specie animali e per il mantenimento della stabilità ecosistemica. Inoltre è un reato punito dalla legge".

Le forze dell’ordine stanno ora esaminando le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona dei giardini pubblici per risalire all’identità del responsabile. Se individuato, rischia sanzioni severe, comprese quelle previste dal Codice penale per l’abbandono di animali.

Prevenzione e responsabilità: l'importanza della sensibilizzazione

L’episodio di Umbertide evidenzia ancora una volta l’urgenza di rafforzare le campagne di educazione ambientale e di promuovere la cultura della responsabilità nella gestione degli animali domestici, soprattutto quando si tratta di specie non comuni. L'acquisto impulsivo di rettili o anfibi senza conoscere le esigenze specifiche della specie è spesso alla base di abbandoni come quello registrato in Umbria.

Il recupero delle sette tartarughe rappresenta un importante intervento di tutela ambientale, ma anche un monito: gli animali non sono oggetti da dismettere quando diventano ingombranti. La biodiversità è un patrimonio fragile, e ogni gesto irresponsabile può avere conseguenze durature su tutto l'ecosistema.

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Giorgia Sdei
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