L’Umbria ha le carte in regola per fare del 2024 l’anno record della sua storia nel settore del turismo, cogliendo per la prima volta l’obiettivo di superare i 7 milioni di visitatori. È quanto emerge dall’indagine condotta dall’AUR, l’Agenzia Umbria Ricerche, su “Turismo, l’Umbria tra aspettative e tendenze“.
A realizzare il paper, che prende in esame dati di breve e di medio periodo, il responsabile Area di Ricerca “Mutamenti sociodemografici” dell’agenzia, Giuseppe Coco. Che ha cercato di mettere a fuoco cosa l’Umbria può aspettarsi nel breve periodo in termini di flussi turistici. Viste le tendenze dei primi 7 mesi dell’anno, che vanno a confermare la crescita già registrata nel 2023.
Il verdetto della ricerca è più che positivo. “Proiettando la crescita del numero di presenze turistiche rilevata nei primi sette mesi sull’intero anno – e mettendola a sistema con i dati del 2023 – emerge che il 2024 si candida ad essere l’anno migliore di sempre“.
Turismo, 2024 verso il record di visitatori in Umbria: ma si può arrivare persino a 10 milioni in prospettiva
Gli andamenti dei flussi turistici umbri degli ultimi due anni ci mostrano un settore vitale e in crescita.
I primi 7 mesi del 2024 hanno fatto registrare un ulteriore aumento dei turisti destinati in Umbria. Dopo un 2023 da record, dove le presenze hanno sfiorato quota 6,9 milioni.
L’Umbria da gennaio a luglio del 2024 fa registrare un +6,1% di presenze rispetto all’anno record 2023
Insomma, l’Umbria ha tutti i numeri in regola sia per far meglio dell’anno scorso (quando, fra l’altro, erano già stati superati i livelli pre-pandemia). Ma anche per raggiungere, per la prima volta nella storia della regione, quota 7 milioni di presenze.
“Ovvero, un risultato in grado di portare linfa nuova al grande “gioco” delle aspettative – dice la ricerca AUR -. Che, nelle dinamiche economiche in particolare, contano e per giunta finiscono col fare diventare attuale un quesito. Fino a che soglia possono arrivare i flussi turistici umbri vista l’offerta che la regione mette a disposizione dei propri visitatori?“.
Per Giuseppe Coco di AUR, le presenze turistiche potrebbero raggiungere finanche una soglia ad alto valore simbolico come quella dei 10 milioni. Ciò in ragione dei punti di forza dell’Umbria (paesaggio, cultura, spiritualità, artigianato, eventi, enogastronomia, sport e avventura).
E questo, senza nessun rischio di incorrere nella problematica connessa all’overtourism (quando l’impatto del turismo eccede le capacità fisiche, ambientali, sociali, economiche, delle località dove avviene).
“Numeri alla mano – spiega la ricerca AUR – 10 milioni di presenze – stimando in 2,7 giorni la permanenza media – orientativamente significherebbero 3,7 milioni di arrivi (teste) nei 12 mesi. Ovvero un flusso gestibilissimo per un territorio ampio e con una grande offerta ricettiva come quello umbro“.
Ottavo centenario della morte di San Francesco e Giubileo i volani dei prossimi anni
La ricerca di Aur sul turismo guarda anche oltre. E svolge una riflessione rispetto ad un lasso di tempo più lungo. Al al netto di guerre, pandemie e vicissitudini internazionali, se si dovessero confermare i tassi di crescita del 2023/24 e tenuto conto che nel 2025 c’è il Giubileo e nel 2026 c’è l’Ottavo centenario della morte di San Francesco, potrebbe risultare realistica l’ipotesi che l’Umbria entro il prossimo quinquennio possa raggiungere la soglia dei 3 milioni di arrivi.
Le presenze turistiche complessive dei primi 7 mesi del 2024 superano, infatti, nettamente quelle degli anni presi come benchmark. In valori assoluti, si va dai +219 mila rispetto al 2023 ai +947 mila col 2017. In termini di variazioni percentuali si oscilla dal +6,1% rispetto al 2023 al +32,8% col 2017.
Gli arrivi turistici complessivi dei primi 7 mesi del 2024 superano nettamente quelli degli anni presi come confronto. In particolare, il 2024 sfonda la soglia del milione e mezzo e rispetto al 2023 (anno dei record) fa registrare un +74 mila (+5,2%); rispetto al 2019, anno pre-covid, un +147 mila (+10,8%).