Una vittoria significativa per le vittime di truffe finanziarie, grazie all’intervento determinante dell’Avvocato Francesca Pascolini di Gubbio. Con un ricorso stragiudiziale all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), Pascolini è riuscita a ottenere un rimborso parziale di 6.700 euro a favore di un operaio eugubino di 40 anni, rimasto vittima di una truffa tramite SMS. Questo caso segna un importante precedente nella tutela dei consumatori e nella responsabilità delle istituzioni bancarie.
Tutto ha inizio nell’ottobre 2023, quando il 40enne operaio di Gubbio riceve un SMS truffa con mittente “posteinfo”. Nel messaggio, viene avvertito che il suo conto corrente sta per essere bloccato a causa del mancato completamento di una procedura di sicurezza. Appena pochi giorni prima, l’uomo aveva perso la madre e, ancora scosso dalla perdita, clicca sul link presente nell’SMS, convinto di dover completare un’operazione legittima.
Subito contattato da un sedicente operatore, viene guidato telefonicamente a completare una serie di operazioni di sicurezza, che comprendono anche la comunicazione dei dati del suo home banking. Ingenuamente, l’operaio segue le istruzioni del falso operatore e autorizza diverse operazioni sul proprio conto corrente postale, tramite codici OTP (One Time Password), dal 10 al 13 ottobre 2023.
In quei giorni, l’operaio si reca all’Ufficio Postale di via Cairoli dove ha il conto corrente, e dall’estratto conto si accorge di essere stato truffato. I truffatori, operando dalla Lituania, erano riusciti a prelevare ben 13.423 euro dal suo conto. Immediatamente, si rivolge ai Carabinieri per denunciare l’accaduto.
Le truffe finanziarie via Internet danneggiano spesso le persone più bisognose
Fortemente preoccupato per aver perso una parte consistente dei suoi risparmi, l’operaio si rivolge all’Avvocato Francesca Pascolini. Dopo aver esaminato attentamente il caso, Pascolini decide di presentare un reclamo a Poste Italiane presso la sede centrale di Roma.
Con il passare dei giorni, al reclamo segue la presentazione di un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) per la soluzione stragiudiziale delle controversie in materia bancaria. Il ricorso viene presentato il 15 febbraio 2024 al Collegio di Roma. Durante la seduta del 13 giugno 2024, l’ABF accoglie parzialmente il ricorso, deliberando un rimborso di 6.700 euro a favore dell’operaio eugubino.
Il Collegio di Roma, recependo uno dei motivi presentati dall’Avvocato Pascolini, osserva come “dalla documentazione agli atti, risultino sette o più richieste di autorizzazione nelle 24 ore per una stessa carta di pagamento, circostanza questa idonea a configurare un indice di anomalia, che un efficiente sistema di monitoraggio avrebbe potuto intercettare e valutare predisponendo sistemi automatici di blocco delle operazioni in presenza di comportamenti non in linea con un’operatività fisiologica.”
Il caso sollevato dall’Avvocato Pascolini mette in luce diverse questioni giuridiche rilevanti. Innanzitutto, la responsabilità degli istituti bancari e postali nella protezione dei dati dei propri clienti e nella prevenzione delle frodi. La decisione dell’ABF sottolinea come Poste Italiane avrebbe potuto e dovuto intercettare le operazioni sospette attraverso un sistema di monitoraggio più efficiente, che avrebbe dovuto bloccare automaticamente le operazioni anomale.
Questa sentenza crea un precedente importante per future controversie simili, offrendo una base giuridica su cui altri legali e consumatori possono fare affidamento. Il riconoscimento di un rimborso, seppur parziale, rappresenta un segnale forte verso la tutela dei diritti dei consumatori e la responsabilità degli istituti finanziari.
L’Arbitro Bancario Finanziario stabilisce un rimborso parziale pari al 50% dell’importo
Ora Poste Italiane ha 30 giorni di tempo per accreditare i 6.700 euro di rimborso al 40enne eugubino, come stabilito dall’ABF. “Una grande vittoria”, così definisce l’Avvocato Francesca Pascolini il risultato ottenuto, mentre il suo assistito è ancora incredulo per essere riuscito a recuperare una parte dell’importo sottrattogli in maniera fraudolenta.
Questa vicenda non solo rappresenta una significativa vittoria personale per l’operaio eugubino, ma anche un importante traguardo nella lotta contro le truffe finanziarie. Sottolinea l’importanza di un sistema bancario vigilante e responsabile, capace di proteggere i propri clienti da operazioni fraudolente.
Il caso serve da monito per tutti i consumatori, invitandoli a essere vigili e a non fornire mai dati sensibili attraverso canali non ufficiali. Allo stesso tempo, incoraggia coloro che sono stati vittime di truffe a non arrendersi e a cercare giustizia, anche attraverso vie stragiudiziali come l’Arbitro Bancario Finanziario.