È durata due ore la riunione in Prefettura a Terni per arrivare a decidere che ci sarà una sperimentazione di 20 giorni prima di un nuovo summit sul tutor in Valnerina. Appuntamento a settembre, quindi, con il Comune di Terni che è stato il primo a installare il rilevatore di velocità media dei veicoli lungo la statale 209 Valnerina. Provocando l’insurrezione dei residenti soprattutto di Arrone e Ferentillo, ma anche l’opposizione dei sindaci Di Gioia e Cascelli.
A dare la notizia della mediazione sul periodo di prova, è stato il vice sindaco di Terni Riccardo Corridore. Che è stato il primo a uscire dalla Prefettura. E che ha faticato non poco a rappresentare quello che per il Comune di Terni è un paradosso.
“L’amministrazione Bandecchi – spiegano da Palazzo Spada – si sta prendendo polemiche e anche insulti (ne sono partiti parecchi dai manifestanti, ndr) per una decisione che viene da lontano. Furono, infatti, l’allora prefetto Emilio Sensi, l’amministrazione Latini e gli stessi Comuni della Valnerina che oggi protestano a chiedere l’installazione di strumenti di misurazione della velocità addirittura nel 2021. Allora il PD, i cui sindaci della Valnerina oggi capeggiano la protesta, non solo era d’accordo, ma organizzava manifestazioni e presentava interrogazioni in consiglio comunale“.
Insomma, la vicenda assume i contorni di una diatriba politica, a pochi mesi dalle elezioni regionali. E assumerà anche i connotati di una vicenda giudiziaria, seppure di natura amministrativa. Perché non è sfuggita la presenza, alle spalle dei sindaci Di Gioia e Cascelli (più defilati i colleghi di centrodestra di Polino e Montefranco, Venanzi e Taccalozzi) dell’avvocato Folco Trabalza. Scelto dai Comuni della Valnerina per dare battaglia di fronte al TAR dell’Umbria.
L’impianto del Comune di Terni rinviato a settembre: dopo l’accesione del tutor in Valnerina sarà sperimentazione
Come detto, il vice sindaco di Terni Corridore è stato il primo ad uscire dal Palazzo della Prefettura. E – assente per vacanza il sindaco Bandecchi – è lui a metterci la faccia e a spiegare le ragioni di Palazzo Spada. Per il tutor in Valnerina sarà sperimentazione fino al primo settembre.
“Ci sarà una fase sperimentale, dopo l’accesione che resta confermata per il 10 agosto – conferma il vicesindaco -. Resta confermato anche il limite dei 50 km orari, perché siamo in area urbana. Ci rivedremo a settembre per valutare e assumere provvedimenti conseguenti. Stupisce l’atteggiamento assunto dalle altre amministrazioni, a 10 giorni dall’accensione del rilevatore di velocità media. Si tratta di una decisione che risale al 2021, confermata nel 2023, fortemente voluta in sede di programmazione territoriale da Prefettura, organi di pubblica sicurezza e da quegli stessi Comuni che oggi organizzano la protesta in Valnerina. Sono Comuni proprietari di autovelox con diverse velocità rilevate. E le amministrazioni introitano le multe, spesso a carico dei ternani. Ma nessuno ha mai protestato, perché ne va della sicurezza stradale. Piuttosto, come amministrazione comunale, siamo stati costretti a sostenere una variazione di bilancio per acquisire il tutor a norma, spendendo oltre 210 mila euro“.
Corridore viene circondato, mentre concede interviste. Non gli lasciano spiegare la posizione del Comune di Terni. Lui prova a spiegare che la stessa comandante della Polizia stradale, in sede di riunione, ha smentito i dati che i manifestanti fanno circolare. E che descrivono una Valnerina sul punto di paralizzarsi per via del tutor.
“A fare 5 km a 50 all’ora si impiegano circa 5 minuti – spiega il vicesindaco – a viaggiare a 75 km orari si risparmiano meno di due minuti. Sarebbe questo il dramma? Io mi auguro che chi oggi sta in piazza a protestare per un falso problema non debba piangere, in futuro, un suo congiunto che perde la vita per l’alta velocità. Come in Valnerina è successo decine di volte“.
Non lo fanno più parlare, il vice sindaco di Terni. Perché di dati, la gente esasperata, non vuole discutere. Così lui sale in auto e se ne va. Lasciando il palco ai sindaci di Arrone e Ferentillo.
I sindaci di Arrone e Ferentillo pronti a ricorrere al TAR contro il tutor
I sindaci degli altri quattro comuni coinvolti dal Prefetto Giovanni Bruno arrivano alla spicciolata. Quelli di Montefranco, Taccalozzi, e di Polino, Venanzi, (entrambi di centrodestra) restano in disparte. Non cavalcano la protesta come i due colleghi di Arrone, Di Gioia, e Ferentillo, Cascelli. Che fiutata l’evoluzione della diatriba con Terni, buttano subito le mani avanti.
“La nostra non è propaganda politica – precisa Di Gioia – ma la difesa degli interessi dei cittadini dei nostri territori. Faremo ricorso al Tar. Ringraziamo il Prefetto che ci ha ascoltato e ci ha permesso di rappresentare la nostra posizione“.
La sindaca di Ferentillo gli fa eco: “Attenzione perché l’accensione del tutor in Valnerina è confermata – dice rivolta ai manifestanti più che ai giornalisti – e funzionerà in pieno durante la sperimentazione. Quindi rischierete le multe se superate la velocità media. Voglio precisare, però, che la Valnerina è una strada insicura. Servono investimenti e interventi migliorativi seri e coordinati“.
E Corridore ci è tornato poco dopo. Con un suo video su Facebook, nel quale spiega che il Comune di Terni aveva anche chiesto all’ANAS l’innalzamento del limite a 70 km orari.
La Prefettura: “In Valnerina necessario un coordinamento, i Comuni devono perseguire l’obiettivo della sicurezza stradale”
Finita la riunione ecco il comunicato della Prefettura di Terni, che ha organizzato il summit con tutti i Comuni interessati. Anche perché proprietari di diversi strumenti di rilevazione della velocità. Arrone, Ferentillo e Montefranco, infatti, hanno le loro postazioni fisse. E alcuni Comuni hanno anche abbassato la taratura da 70 a km 50 orari.
“Dobbiamo garantire un incremento della sicurezza stradale – afferma la Prefettura nella nota – evitando duplicazioni e sovrapposizioni, nonché di rispondere alle istanze pervenute in merito dai privati cittadini. Si è stabilito il mantenimento provvisorio della pianificazione condivisa dai comandanti di polizia municipale fino al primo settembre“.
In riunione il Prefetto ha richiamato l’attenzione sull’importanza delle attività di coordinamento previste dal nuovo Codice della strada. Con l’esigenza di evitare duplicazioni e sovrapposizioni nei casi di installazione di più postazioni di controllo della velocità da remoto lungo la medesima strada. “Va prevista la necessità – ha spiegato il prefetto Giovanni Bruno – di pianificare le attività dei vari organi di polizia Locale . Nessun Comune deve ritenersi secondario, ma tutti devono perseguire l’unico obiettivo della sicurezza stradale. Mantenere il coordinamento tramite tavoli congiunti è necessario per ribadire che l’azione di controllo e quella sanzionatoria sono finalizzate esclusivamente a ridurre il numero dei sinistri e a migliorare le condizioni di sicurezza stradale. Non a fare cassa“.