Un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore alla prostata con il più evoluto sistema robot per la chirurgia mininvasiva. Lo ha realizzato la struttura di Urologia dell’Ospedale Santa Maria di Terni. Nel caso specifico è stato operato un paziente di 70 anni con un carcinoma prostatico. Il paziente è stato dimesso dall’ospedale in buone condizioni generali di salute dopo soli tre giorni di ricovero.

L’Azienda ospedaliera di Terni e la struttura urologica – dice una nota del Santa Mariasi confermano eccellenza nella regione Umbria e in ambito nazionale. L’equipe, infatti nei giorni scorsi, ha eseguito un intervento di prostatectomia radicale transvescicale. Si tratta di una tecnica sviluppata con il nuovo robot single port DaVinci SP. Che consiste in un unico braccio robotico dotato di telecamera e tre strumenti chirurgici“.

Trattandosi di una tecnica mininvasiva, il robot da Vinci permette di praticare piccole incisioni sulla pelle, che hanno tempi di guarigione più brevi e cicatrici meno vistose. Durante l’intervento l’uso di questa tecnologia avanzata richiede una minore necessità di trasfusioni perché riduce la perdita di sangue nel paziente.
 
I vantaggi sono evidenti anche nel decorso post-operatorio. L’utilizzo del robot da Vinci permette di ridurre, fino a dimezzare in alcuni casi, i tempi di ospedalizzazione. Un risultato ottenuto anche grazie alla riduzione del dolore post-operatorio.

Tumore alla prostata, l’intervento del dottor Pansadoro col robot Da Vinci XI è stato mutuato dagli USA

Il dottor Alberto Pansadoro, direttore della Struttura Complessa di Urologia, ha mutuato questa tecnica, sviluppata negli USA. In America questo tipo di interventi viene realizzato con il robot single port DaVinci SP. Ma a Terni l’equipe di Pansadoro ha applicato la stessa tecnica al Robot multiport DaVinci XI, attualmente in dotazione al Santa Maria.

Tramite questo tipo di intervento innovativo – spiegano i tecnici dell’ospedale ternano – si arriva alla prostata utilizzando un accesso che passa attraverso la vescica. Si riesce così a rimuovere la prostata con le vescicole seminali, mantenendo intatte tutte le strutture adiacenti. Si tratta di un intervento di alta complessità che richiede ovviamente una grossa esperienza maturata con la chirurgia robotica e una eccellente tecnica chirurgica“.

I risultati preliminari hanno dimostrato come questo approccio aiuti i pazienti a recuperare la continenza urinaria in maniera più rapida e veloce. Il principale ambito di applicazione è la chirurgia robotica urologica (copre oltre il 68% dell’attività in Italia) e consente di trattare anche casi complicati per i quali la sola chirurgia classica non sarebbe altrettanto efficiente.

Il robot Da Vinci XI consente l’intervento a distanza da parte del medico, con proiezioni 3D

Il robot Da Vinci XI consente al chirurgo di operare pur trovandosi fisicamente lontano dal campo operatorio. Il professionista è seduto a una postazione dotata di monitor e comandi e muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici. Questi vengono introdotti nel corpo umano attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione.
Si tratta del più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva. Le sue caratteristiche tecniche consentono al robot diverse applicazioni cliniche. Dall’urologia, dove è stato usato con successo a Terni nella chirurgia del tumore prostatico, fino alla ginecologia. Dalla chirurgia toracica alla chirurgia generale. L’Azienda ospedaliera di Terni dispone dell’ultima e più evoluta versione del robot, il modello XI.

La piattaforma robotizzata, con la quale è stato effettuato l’intervento sul 70enne ternano, consente di ottenere altissimi livelli di precisione ed accuratezza del gesto del chirurgo. Le procedure d’intervento rappresentano l’ultima frontiera della chirurgia di precisione, superando anche la laparoscopia. Pur avendo utilizzato un robot, non si tratta di un intervento eseguito autonomamente da un computer. Nella realtà, il dottor Pansadoro e la sua equipe, pur giovandosi del contributo di una tecnologia innovativa, hanno realizzato con mano esperta ogni passaggio chirurgico, attraverso un joystick di precisione e una consolle di controllo.