Calano le entrate previste nel bilancio del Comune di Terni per la tardiva attivazione del tutor in Valnerina, rispetto a quanto previsto a inizio anno. Il Consiglio comunale, con 19 voti favorevoli e 10 astenuti, ha ratificato la delibera di giunta di variazione del bilancio. Viene così rideterminata la destinazione dei proventi per le violazioni ai limiti di velocità fissati dal codice della strada per il triennio 2024-2026, apportando una modifica alla programmazione contabile comunale per 490 mila euro. Si tratta di una variazione adottata dall’organo esecutivo in via d’urgenza e ratificata dal Consiglio.
L’atto è stato illustrato dal vicesindaco Riccardo Corridore, che ha seguito in prima persona e per tutta l’estate la vicenda del tutor. E che ora è in attesa della convocazione da parte del Prefetto con i Comuni della Valnerina per una valutazione della sperimentazione attivata dopo la manifestazione che si tenne in Palazzo del Governo in occasione dell’accensione dell’impianto.
“La mancata attivazione del tutor sulla strada statale Valnerina nei termini inizialmente previsti – ha spiegato il vicesindaco – ha determinato un minore accertamento di sanzioni amministrative. Si tratta delle multe relative alle violazioni dell’articolo 142 del Codice della Strada rispetto alle previsioni, rendendo necessaria una rideterminazione delle poste di bilancio“.
Tutor, il consiglio comunale di Terni approva la variazione delle entrate e della loro destinazione
Il sistema di controllo delle velocità medie (Tutor) ed istantanee (autovelox) dei veicoli avrebbe dovuto portare nerlle casse comunali per l’annualità 2024, 2,9 milioni di euro. Le cifre sono state rideterminate, pertanto, diminuendo le entrate di circa 2,4 milioni.
“Rispetto alla destinazione dei proventi – ha detto Corridore illustrando l’atto – rimane una disponibilità di circa 600 mila euro. Al netto dell’utilizzo vincolato per 1,2 milioni (circa 50%). Le risorse possono essere impiegate in interventi di manutenzione e messa in sicurezza infrastrutture stradali. Per la segnaletica e relativi impianti, per il potenziamento attività di controllo e spese per il personale“.
Modificati anche convenzione e statuto del Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica
Il consiglio comunale, con 19 voti favorevoli e 10 astenuti, ha approvato anche le modifiche alla Convenzione e allo Statuto del Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. Il Comune di Terni detiene una quota di partecipazione del 5% nella società consortile.
Recepita la norma regionale che, attraverso l’eliminazione del riferimento alla territorialità, intende favorire ulteriori sviluppi strategici del Consorzio. Sarà ora possibile il coinvolgimento di altre pubbliche amministrazioni ed enti pubblici operativi anche al di fuori del territorio regionale.
Adeguato anche il criterio di ripartizione del fondo consortile all’attuale compagine dei consorziati. Tenuto conto che gli enti pubblici che hanno sottoscritto quote di partecipazione successivamente alla legge costitutiva del consorzio (CAL Umbria, A.FOR. Umbria, Università per Stranieri di Perugia, ADISU Umbria, ARPA Umbria e IZS Umbria Marche), possiedono una percentuale (4%) superiore a quanto previsto dalla precedente versione della norma statutaria.
Un’ulteriore modifica allinea la durata del Consorzio a quella di tutte le società partecipate direttamente dalla Regione Umbria. Prevedendo la scadenza al 2050 salvo proroga deliberata almeno 6 mesi prima dall’Assemblea del Consorzio.
Cos’è la Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione e come opera il Consorzio che la controlla
Il Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, a cui partecipano la Regione Umbria al 405, la Provincia di Perugia al 15%, la Provincia di Terni al 5%, il Comune di Perugia al 15% e l’Università degli Studi di Perugia al 5% e altri enti pubblici che ripartiscono la rimanente quota del 15%, è stato costituito con legge regionale nel 2008 modificata nel 2023 con la conseguente necessità di adeguare la Convenzione e lo Statuto alle innovazioni introdotte.
Il Consorzio nasce ed opera con l’obiettivo di favorire la formazione e l’innovazione quali strumenti per il miglioramento della qualità nella pubblica amministrazione.