L’Arma dei carabinieri si fa sempre più vicina ai deboli e ai vulnerabili: prende il via la campagna di prevenzione delle “Truffe agli anziani” avviata a livello nazionale e presentata presso il comando provinciale di Perugia dal comandante Sergio Molinari.

Testimonial della campagna è il celebre attore Lino Banfi che, nello spot che sta per essere diffuso sulle piattaforme social dell’Arma dei carabinieri e sui media, con l’inconfondibile stile che lo contraddistingue, racconta di alcuni suoi conoscenti – come lui cittadini anziani, per l’appunto -vittime di truffe. Ecco, quindi, che Banfi, insieme al comandante di stazione del quartiere in cui vive, mette in guardia gli spettatori dalle forme di raggiro.

Truffe agli anziani, dati alla mano

Il fenomeno delle truffe agli anziani è sempre più diffuso e attuale, e lascia nelle vittime, oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio domestico, anche il senso di colpa di essere state raggirate.

Dati alla mano, nel primo semestre di questo anno, per esempio, nel territorio della Provincia di Perugia, ammontano a circa 1.300 gli interventi dell’Arma dei carabinieri per frodi e truffe di vario genere, tra consumate e tentate. Di questi interventi, poco meno del 10%, circa 120 o 130, risultano in danno a categorie vulnerabili, con gli anziani in cima alla classifica.

In questo contesto, pertanto, l’Arma dei carabinieri sceglie di avviare una campagna di comunicazione, a livello nazionale, allo scopo di rafforzare la prevenzione e accrescere la funzione di rassicurazione sociale. Oltre a questa iniziativa, in tutte le caserme d’Italia, nelle parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani è possibile trovare una locandina con su scritte le informazioni utili a evitare gli inganni.

La campagna dei carabinieri di Perugia

La campagna di prevenzione contro le truffe agli anziani, diffusa dall’Arma dei carabinieri, punta a indicare i consigli utili per evitare di rimanere vittima delle truffe. Tra i primi, sicuramente c’è quello di fare attenzione ad aprire la porta agli sconosciuti, di diffidare dalle apparenze, e di limitare la confidenza su internet.

Protagoniste assolute della missione di rassicurazione sociale dell’Arma sono le stazioni dei carabinieri, che vivono le comunità in quanto rappresentano dei punti di riferimento presenti e affidabili. Infatti, i carabinieri svolgono incontri formativi in luoghi di culto, presso le sedi comunali e, naturalmente, le strutture assistenziali per anziani, mantenendo altresì i contatti con i direttori di istituti di credito e degli uffici postali, per condividere informazioni su casi sospetti. Essi, inoltre, sviluppano rapporti di collaborazione con gli organi di informazione e le istituzioni locali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

In quest’ottica, tra l’altro, l’Arma di Perugia, sull’intera provincia, da tempo organizza eventi informativi, andando a incrementare il costante confronto e contatto con questa fascia di popolazione: gli anziani. Non a caso, realizza e distribuisce un manifesto dal contenuto auto esplicativo “Difenditi dalle truffe… Se uno sconosciuto ti chiede denaro o gioielli… Chiama il 112”, che viene affisso anche nelle stazioni del minimetrò di Perugia e in altri punti strategici della provincia.

Truffe agli anziani, parla il comandante Molinari

“Quello delle truffe è un fenomeno trasversale che colpisce indiscriminatamente tutti, dagli anziani ai giovani ma, in particolare, ovviamente, le fasce più deboli” è quanto dichiara il comandante dei carabinieri della provincia di Perugia Sergio Molinari.

Un fenomeno particolarmente odioso che richiede una azione di prevenzione e contrasto investigativo e una campagna informativa che possa sensibilizzare e rassicurare il cittadino perché l’Arma dei carabinieri c’è ed è vicina a loro in questo tipo di sforzo. Queste sono ‘batterie’ che spesso si muovono da varie parti d’Italia, principalmente dal centro-sud – spiega Molinari – arrivano, fanno in un giorno dieci, venti tentativi e poi tornano alla base. Noi stiamo facendo questa attività preventiva sul territorio, in coordinamento investigativo con altri comandi provinciali e qualche risultato iniziamo ad ottenerlo”.