A Umbertide, un litigio tra due fratelli è degenerato in una violenta aggressione, culminata nell’utilizzo di una sega come arma.
Alcuni passanti allarmati hanno chiamato i Carabinieri del nucleo Radiomobile della Compagnia di Città di Castello. Hanno segnalato una furiosa lite che stava degenerando rapidamente sotto i loro occhi. La rissa è avvenuta nei pressi di un’attività commerciale della zona.
Gli spettatori, vedendo l’aggressione verbale trasformarsi in uno scontro fisico, hanno deciso di allertare il 112. Temendo che la situazione potesse ulteriormente sfuggire al controllo, hanno agito con prontezza.
L’atmosfera di crescente tensione alla Caino e Abele e la presenza di oggetti pericolosi hanno reso indispensabile un intervento immediato delle forze dell’ordine. Queste sono accorse rapidamente per prevenire conseguenze ancora più drammatiche.
Lite tra fratelli con sega, esplosa per motivi futili
Diversi cittadini, allarmati dall’escalation del conflitto, hanno contattato il 112, permettendo così ai militari di arrivare in breve tempo. Quando gli agenti sono giunti sul posto, hanno trovato i due uomini feriti, ancora visibilmente agitati. I Carabinieri sono riusciti a ripristinare l’ordine e a separare i due fratelli, che avevano ormai riportato lesioni importanti a causa della violenza dello scontro. I Carabinieri hanno recuperato e sequestrato una sega, usata durante la rissa e originariamente destinata al taglio della legna, come prova.
Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, il diverbio tra i due uomini è nato da questioni di scarsa rilevanza, ma è rapidamente degenerato. La furia incontrollata dei protagonisti li ha portati a usare una sega come strumento per colpirsi. La situazione, diventata critica in pochi istanti, ha spaventato i testimoni, che hanno agito immediatamente, permettendo così di evitare conseguenze peggiori.
Trasportati in ospedale, feriti ma fuori pericolo
Una volta ristabilita la calma e fermata l’aggressione, il personale medico del 118, già presente sul luogo con un’ambulanza per gestire l’emergenza, ha prontamente preso in cura i due fratelli, visibilmente scossi e con evidenti segni di lesioni. I sanitari, dopo una prima valutazione delle condizioni dei due uomini, hanno deciso di trasportarli con urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Umbertide per ricevere ulteriori accertamenti e cure più approfondite.
Sebbene le ferite riportate non fossero tali da mettere in pericolo la loro vita, la gravità dei traumi richiedeva interventi immediati. Uno dei fratelli ha subito ferite meno serie, che hanno comportato una prognosi di 10 giorni, mentre l’altro ha riportato lesioni più estese e dovrà affrontare un recupero di almeno 15 giorni. Entrambi sono stati medicati per ferite lacero-contuse, tipiche di impatti violenti e caotici, un chiaro segnale di quanto lo scontro fosse sfuggito di mano, degenerando in un episodio di aggressività incontrollata.
La denuncia dei Carabinieri
I Carabinieri, dopo aver svolto un’accurata indagine sul posto, hanno ascoltato le testimonianze dei presenti, molti dei quali ancora scossi dall’accaduto, per ricostruire nel dettaglio la dinamica della violenta lite. Grazie ai racconti dei testimoni e alle evidenze raccolte, gli inquirenti hanno potuto chiarire il ruolo di ciascuno dei fratelli nello scontro, confermando la responsabilità di entrambi nell’uso di un’arma impropria durante l’aggressione.
La sega, utilizzata nel corso del violento alterco, è stata immediatamente sequestrata e verrà sottoposta a ulteriori esami per verificare se possa essere collegata ad altre situazioni o se fosse stata alterata in qualche modo.
L’accusa formale che grava sui due uomini è di lesioni personali aggravate, un reato che potrebbe avere pesanti conseguenze legali. La denuncia è stata già inoltrata alla Procura della Repubblica di Perugia, e ora spetterà all’autorità giudiziaria esaminare il caso e decidere le eventuali misure da adottare. I fratelli dovranno rispondere delle loro azioni davanti al tribunale, affrontando un percorso legale che potrebbe condurli ad affrontare serie ripercussioni penali per quanto accaduto.