12 May, 2025 - 18:30

Umbertide, spray al peperoncino a scuola: due studenti finiscono in ospedale

Umbertide, spray al peperoncino a scuola: due studenti finiscono in ospedale

Mattinata di paura al Campus Leonardo da Vinci di Umbertide, dove uno spray al peperoncino è stato spruzzato nei pressi della palestra scolastica, causando malori tra diversi studenti. Due ragazzi sono stati trasportati all’ospedale per accertamenti, mentre l’intero istituto è stato evacuato in via precauzionale. I giovani coinvolti non sarebbero in condizioni gravi, ma l’episodio ha generato forte preoccupazione tra studenti, personale scolastico e famiglie.

Un gesto incosciente che poteva trasformarsi in tragedia

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, lo spray sarebbe stato utilizzato in modo improprio, senza alcuna necessità di autodifesa. Il gesto, compiuto in un luogo chiuso e frequentato da centinaia di studenti, ha scatenato sintomi da esposizione come bruciore agli occhi, tosse e difficoltà respiratorie. Dopo i primi malori registrati nella zona adiacente alla palestra e nei corridoi limitrofi, è scattato l’allarme. 

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco. I tecnici hanno effettuato controlli per accertare la qualità dell’aria e garantire che non ci fossero residui pericolosi della sostanza nebulizzata. L'intervento tempestivo dei soccorsi ha evitato conseguenze più gravi. I due studenti portati in ospedale sono stati sottoposti alle cure del caso e non si trovano in condizioni preoccupanti. Nessun altro al momento avrebbe avuto bisogno di ulteriori cure mediche.

La dinamica dell’episodio è ancora in fase di accertamento. Le forze dell’ordine stanno cercando di identificare la persona che ha attivato lo spray al peperoncino.  Le indagini si concentrano anche sulla tipologia del prodotto utilizzato: se si tratti cioè di una bomboletta regolarmente in commercio e conforme alla normativa italiana, oppure di uno spray non autorizzato, la cui detenzione e utilizzo configurerebbe un reato.

L’episodio ha avuto un forte impatto sull’organizzazione scolastica della giornata. Dopo l’evacuazione, gli studenti non hanno fatto rientro nelle aule. Le attività didattiche sono state sospese per consentire la messa in sicurezza dei locali e per eseguire le operazioni di areazione necessarie.

Cosa dice la legge sull'uso dello spray al peperoncino

L’uso di spray al peperoncino, noto anche come gas OC (Oleoresin Capsicum), è regolamentato in Italia da una normativa specifica. Fino al 2011, questi strumenti di difesa erano considerati armi proprie, il cui porto era vietato senza autorizzazione prefettizia. Successivamente, con il decreto ministeriale n. 103 del 12 maggio 2011, il Ministero dell’Interno ha liberalizzato la vendita e il porto di spray al peperoncino per uso personale, introducendo però precise condizioni da rispettare.

Affinché tali dispositivi siano considerati legali e di libera vendita, devono contenere una quantità di miscela non superiore a 20 millilitri, avere una concentrazione massima di oleoresin capsicum pari al 10%, con un limite massimo di capsaicina e capsaicinoidi del 2,5%. Inoltre, non devono contenere sostanze tossiche, infiammabili o cancerogene, devono essere venduti sigillati e dotati di sistemi di sicurezza contro l’attivazione accidentale. L’etichettatura deve riportare in modo chiaro la natura irritante del prodotto, il nome del produttore o importatore e l’indicazione del divieto di vendita ai minori di 16 anni.

L’uso improprio di uno spray che non rientri in questi parametri, oppure la sua attivazione in un contesto non giustificabile da autodifesa, può configurare reati legati al porto abusivo di armi o lesioni personali. In ambienti come una scuola, dove l’utilizzo di sostanze urticanti può causare conseguenze rilevanti, anche penali, le responsabilità sono aggravate.

Dal punto di vista sanitario, l’esposizione allo spray al peperoncino provoca generalmente reazioni irritanti e temporanee. I sintomi principali sono bruciore agli occhi, arrossamento, lacrimazione intensa, tosse, bruciore alla gola e difficoltà respiratorie. In alcuni casi, soprattutto per soggetti asmatici o affetti da patologie polmonari, possono verificarsi complicazioni gravi. In ambienti chiusi e con alta densità di persone, i rischi aumentano notevolmente. Secondo fonti mediche, sebbene non si tratti di una sostanza letale, gli effetti possono essere debilitanti e potenzialmente pericolosi per alcune categorie di persone.

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Lorenzo Farneti
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