Partito ieri l’allestimento del cantiere di Piazza Mazzini a Umbertide che inaugura la prima fase dei lavori che andrà avanti fino a ottobre. Dopodiché ci sarà il trasferimento in via Bremizia. L’intervento è stato finanziato con un milione e mezzo di euro totali provenienti dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il progetto prevede la rigenerazione urbana dell’area che trasformerà Piazza Mazzini, “migliorandone la viabilità, esaltando la bellezza del nostro centro storico ed in particolare della chiesa della Collegiata, con l’obiettivo di rinnovare lo spazio urbano e renderlo più funzionale, accogliente e decoroso” scrivono dal Comune. Numerosi sono gli interventi in programma, vediamoli nel dettaglio.
Piazza Mazzini a Umbertide: il piano degli interventi
“Gli interventi previsti dal progetto riguarderanno principalmente il rifacimento integrale della pavimentazione di piazza Mazzini e dell’area retrostante alla Collegiata” specificano dal Comune. La visione complessiva mira a garantire una migliore vivibilità dell’area di Piazza Mazzini, restituendole centralità e puntando a una migliore fruibilità anche grazie alla predisposizione di nuovi polmoni verdi.
In previsione ci sono “la realizzazione di opere di arredo urbano, combinate in vario modo così da offrire una fruibilità diversificata, privilegiando l’area nei pressi del bar e delle scuole come luoghi di aggregazione; il rifacimento e l’ampliamento delle aree verdi; il rifacimento dell’illuminazione pubblica con la rimozione dei corpi illuminanti esistenti; la rimozione del manto stradale in asfalto e dei marciapiedi in asfalto, per restituire unitarietà e prestigio all’area a mezzo di nuova pavimentazione in pietra ricostruita che evidenzi la centralità della nuova piazza e del monumento che la caratterizza, la Collegiata“.
Ci saranno anche due nuove strade
Cambiamenti importanti anche sul fronte della viabilità: nel piano dei lavori è prevista anche l’edificazione di due nuove strade. “Innanzitutto il tratto tra la Collegiata e palazzo Casi sarà trasformato in giardini – scrivono ancora dal Comune – mentre l’accesso a piazza Mazzini avverrà solo dalla nuova strada ad unica carreggiata larga tre metri e a senso unico fra via Bremizia e la Collegiata. Tale strada verrà esaltata con pavimentazioni e arredi particolari. Via Gabriotti tornerà a doppio senso di marcia (dal passaggio a livello fino al bar Giardino). Davanti la Collegiata sarà realizzato un sagrato, accessibile solo dai mezzi attinenti le funzioni religiose. Per accedere a piazza Matteotti si passerà nella parte inferiore di piazza Mazzini, a fianco del torrente Reggia, all’incirca come adesso e saranno mantenuti anche i parcheggi“.
L’obiettivo è quello di creare una nuova continuità urbanistica tra la Collegiata e il centro storico grazie alla nuova piazza dove sarà “eliminata la cesura del traffico veicolare”. Come? “Estendendo la geometria della Chiesa attraverso il disegno della pavimentazione fino ai ponti di collegamento” che donerà il continuum.
Largo al verde con due nuove aree. La prima si collegherà al sagrato della Collegiata, nel lato della chiesa racchiuso fra i due portoni. Una seconda zona verde, di maggiore estensione, sarà invece realizzata sul retro, ampliando quella preesistente, “rendendone meno rigide la suddivisione degli spazi per un uso più spontaneo e libero“. In particolare, l’area al suo interno ospiterà due “microzone“, una su via Bremizia e l’altra sull’attuale via Garibaldi.
L’importanza del verde come strumento di salute pubblica
Il corposo intervento di Umbertide solleva una ulteriore riflessione sulla fondamentale importanza che i parchi cittadini rivestono quali strumenti volti al miglioramento della salute pubblica. Così come ampiamento dimostrato da una vasta letteratura scientifica, i benefici psico-fisici dell’attività all’aria aperta sono notevoli a ogni età.
Tra questi vanno menzionati la riduzione dei livelli di stress e ansia, maggiori concentrazione e produttività, il miglioramento della vitalità e dell’autostima e anche il sonno ne guadagna quando ci si espone alla luce naturale. Con la recente esperienza pandemica e il conseguente periodo di lockdown, mai come prima l’umanità ha compreso quanto siano fondamentali gli spazi all’aperto e sono molte le amministrazioni che oggi si adoperano per una città più green.