Rallentano le assunzioni nel turismo in Umbria e trascinano in basso le previsioni per i nuovi avviamenti al lavoro in estate. Sono 5.560 le assunzioni previste in Umbria dalle imprese a giugno, meno 5,1% sul 2023, e 15 mila 460 nel trimestre estivo giugno-agosto (-1,7%).
Un bilancio occupazionale negativo, determinato – come dicevamo – dalla prudenza delle aziende del turismo nelle previsioni sulle nuove assunzioni che intendono fare. Il calo del turismo è molto significativo e sfiora la doppia cifra (-9,7% a giugno, -7,3% nel trimestre rispetto agli stessi periodi del 2023).

Il quadro emerge dai nuovi dati del Sistema Informativo Excelsior, curato da Unioncamere-Anpal, resi noti dalla Camera di commercio dell’Umbria. E proprio secondo questi numeri si aggrava ancora la difficoltà delle imprese a reperire personale. E il 56% dei posti disponibili (contro il 52% di un anno fa) ora rischia di restare scoperto, e “pochi” sono gli avviamenti al lavoro disponibili per i laureati.

Il turismo dell’umbria, nonostante il rallentamento, è tornato a livelli di assunzioni superiori al periodo pre-Covid

Gli anni d’oro delle assunzioni nel turismo dell’Umbria sono iniziati nel 2022, quando gli avviamenti al lavoro nel settore “servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici” balzano a 3.430. Superando i 2.260 dell’ultimo anno pre-Covid, il 2019. Il tutto dopo un anno stranamente debole, il 2021 (1.830 avviamenti nel trimestre). C’è poi il picco del 2023 (3mila 690 avviamenti) e, come detto, l’arretramento 2024 (3.420). Il settore, comunque, nel trimestre estivo 2024 evidenzia la previsione di 660 persone assunte in più rispetto all’ultimo anno pre-Covid, il 2019, con un incremento del 23,9%.

Sul fronte dei settori economici, la Top Five degli avviamenti al lavoro nella regione nel trimestre estivo giugno-agosto 2024 vede 3.420 assunzioni nei servizi di alloggio e ristorazione,. Poi 2.330 chiamate nel commercio (+310 sul 2023) e 1.700 nelle costruzioni (+60 sul 2023). 1.780 persone saranno assunte nei servizi alle persone (lo stesso dato del 2023) e 880 nei Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (-360 rispetto al 2023).

Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria Mencaroni: “Le previsioni potrebbe essere più caute dei dati reali”

I dati della nuova rilevazione Excelsior (per giugno e per il trimestre estivo giugno-agosto), non fanno brillare l’Umbria – dice Giorgio Mencaroni, Presidente Camera di Commercio dell’Umbria -. La regione accusa un calo superiore alla media nazionale e a quella del Centro. Rispetto al 2023, l’industria umbra arretra (-50 avviamenti a giugno, -90 nel trimestre estivo). Come anche i servizi (-230 assunzioni a giugno, -190 nel trimestre). Le caute previsioni del settore turistico sono quelle che pesano di più. Ma la situazione, alla prova dei fatti, potrebbe risultare migliore. Perché potrebbe esserci, nelle previsioni delle imprese del turismo, un eccesso di prudenza. Teniamo anche presente che la campagna promozionale estiva della Regione Umbria, che nel passato ha avuto risultati lusinghieri, deve ancora manifestare tutti i suoi effetti. Resta, e anzi si aggrava, infine, il gravissimo problema della difficoltà delle aziende a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno”.

Ecco i profili più richiesti sul mercato e le caratteristiche degli avviamenti al lavoro

Ecco le entrate al lavoro previste in Umbria per tipo di profilo: nel 35% dei casi operai specializzati conduttori di impianti. Nel 33% professioni commerciali e dei servizi. Nel 14% profili generici, nell’11% dirigenti, specialisti e tecnici e, fine, nel 7% impiegati.

Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. Mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Gli avviamenti si concentreranno per il 65% nel settore dei servizi e per il 68% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. L’11% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (14%). Per una quota pari al 34% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni. Per una quota pari al 22% le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

In 56 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. La situazione peggiora rispetto al 2023, quando il dato era 52 casi su 100. Il dato umbro, inoltre, è decisamente superiore a quello medio nazionale, dove la difficoltà di reperimento del personale riguarda 48 casi su 100.