01 Sep, 2025 - 12:00

Polveri a Prisciano, ultimatum di Bandecchi ad Arvedi: “Ast paghi lo spazzamento delle strade”

Polveri a Prisciano, ultimatum di Bandecchi ad Arvedi: “Ast paghi lo spazzamento delle strade”

“Polveri di Prisciano, Ast paghi lo spazzamento delle strade.” Con queste parole il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha imposto un ultimatum a Arvedi Ast, concedendo dieci giorni di tempo per assumersi i costi delle pulizie straordinarie nelle aree adiacenti allo stabilimento siderurgico.

La lettera, datata 27 agosto, segue le diffide del 21 e 23 luglio indirizzate non solo ad Arvedi, ma anche a Tapojarvi, Arpa Umbria, Regione Umbria e Usl2, ognuno sollecitato a intervenire per quanto di propria competenza.

Nel documento, il sindaco chiede un impegno concreto: “Ci attendiamo entro dieci giorni la vostra disponibilità a sostenere i costi delle pulizie straordinarie del quartiere di Prisciano – scrive Bandecchiprevedendo interventi settimanali accurati delle strade e almeno mensili delle caditoie, oltre alla pulizia delle coperture e delle superfici esposte”.

La posizione del Comune: nessuna giustificazione tecnica per rimandare

Per Palazzo Spada, non ci sono margini per rinvii. “Non si ritiene che le difficoltà operative ed amministrative possano costituire un limite insormontabile – sottolinea il sindaco Bandecchi poiché Asm Terni, già gestore del servizio di igiene urbana, è pienamente autorizzata a svolgere tali attività e può intensificarle a fronte di un accordo con Ast”.

Se l’azienda non accetterà, l’amministrazione è pronta ad agire: o sostenere direttamente i costi con successivo recupero, o rivolgersi a Regione Umbria e Ministero per chiedere misure limitative della produzione. Una minaccia che assume un valore politico oltre che amministrativo.

Diffide e avvertimenti: il rischio salute al centro del dossier

Già a luglio, il sindaco aveva messo nero su bianco i rischi sanitari con una diffida formale. Nel testo si evidenziava come le polveri metalliche abbiano un impatto diretto sulla salute pubblica, con potenziali ricadute respiratorie, cardiovascolari e oncologiche.

“Il Comune di Terni – ricordava Stefano Bandecchi – diffida formalmente i soggetti competenti a intervenire con urgenza e senza indugio per bloccare la dispersione di polveri ferrose provenienti dallo stabilimento Ast”.

La diffida imponeva obblighi stringenti: Arpa chiamata a un monitoraggio straordinario, Usl Umbria 2 a valutare l’impatto sanitario sulla popolazione, Regione Umbria ad adottare eventuali provvedimenti cautelari sulle autorizzazioni ambientali.

Le tempistiche della rampa scorie e la tensione con l’azienda

Il problema, tuttavia, non ha una soluzione immediata. La chiusura della rampa scorie, principale fonte delle emissioni diffuse, è attesa non prima della metà del 2026. Fino ad allora, secondo il Comune, servono misure transitorie efficaci per contenere gli effetti sul territorio.

il sindaco di Terni, Bandecchi, è netto: “Non possiamo aspettare un anno e mezzo senza fare nulla. La città e i cittadini di Prisciano meritano risposte immediate e azioni concrete. Se Ast non interverrà, adotteremo noi le misure necessarie, anche a costo di limitare l’attività produttiva”.

Un braccio di ferro che coinvolge istituzioni e comunità

L’ultimatum segna un nuovo livello di scontro tra Comune di Terni e Arvedi Ast, con i residenti di Prisciano che chiedono da tempo soluzioni durature per ridurre la presenza di polveri su case, veicoli e aree verdi.

La battaglia, che intreccia ambiente, salute pubblica e continuità produttiva, ha ora una scadenza precisa: dieci giorni per rispondere. Dopo, la parola passerà a Regione e Ministero, con possibili ricadute dirette sull’attività dello stabilimento.

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Federico Zacaglioni
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